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Le Alfa Romeo faticano nel WTCR, ma brillano nel resto del mondo: "Le belle prestazioni ci rendono orgogliosi"

Un grande fine settimana quello che si è appena concluso e che ha visto le Alfa Romeo Giulietta TCR by Romeo Ferraris protagoniste in giro per il mondo.

Max Mugelli, PRS Motorsport, Alfa Romeo Giulietta TCR

Foto di: ACI Sport

A partire dal lontano oriente, dove si è svolto il primo round del TCR Japan ad Autopolis, dove due vetture sono state schierate rispettivamente da 55 Moto Racing e GO & FUN Squadra Corse, passando per Australia ed Italia.

Al Sydney Motorsport Park sono invece arrivati due eccellenti secondi posti per Dylan O’Keeffe, in gara-2 e gara-3, con il restyle Veloce preparato da Ashley Seward Motorsport. Ma anche una seconda Giulietta ha preso parte al debutto della serie australiana, affidata alle mani di Jimmy Vernon del Garry Rogers Motorsport, che è stata capace di arpionare due Top-10.

In Italia è anche arrivato a Misano il primo podio dell’anno grazie a Max Mugelli ed al PRS Motorsport che in una complicata gara-2 con la pioggia, ha conquistato il terzo posto finale, dopo aver a lungo condotto la corsa.

Non solo le serie nazionali sono state terreno di battaglia per le vetture costruite ad Opera da Romeo Ferraris, perché Team Mulsanne, dopo l’eccellente prova slovacca, si è rituffata a capofitto nel FIA WTCR per il quarto round del campionato, di scena a Zandvoort, in Olanda.
Kevin Cecccon e Ma Qing Hua, a causa del compensation weight che ha aggiunto trenta chilogrammi alle Alfa Romeo Giulietta Veloce TCR, non sono riusciti a confermarsi al vertice, ma sono comunque stati protagonisti di tre corse in battaglia costante, su un circuito storicamente avverso ai sorpassi.

Michela Cerruti, Romeo Ferraris Operations Manager: “Per noi è stato un fine settimana molto intenso. Il nostro personale, oltre che nella doppia trasferta del mondiale, ha supportato i nostri clienti in Australia, Italia e Giappone, dove sono arrivate delle bellissime prestazioni che ci rendono molto orgogliosi del nostro lavoro. Zandvoort non era un circuito sulla carta a noi favorevole, e si è dimostrato tale con anche l’aggiunta di 30 chili di zavorra da compensation weight che sicuramente non ci hanno aiutato".

"Ancora una volta, oltre venti piloti sono stata racchiusi in un secondo nelle qualifiche, ma i sorpassi a Zandvoort sono merce rara. I nostri ragazzi ne hanno comunque portati a casa un paio, dimostrando di non tirarsi mai indietro nel confronto diretto con grande determinazione ed agonismo. Inoltre la visita del presidente della FIA Jean Todt, non solo in griglia e nel paddock, ma nel nostro box con i nostri ragazzi e piloti è stato motivo di grande orgoglio”.

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