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F1: cala il budget cap, BoP aerodinamico per chi vince!

Nelle quattro ore di video conferenza fra i team principal, la FIA e la F1 non sono emerse decisioni importanti se non sul calendario: partenza in Austria e poi due GP a Silverstone. Ma non c'è accordo sul limite di spesa a 145 milioni di dollari e sui limiti aerodinamici da introdurre.

Toto Wolff, Executive Director (Business), Mercedes AMG, e Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Al termine di un meeting in videoconferenza durata quattro ore, la fumata è stata… grigia. La riunione tenutasi ieri tra i team principal di Formula 1, la FIA (nella persona di Jean Todt ) e Liberty Media, presente con Ross Brown e Chase Carey, non ha partorito decisioni, ma ha continuato a scremare le numerose proposte sul tavolo che mirano a tamponare le problematiche del 2020 e a ridefinire le linee guida per le prossime stagioni.

La carne al fuoco è molta ed è ragionevole che ci vorranno ancora diversi incontri prima di arrivare a partorire una linea comune che si spera possa arrivare alla fine del mese di aprile.

Il problema più immediato è quello relativo alla partenza del Mondiale 2020. Le complicazioni da affrontare oggi sono molte, ma la Formula 1 sta cercando di smarcare i vincoli nazionali cercando di puntare sui paesi che dovrebbero tornare alla normalità ad inizio estate.

Come anticipato da tempo il punto fermo è il Gran Premio d’Austria, sia per le buone prospettive che arrivano dal governo locale che per le agevolazioni garantite dalla proprietà della pista, ovvero la Red Bull. La data sarebbe quella originale, il 5 luglio, e viene dato per scontato che l’evento si disputerebbe a porte chiuse.

Idea di una doppia gara a Silverstone

Lo stop al pubblico è previsto anche nella successiva tappa a Silverstone, ma in questo caso di gare ce ne sarebbero due, ipotesi che vede favorevoli un po' tutte le parti in causa. Il motivo per cui i team inglesi spingono molto per questa soluzione è legato alla logistica, ovvero alla possibilità di limitare i viaggi in nazioni differenti evitando rischi di quarantena che oggi sono da mettere in conto viste le differenti politiche dei governi locali.

I team con sede in Inghilterra sono sette, e per Ferrari, Alfa Romeo e Toro Rosso, la soluzione sarebbe quella di non rientrare nelle rispettive sedi effettuando le consuete revisioni delle monoposto direttamente nei box del circuito, come avviene nelle trasferte back-to-back al di fuori dell’Europa.

Il tutto, ovviamente, al netto delle evoluzioni che ci saranno sul fronte delle misure restrittive legate al Covid-19, ma sono proprio gli stessi inglesi a manifestare un certo ottimismo.

Non sembra invece essere praticabile l’idea di disputare una delle due gare di Silverstone percorrendo il tracciato in senso contrario, a causa dei costi che comporterebbe riadattare molte strutture della pista, come vie di fuga, protezioni, cordoli e postazioni di sicurezza dei commissari di percorso.

Interventi che richiedono tempo ma soprattutto dei fondi che al momento nessuno vuole accollarsi. Sembra invece che Liberty, in caso di evento a porte chiuse, sia disposta a contribuire ai mancati ricavi che graverebbero sul promoter del Gran Premio britannico.

Budget cap: la proposta è un calo progressivo con ‘zavorra’ aerodinamica.

L’idea di differenziare i budget tra i team che realizzano componenti (come cambi e sospensioni) rispetto a quelli che li acquistano, non ha raccolto grandi consensi.

Sul tavolo è così arrivata la proposta di fissare un budget tra i 145 ed i 150 milioni di dollari per il Mondiale 2021, per poi scendere a 130 la stagione successiva. Sarebbero però stati sollevati dei dubbi sulla possibilità di gestire il Mondiale 2022 con un budget inferiore del 20% dollari rispetto a quello inizialmente previsto (175 milioni) quando è stato definito il nuovo regolamento tecnico.

Le discussioni sono destinate a proseguire, e le novità non finiscono qui. Allo studio c’è anche una proposta inedita, che ricorda molto il BOP presente nelle categorie Endurance.

In questo caso non si tratterebbe di penalizzare la squadra che vince con una zavorra da montare nella tappa successiva, ma di limitare lo sviluppo aerodinamico in modo decrescente partendo da chi si è aggiudicato il Mondiale Costruttori nella stagione precedente.

Non sono trapelate informazioni su quali sarebbero i vincoli (ore galleria del vento? CFD?) ma l’obiettivo è chiaro: garantire margini di miglioramento progressivamente maggiori ai team che inseguono. Una proposta che sarebbe partita da una squadra di vertice, raccogliendo dei buoni riscontri anche da parte dei team minori.

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