Camilleri: "Liberty Media ha fatto un grande mossa con Netflix"
Louis Camilleri ha parlato della strategia di Liberty Media ed ha preso ad esempio quanto fatto con il documentario di Netflix ritenendo la serie una ottima mossa per promuovere il campionato anche verso il pubblico non appassionato.
Louis Camilleri, CEO, Ferrari
Mark Sutton / Motorsport Images
Mentre la Ferrari con il precedente presidente Sergio Marchionne è stata spesso in contrasto con i piani a lungo termine di Liberty Media, il nuovo capo Camilleri si è mostrato più soddisfatto dell’approccio della nuova dirigenza.
Nello specifico ha ritenuto che il documentario mandato in onda da Netflix “Formula 1: Drive to Survive” abbia offerto ai fan una visione dall’interno sino ad oggi negata.
“Liberty Media, dal momento del suo arrivo, ha cercato la cooperazione e da questo punto di vista ha fatto un buon lavoro. Stanno affrontando una curva di apprendimento ma si stanno muovendo bene”.
“Un esempio di quanto ho detto è rappresentato da Netflix. Molte persone non avevano interesse nella Formula 1, ma grazie a Drive to Survive molti spettatori sono stati attratti dal nostro sport. E’ stata una grande mossa”.
“Non so se da un punto di vista commerciale ci sia stato un riscontro, ma dal punto di vista umano e dell’immagine è stato offerto un interessante punto di vista. Trent’anni fa l’elemento umano era molto importante in F1, poi è andato svanendo nel corso degli anni”.
“L’introduzione del budget cap e del nuovo regolamento tecnico spero possano far tornare l’aspetto umano nuovamente in prima linea. Le giovani generazioni vogliono autenticità”.
Nella prima stagione di Drive to Survive si è notata l’assenza della Ferrari e della Mercedes, ma visto il successo entrambi i team hanno dato il consenso a Netflix di effettuare le riprese anche all’interno dei loro box nel corso della stagione appena conclusa”.
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