L'avevamo detto che il Gp di Singapore avrebbe lasciato degli strascichi. Il dominio incontrastato da Sebastian Vettel con la Red Bull RB7 non è piaciuto nel paddock perché la supremazia del tedesco in alcune fasi della corsa in notturna è stata a dir poco sconcertante.
Il primo a rompere il muro del silenzio è stato Ross Brawn, team principal della Mercedes Gp. L'ingegnere di Manchester lancia un sasso nello stagno: "I controlli relativi al Resource Restriction Agreement devono essere più severi, altrimenti si alimentano forti dubbi sulla capacità di spesa di chi sta vincendo. Bisogna essere aperti alle verifiche finanziarie per evitare che si torni all'epoca del traction control quando c'era il sopsetto che qualcuno utilizzasse degli aiuti elettronici alla guida banditi dai regolamenti, senza che si trovasse mai una prova".
Ross Brawn si riferisce alla Red Bull Racing che è sotto inchiesta della FOTA dopo che l'audit di Capgemini, la società olandese chiamata a fare attente verifiche sulla spesa dei team di F.1, avrebbe provato uno sforamento dei conti del team di Christian Horner.
La squadra di Milton Keynes ha smentito categoricamente ogni sbilancio rispetto al budget concesso, ma ha rifiutato un supplemento di indagine sostenendo che un ulteriore controllo avrebbe reso pubblici dei dati ritenuti sensibili nella struttura campione del mondo.
Va detto che il Resource Restriction Agreement è un accordo sottoscritto dalle squadra aderenti alla FOTA e non ha alcun valore regolamentare per la FIA: per cui l'eventuale sforamento dei costi su alcuni capitoli si spesa (ma si parla di quasi un cinquanta per cento in una stagione!) non avrebbero alcun effetto sulla classifica del mondiale, ma potrebbero produrre l'esclusione della Red Bull Racing dalla FOTA.
Un gesto estremamente pesante per l'associazione delle squadre che metterebbe nuovamente in crisi la credibilità del Circus, già duramente provato dopo la spy story della McLaren che aveva copiato la Ferrari e il Singapore-gate della Renault che è costato il posto a Flavio Briatore, Pat Symonds e Nelsinho Piquet.
La Mercedes Gp non è disposta a far finta di niente: i vertici della Casa tedesca hanno messo sotto pressione gli uomini della squadra di Brackley e l'effetto è che si comincia a vedere l'insofferenza nella struttura diretta da Ross Brawn. Se la Red Bull Racing non ha rispettato l'agreement nel 2010 avrebbe dovuto "pagare" il fio quest'anno scontando la cifra eccedente dello scorso campionato in questa stagione.
I fatti dicono che le cose sono andate in un altro modo e, pur riconoscendo al genio di Adrian Newey la capacità di saper progettare la migliore monoposto del Circus (questo è indiscutibile) e ad Adrian Vettel di essere un pilota che non sbaglia un colpo sulla RB7, sta montando una protesta che prima era sottomessa e che ora sta venendo a galla.
Anche a Maranello sono perplessi dopo aver letto la relazione di Capgemini, per cui aspettiamoci degli atti formali nelle prossime settimane...
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