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Analisi

WTCR: il Paradiso per pochi eletti parte dall'Inferno (Verde)

Il Mondiale Turismo riparte nel weekend con le gare del Nurburgring, ma il sapore è sempre più quello di un campionato riservato esclusivamente agli ufficiali e ai più ricchi, estromettendo di fatto quei team che potevano ambire a qualcosa di grande con il concetto TCR.

Esteban Guerrieri, ALL-INKL.COM Münnich Motorsport Honda Civic TCR

Foto di: WTCR

Il FIA WTCR si appresta a prendere il via con la quarta stagione della sua storia da massima serie turismo, dopo aver sostituito il defunto WTCC.

Il promoter Eurosport Events e la FIA hanno sfruttato al meglio la categoria TCR ideata da Marcello Lotti nel 2015 per ridare lustro a quello che è un campionato dal passato glorioso, ma che negli ultimi anni necessitava di parecchie revisioni.

Difficilmente nell'immediato si tornerà all'epoca in cui Alfa Romeo, Chevrolet, BMW e Seat (per citarne alcune) si davano ruotate e sportellate a non finire in gare spettacolari e seguitissime ovunque.

Tutto ciò lo si può ritrovare in parte nel WTCR, che per caratteristica resta una competizione molto combattuta, ma che offre anche spunti di discussione come 'rovescio della medaglia' che non possono essere ignorati.

 

Il peso dell'eredità

Come dicevamo, non più in là di 15 anni fa il nuovo Mondiale targato Eurosport Events come WTCC aveva infiammato tutti. Oggi il WTCR non vuole essere da meno, anche se dal 2018 - stagione della prima edizione - le cose hanno pian piano preso una piega non troppo bella, almeno per quelli che erano i presupposti.

Va sottolineato che il concetto TCR era nato dalla vulcanica mente di Lotti come novità per il settore turismo, sulla falsa riga di quello che è il GT3: macchine costruite dalle Case o da privati, che però non scendono in pista tramite squadre ufficiali, ma dando spazio ai clienti.

E' ben noto che nel GT3 i marchi cercano di dare il loro supporto alle squadre tramite i reparti Customer Racing, fornendo piloti, tecnici e anche vetture, non solo con pezzi di ricambio e quant'altro. E' ovvio che molto dipende dall'accordo che viene stipulato con i team, però al momento la cosa sta funzionando bene, figlia anche di un mercato come quello del Gran Turismo che è ben avviato e collaudato da tempo.

Il problema del WTCR è che, volendo essere l'apice di una struttura piramidale che comprende anche i campionati TCR continentali e quelli nazionali, ha decisamente tagliato le gambe a chi voleva prendervi parte da privato. Se nel 2018 questo era stato possibile, seppur con grossi sforzi economici rispetto a quella che era la TCR International Series andata in scena fra 2015-2017, cammin facendo si sono perse per strada tutte le possibilità di rispecchiare il volere iniziale di Lotti.

Partenza

Partenza

Photo by: Alessio Morgese

Costi e obblighi per abbienti

Già nel 2018, con la FIA di mezzo, si sono dovuti prendere in mano accordi pre-esistenti che erano stati firmati per il WTCC. Per citarne uno, quello dell'utilizzo di DHL come spedizioniere, con costi anche tre volte superiori a quelli del TCR International. Passando poi alle gomme Yokohama anziché Michelin che hanno costretto le squadre a provare ripetutamente in inverno.

E poi l'obbligo di iscrivere due vetture per ogni scuderia, mentre chi partecipava con una sola lo poteva fare esclusivamente da wildcard e pure trasparente ai fini della classifica dei punti.

Oggi le coperture sono quelle della Goodyear, c'è la novità della centralina unica Marelli e i biocarburanti P1 Racing che, di fatto, hanno dovuto mandare in pista per test tutti coloro che volevano fare il WTCR. Ma di chi parliamo?

Certamente di chi ha soldi, ovvero i team di riferimento delle Case, le quali spendono e spandono per essere al meglio quando si spegneranno i semafori della stagione. Una cosa che già si era vista anche nell'inverno del 2019 e oggi è ancor più marcata.

"Eurosport non vuole i Costruttori presenti direttamente, ma i loro soldi gli fanno comodo", aveva detto a Motorsport.com il team principal della Hyundai, Andrea Adamo. Che ha ragione da vendere sotto questo aspetto, se non fosse che il 2021 inizierà praticamente con tutti coloro che sono appoggiati proprio dalle Case, rendendo i team di riferimento dei molto più che semi-ufficiali.

L'esempio più eclatante è l'assenza della Romeo Ferraris, che con le sue Alfa Romeo ha sempre dovuto arrangiarsi. La Giulietta è ormai un prodotto di serie fuori catalogo e non aveva senso lavorarci su per montare la ECU Marelli. Per altro quando dal Biscione non è mai arrivato un euro bucato per dire 'ci siamo anche noi, come tutti gli altri'.

E dal 2018 ad oggi abbiamo perso Volkswagen, Peugeot e pure le Renault che lo scorso anno avevano sfruttato l'iscrizione per gli indipendenti, andando a combattere la classica lotta Davide vs Golia. Ecco quindi che i marchi rimasti sono quelli delle Case che investono pesantemente sui loro mezzi, ovvero Hyundai, Honda, Cupra, Audi e Lynk & Co.

Partenza

Partenza

Photo by: FIA WTCC

Semi-ufficiali o tali... con maschera

Le Lynk & Co sono l'esempio più eclatante di come mascherare una squadra-clienti, perché Cyan Racing era già la compagine ufficiale esclusiva di Volvo Polestar nel WTCC 2017 e il gruppo cinese Geely Motorsport (di cui fa parte il marchio svedese) l'ha semplicemente utilizzata come base per costruire e sviluppare le 03 TCR di Lynk & Co.

Il vecchio volpone Yvan Muller è sicuramente la punta di diamante, assieme al nipote Yann Ehrlacher, iridato nel 2020. Thed Björk è Campione WTCC 2017 e Santiago Urrutia è andato fortissimo già all'esordio l'anno scorso, quindi questa può essere considerata la squadra di riferimento da battere.

Resta da capire a livello di peso 'politico' come verranno trattate le quattro 'azzurre'. Nel 2019 non era ben chiaro se "c'erano o ci facevano", dato che un weekend andavano fortissimo e in quello dopo sparivano. Nel 2020 la Hyundai stessa ha puntato il dito contro di loro per non essere che un team ufficiale mascherato, per altro senza un prodotto di serie vero e proprio sul mercato, come vorrebbe il regolamento.

Ora siamo alla resa dei conti perché Geely-Cyan non possono più nascondersi o stare zitti facendo parlare i risultati sul campo. Le partite si giocano pure nelle sale riunioni e siamo già al terzo anno in cui una 03 per strada non c'è, quindi evviva la presenza in pista, ma a fronte di che? Qui l'intervento lo debbono apportare FIA, Eurosport Events e anche WSC che ha dato l'omologazione TCR all'auto.

Cyan Racing, Lynk & Co 03 TCR

Cyan Racing, Lynk & Co 03 TCR

Photo by: Cyan Racing

Lo stesso discorso iniziale dei cinesi lo si può riportare su Hyundai e BRC, seppur la scuderia di Cherasco non avesse alcun legame in precedenza con i coreani, ma passando una stagione intera (2017) a sviluppare per loro la i30 N TCR come vera e propria auto da corsa ne sono diventati l'appoggio primario.

Oggi al via troviamo la neonata Elantra N, una tre-volumi che anche la Engstler Motorsport ha potuto far crescere in questi mesi con prove su prove. Gabriele Tarquini e Norbert Michelisz sono i piloti griffati BRC e già con un titolo WTCR a testa in bacheca, Luca Engstler è capitano della squadra tedesca di papà Franz e sempre intento a macinare km in diversi campionati.

La novità è Jean-Karl Vernay, che dopo un anno fantastico con l'Alfa Romeo della Romeo Ferraris, ha voltato le spalle ad Opera (e al progetto Giulia ETCR) una volta ricevuta l'irrinunciabile offerta Hyundai. Il francese ha un titolo TCR International a casa, ma con Audi non era stato mai in grado di lottare per il primato in campionato, dunque questa è la sua occasione d'oro per riscattarsi.

Hyundai Elantra N TCR

Hyundai Elantra N TCR

Photo by: Hyundai Motorsport

Honda e JAS Motorsport fino ad oggi hanno svolto un 'rimpasto' della compagine che era il team Castrol Honda Racing WTCC, prima con KCMG e Münnich Motorsport, poi solo con la squadra tedesca che dal 2020 ha a mano le quattro Civic Type R.

Per la quarta volta, Esteban Guerrieri proverà ad andare all'assalto di un titolo che gli sfugge sempre all'ultima gara dal 2018. L'argentino se lo meriterebbe e deve sperare che il suo grande amico Néstor Girolami non gli metta i bastoni fra le ruote, avendo fatto vedere lampi di luce che ora l'altro sudamericano dovrà confermare per tutto l'anno.

Dall'altra parte del box, il giovanissimo Attila Tassi è chiamato ad una maggior concretezza perché i numeri non gli mancano, ma non bastano se emergono solo in qualche weekend. E sul suo compagno di squadra Tiago Monteiro possiamo solo spendere parole di stima per il coraggio e la grinta nel provare a dimostrare di essere ancora competitivo, dopo aver rischiato la vita in seguito al terribile incidente che nel 2017 lo ha tenuto fermo per un anno e mezzo.

Esteban Guerrieri, ALL-INKL.COM Münnich Motorsport Honda Civic TCR, Tiago Monteiro, ALL-INKL.DE Münnich Motorsport Honda Civic TCR, Nestor Girolami, ALL-INKL.COM Münnich Motorsport Honda Civic TCR

Esteban Guerrieri, ALL-INKL.COM Münnich Motorsport Honda Civic TCR, Tiago Monteiro, ALL-INKL.DE Münnich Motorsport Honda Civic TCR, Nestor Girolami, ALL-INKL.COM Münnich Motorsport Honda Civic TCR

Photo by: WTCR

Audi e Cupra alla riscossa, occhio ai 'privatoni'

Il peso di Seat-Cupra è risultato differente, molto più ampio nell'epoca del TCR International, meno corposo invece da WTCR, seppur con l'avvento della nuovissima Leon Competición nel 2021 gli spagnoli si candidano ad essere fra i protagonisti assoluti.

Ciò lo si evidenzia dall'ingaggio di un espertone come Rob Huff, unito al virgulto Mikel Azcona (Campione TCR Europe 2018 e talento indiscutibile) e al redivivo Jodi Gené, tolto dalla naftalina per riportarlo al via di una serie vera e propria, dopo anni spesi a collaudare le Cupra TCR e eRacer elettrica.

Bence Boldizs è invece il 'contentino' dato alla Zengő Motorsport, che da sempre (fin dall'epoca del WTCC) ha un appoggio da Eurosport Events per essere in griglia con almeno un ragazzo ungherese da promuovere, sperando di trovare il nuovo Michelisz sfruttando il nuovo legame con Cupra Racing.

Mikel Azcona, Rob Huff, Jordi Gené, Bence Boldizs, Zengo Motorsport

Mikel Azcona, Rob Huff, Jordi Gené, Bence Boldizs, Zengo Motorsport

Photo by: WTCR

Non potevano stare a guardare gli uomini di Audi Sport, che dopo aver ritirato il proprio appoggio alle RS 3 LMS lo scorso anno (ma giocando benissimo sul piano 'politico' per farle correre con deroghe tecniche non da poco) si sono messi all'opera sfornando la seconda generazione della suddetta vettura.

E' chiaro che le aspettative sono altissime, perché oltre alla ben nota qualità tedesca - figlia della condivisione con parti già collaudate sulla nuova Cupra, 'cugina' del Gruppo VW - la formazione di piloti dei Quattro Anelli è di alto livello, specialmente puntando su un Frédéric Vervisch che di km con la nuova RS 3 LMS ne ha messi insieme una marea.

Nathanaël Berthon deve ripetere quanto di buono fatto nel 2020, così come il giovanissimo Gilles Magnus, presente come portacolori del RACB National Team e del Belgio. Tom Coronel si è detto più carico che mai, seppur a 49 anni possa ritenersi molto contento di quanto fatto fino ad ora, all'alba della 32a stagione di corse.

Tom Coronel, Comtoyou Racing, Audi RS 3 LMS TCR

Tom Coronel, Comtoyou Racing, Audi RS 3 LMS TCR

Photo by: WTCR

E per finire, l'unico team indipendente in griglia è la Target Competition: da anni riferimento di Hyundai (soprattutto per l'Italia e l'endurance), la squadra altoatesina ha in Andreas e Jessica Bäckman un duo spinto dallo Sweden National Team, che da un paio di stagioni è alle spalle della coppia.

In TCR Europe non sono andati malissimo e Jessica ha già in mano un risultato: quello di essere la primissima donna al via del WTCR. Fratello e sorella hanno fra le mani la Elantra N e per due eventi vedremo anche Nicola Baldan come wildcard con il nuovo mezzo coreano. Volta per volta scopriremo altri protagonisti del campionato che probabilmente si iscriveranno a gare singole.

Quello che ci si può solo augurare è che Eurosport Events stia molto attento a non 'tirare troppo la corda' e preservi il più possibile la natura iniziale del concetto TCR. Perché se è vero che il GT3 ha negli anni trovato un suo equilibrio fra privati e semi-ufficiali, tale cosa non può non essere così anche nel turismo.

Andreas Backman, Jessica Backman, Target Competition, Hyundai Elantra N TCR

Andreas Backman, Jessica Backman, Target Competition, Hyundai Elantra N TCR

Photo by: WTCR

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