Tiago Monteiro finalmente fuori dal tunnel: tornerà a correre con la Honda a Suzuka!
A 415 giorni dall'incidente nei test di Barcellona, il portoghese sarà nuovamente in gara con la Civic Type R della Boutsen Ginion Racing in Giappone, mentre per il momento rinuncerà a Macao in attesa di un nuovo consulto medico.
Foto di: Honda Racing
Tiago Monteiro è finalmente fuori dal tunnel e potrà tornare a correre in occasione delle gare del WTCR – FIA World Touring Car Cup che si terranno a Suzuka il weekend del 26-28 ottobre.
Si tratta di un rientro storico nel mondo del motorsport, a 415 giorni dal bruttissimo incidente di cui il portoghese fu protagonista a Barcellona il 6 settembre 2017 durante un test con il team Honda Racing WTCC, nel quale riportò serie lesioni a collo, testa e vista.
Il 42enne nativo di Porto ha lottato a lungo passando un lunghissimo periodo girando fra ospedali, studi medici e di riabilitazione, che ora lo hanno portato ad avere l'ok dai dottori per correre con la Honda Civic Type R della Boutsen Ginion Racing la WTCR JVCKENWOOD Race of Japan. Nel suo programma al momento non c'è però la partecipazione a Macao, in attesa della valutazione dell'equipe medica che lo segue, la quale dovrà dare parere positivo.
“Non posso descrivere quanto sia bello poter tornare a correre - ha dichiarato Monteiro - Ci sono stati momenti davvero bui in questo periodo lunghissimo, ma non ho mai perso la speranza di rientrare un giorno; questo mi ha dato la determinazione di lavorare duramente per farlo. Venire alle gare e vedere gli altri andare in pista mi ha fatto piangere il cuore, penso che a Suzuka sarò molto emozionato. Di fatto sarò sul tracciato di casa Honda dove feci il mio debutto nel WTCC nel 2012, per cui sarà speciale e bello poter ripagare la squadra dell'affetto e della fiducia che hanno riposto in me durante il periodo del mio recupero".
"Non mi pongo obiettivi, voglio solo divertirmi e stare bene cercando di trovarmi a mio agio e avere il passo giusto in attesa di rientrare definitivamente nel 2019. Parlando con i dottori, so che c'è ancora qualcosa da fare per essere al massimo, per questo non voglio andare a Macao se non sono al 100%. Sono grato a loro per la professionalità che hanno mostrato nel mio recupero, alla mia famiglia, amici e tifosi per il sostegno. Sono stati tutti fantastici in questo periodo lungo e duro".
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