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Sebastian Vettel rivendica il merito per le sue vittorie

Seb risponde a chi sostiene che sia solo la Red Bull a renderlo imbattibile e pare tranquillo per il weekend

Ha scelto un momento particolare per rispondere alle critiche, ma lo ha fatto con convinzione. Stanco di sentir dire che i suoi successi sono più merito della Red Bull che del suo talento, Sebastian Vettel ha sfruttato la conferenza stampa del Gp conclusivo della stagione, in Brasile, dove si giocherà il titolo con Fernando Alonso, per difendersi da queste accuse. E bisogna dire che effettivamente la sua tesi non fa una piega. L'assunto di partenza è che difficilmente vince che non dispone della vettura migliore e che la storia della Formula 1 ne è piena di esempi: "Penso che se si guarda al passato, almeno fino a dove si fermano i miei ricordi, non mi sembra che ci siano stati piloti in grado di vincere su una vettura che non fosse una delle migliori. E' una cosa naturale: quando un pilota forte entra in una squadra forte ne può uscire solo una grande combinazione, che diventa difficile da battere". Ci ha tenuto poi a sottolineare come anche lui, come Schumi e Fernando Alonso, si è fatto le ossa in un team minore. Tra le altre cose con ottimi risultati: "Nella carriera di un pilota però capita anche di correre per un team più debole. Schumacher, per esempio, ha cominciato con la Jordan e Alonso con la Minardi. Io ho avuto la fortuna di cominciare con la BMW, sostituendo Kubica per una gara, poi ho ottenuto un sedile in Toro Rosso, che a quel tempo non era una vettura competitiva, ma abbiamo fatto un buon lavoro e vinto anche una gara". Dunque, ha concluso etichettando la sua carriera come la trafila normale di un pilota dotato: "Abbiamo vissuto una grande seconda parte di stagione, che mi ha permesso di fare il salto verso la Red Bull, dove ho iniziato a poter lottare costantemente per il podio e per le vittorie. Credo che aver vissuto una carriera abbastanza normale per un pilota di talento". Non poteva mancare una battuta sul duello con il ferrarista, che lo vede partire in vantaggio di 13 lunghezze. Il due volte iridato è parso piuttosto sereno e voglioso di badare solo al suo risultato, senza fare troppi calcoli: "Parliamo di sport, quindi può succedere di tutto. Ma noi dobbiamo pensare solo a noi stessi. Il weekend comincia domani mattina, non domenica. Dobbiamo fare tutto un passo alla volta per essere sicuri di raccogliere il massimo. Storicamente questa è una pista favorevole per noi, ma sappiamo anche che qui spesso si assiste a gare strane".

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