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Intervista

Tarquini: "Fermarmi? No, sono troppo giovane e c'è un Mondiale in palio"

Intervista esclusiva con Motorsport.com del "Cinghiale" che racconta le sue impressioni alla vigilia dell'avventura che lo aspetta con Hyundai e BRC nel WTCR. Dove non mancheranno le emozioni e il lavoro di squadra per vincere.

Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR

Foto di: TCR Media

Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Gabriele Tarquini, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Gabriele Tarquini, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC, Norbert Michelisz, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Gabriele Tarquini, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Gabriele Tarquini, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Stefano Comini, Comtoyou Racing, Audi RS3 LMS, Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Podium: Jean-Karl Vernay, Leopard Racing Team WRT, Volkswagen Golf GTi TCR, Rob Huff, Leopard Racing Team WRT, Volkswagen Golf GTi TCR, Gianni Morbidelli, West Coast Racing, Volkswagen Golf GTi TCR, Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR, James Nash, Lukoil Craft-Bamboo Racing, SEAT León TCR
Podium: Race winner Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR, second place Jean-Karl Ve
Podium: Race winner Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR, second place Jean-Karl Ve
Podium: Race winner Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Race winner Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Race winner Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Alain Menu, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR, Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR
Gabriele Tarquini, BRC Racing Team, Hyundai i30 N TCR

Fra un mese esatto compirà 56 anni, ma nonostante tutto continua ad avere un piede pesantissimo e riflessi di un ragazzino che lo mettono nelle condizioni di essere uno dei favoritissimi per il titolo di Campione del WTCR 2018.

Sarà anche perché guida una Hyundai i30 N nuova di zecca che ha già dimostrato di essere vettura assolutamente competitiva fra le TCR, sarà perché il lavoro con il team BRC Racing svolto durante l'estate lo ha visto crescere con le sue mani questo gioiellino.

Sta di fatto che Gabriele Tarquini si mostra super-carico in attesa di tornare al volante per un campionato intero, dopo l'abbandono della LADA Sport al WTCC che lo aveva appiedato a fine 2016 e la porta apertagli da Hyundai per una nuova avventura motoristica iniziata nel marzo della passata stagione.

"Sono ancora troppo giovane per ritirarmi! - ha affermato con la sua solita simpatia il "Cinghiale" in questa intervista esclusiva rilasciata a Motorsport.com per fare il punto della situazione all'alba di una nuova annata in pista - Ho davvero una grande voglia di ricominciare a lottare sui circuiti, anche perché dopo un anno di duro lavoro nello sviluppo della i30 l'adrenalina della competizione è a mille".

Dove può arrivare questa Hyundai?
"La macchina è nata molto bene, ma bisognerà fare i conti con il Balance of Performance perché il sistema adottato dal WTCC fino allo scorso anno permetteva anche a vetture molto più pesanti di vincere, mentre quello del TCR è diverso e punta a mettere tutte le macchine sullo stesso livello di prestazioni. Noi siamo molto competitivi e lo abbiamo dimostrato già a fine 2017, penso però che anche gli altri abbiano migliorato spronati da quanto fatto da noi. Aspettiamo le decisioni del dipartimento tecnico, gli ingredienti per fare bene ci sono tutti".

Alla prima uscita le Hyundai volavano e subito è arrivato il BoP di 40kg; secondo te era adeguato o no?
"In Cina senza BoP in effetti la macchina era davvero molto forte, ma a Dubai si è visto che sul dritto non riuscivo a passare più nessuno e mi sono ritrovato nel gruppo delle più lente. Tenete conto che il peso minimo è comunque maggiore rispetto ad una TC1 e credetemi quando dico che i freni faticano molto con tanta zavorra, su alcune piste è una bella sofferenza. In generale ritengo che l'auto sia buona e se la possa cavare, ma aspettiamo".

Ci sarà anche l'incognita legata alle gomme, si passa da Michelin a Yokohama: quanto influirà il cambiamento?
"Infatti, anche questo è un fattore da considerare in fase di BoP. Per ora abbiamo provato Michelin e Hankook, ovvero quelle più utilizzate nelle varie serie, mentre le Yokohama sono state testate di meno perché meno presenti. Ora le prove dovranno essere improntate su questo marchio di pneumatici anche per adattarvi l'auto, dato che si tratta di gomme molto diverse dalle altre".

Avete in programma ulteriori test?
"Non tanti, giusto per affinare alcuni dettagli legati alla raccolta dati effettuata nelle ultime gare dell'anno scorso, ma poca roba. Avremo quelli collettivi a metà febbraio, per il resto non c'è un programma così impegnativo".

Domanda scomoda: chi ha visto la Hyundai da vicino dice che è un aereo e che si tratta di una vera e propria auto da corsa, con poche componenti della vettura di serie. Cosa avete nascosto sotto alla carrozzeria?
"Rispondo che non è vero. La macchina ha dimostrato di andare molto forte, ma rispecchia in tutto e per tutto lo spirito del TCR, è stata sviluppata molto bene nei limiti del regolamento. Componentistica del telaio, sospensioni posteriori, turbo e motore e quant'altro sono dalla i30 di serie. E' chiaro che il lavoro di sviluppo si è concentrato su angoli delle sospensioni e tutto ciò che potesse incrementarne le prestazioni, ma alla fine di oltre sei mesi di lavoro sulla base di un'auto stradale ottima è venuto fuori un prodotto competitivo e conforme alle norme".

Quindi è tutto frutto di un grande impegno e della capacità di chi ci ha messo le mani...
"Hyundai ha scelto di collaborare con BRC, un team molto valido, e un pilota esperto in quel momento libero da impegni, cioè io, per sviluppare nel miglior modo un prodotto di serie già ottimo, facendo un investimento importante".

In passato avevi fatto una cosa simile con Honda, diventando il "papà" della Civic. Ora sei nuovamente papà con la i30?
"Stiamo parlando di macchine diverse, il percorso è simile, ma con Hyundai c'è stato tutto il tempo necessario per lavorare perché il progetto ha avuto inizio a marzo 2017 concludendosi ad ottobre con il debutto in pista. Durante l'estate abbiamo svolto una marea di prove. La Honda Civic TC1 era una vettura molto più complicata che è stata omologata dopo pochissimi test per via del cambio di regolamento voluto da Citroën all'ultimo momento. Purtroppo all'epoca ci siamo trovati con una macchina omologata in pochissimo tempo, senza praticamente test alle spalle e con problemi che non potevano essere risolti e che si sono presentati anche negli anni a seguire".

Lo scorso anno hai avuto modo di correre sia nel WTCC che nel TCR International: il livello dei piloti com'è?
"Parlando in generale e senza offendere nessuno, penso che nel WTCC il livello fosse più alto. Il TCR è cresciuto molto, però, e credo che nel 2018 saranno tutti all'altezza. Guardando i nomi che già sono stati confermati non trovo nulla da invidiare a quelli del WTCC 2017".

Come la vedi questa fusione tra WTCC e TCR?
"Penso che funzionerà, si sono unite due belle forze. Un'idea rivoluzionaria e ottima a livello tecnico e di costi come quella di Marcello Lotti e l'organizzazione di Eurosport Events, che ha mantenuto in piedi un campionato importante sopravvissuto ad anni duri. Quello che mancava al TCR era probabilmente la TV e la visibilità mediatica, che ora ha. Credo ci sia tutto per tornare agli anni migliori del turismo, che col tempo e con il TC1 era ormai scomparso".

Le TC1 erano molto belle, ma ci avevano privato dei ruota a ruota e di contatti ruvidi per via della struttura della macchina. Ora li potremo rivedere?
"Sì perché queste macchine lo permettono, anche se c'è da considerare un'altra cosa molto importante, ossia il format delle gare sprint. Ne avremo 30 che andranno inevitabilmente a premiare la continuità e la costanza, dunque converrà soprattutto pensare a come gestire le tre corse del weekend. In particolare, per quanto riguarda quella a griglia invertita, che è la prima del fine settimana; una volta si trattava della seconda e non ci si risparmiavano colpi; oggi è la prima e il rischio è danneggiare l'auto irreparabilmente e saltare il resto dell'evento. Questo inciderà inevitabilmente sulla qualità dello spettacolo: ho sempre criticato la scelta, mentre il TCR adottava il vecchio sistema della griglia invertita di Gara 2, molto migliore per me".

L'idea di fare una Coppa del Mondo FIA per i team clienti, come è nel GT, secondo te può funzionare altrettanto bene?
"Sì, il concetto è quello. Le case direttamente non sono coinvolte, ma sicuramente aiutano la squadra di riferimento con ricambi e pezzi da provare proprio com'è nel GT. Penso che funzionerà".

Con Norbert Michelisz formate un team stellare?
"Eh, questo non lo so! (ride, ndr) "Norbi" è molto maturato e sulla carta siamo effettivamente forti, lo scorso anno lui ha fatto una stagione incredibile con Honda e quando mi hanno chiesto il parere su di lui ho subito detto che è una persona fantastica, soprattutto retta e onesta con la quale parlare anche di episodi scomodi come contatti e incidenti in pista. Sono molto contento di fare coppia con lui".

Quanto lo hai trovato cambiato da quando eri andato via da Honda?
"In realtà poco, anche quando era molto giovane è sempre stato un ragazzo posato, veloce e preparato tecnicamente. Non credo che gli serva fare altra esperienza, credo che ora possa raccogliere i frutti del suo seminato e fare un anno importante. Sono certamente convinto di una cosa: se dovessi avere bisogno del suo aiuto per vincere il titolo, lui mi aiuterà, come farò ugualmente con "Norbi" se fosse lui in lotta".

Premesso che al momento non sappiamo con certezza chi correrà nel WTCR, quali sono i nomi che più temi?
"Penso che ci sarà Thed Björk, non so se Yvan Muller vorrà tornare, ma è un vecchio lupo come me. Poi Tiago Monteiro ed Esteban Guerrieri, che con Honda hanno fatto benissimo. Jean-Karl Vernay, Campione 2017 del TCR dopo una stagione importante. Senza dimenticare che potrebbero esserci sorprese, come Yann Ehrlacher che l'anno scorso ha corso con la LADA. Del TCR ho visto benissimo Attila Tassi e Giacomo Altoè, sono quelli che più mi hanno stupito in positivo per velocità e bravura nell'evitare errori".

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