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Analisi

Tarquini: bravura e intelligenza che fanno vincere a 59 anni

Ad Aragón il "Cinghiale" ha ottenuto l'ennesima vittoria di una carriera che pare non fermarsi mai. Ma oltre alle qualità di pilota, l'abruzzese conta sulla passione e una testa che da anni gli consente di restare al top: ecco come.

Gabriele Tarquini, BRC Hyundai N LUKOIL Squadra Corse Hyundai Elantra N TCR

Gabriele Tarquini, BRC Hyundai N LUKOIL Squadra Corse Hyundai Elantra N TCR

WTCR

"Gallina vecchia fa buon brodo", come si suol dire quando si vuole alludere alla bontà della vecchiaia, grazie alla saggezza e all'esperienza accumulata.

Nel nostro caso, l'animale non è una gallina, ma un Cinghiale. Non serve per il brodo, ma per combattere. Precisamente in uno dei campionati più aspri e difficili dal punto di vista delle lotte e sportellate in pista: il WTCR - FIA World Touring Car Cup.

"Cinghiale" è il soprannome che Gabriele Tarquini si tira dietro da una vita, guadagnato sul campo grazie alla grinta e al coraggio che l'abruzzese da sempre sforna quando si cala la visiera e sale sulla sua macchina.

Domenica scorsa, ad Aragón, Tarquini ha scritto un altro capitolo, l'ennesimo, di una carriera che non pare avere una fine nell'immediato. Anche perché se a 59 anni riesci ad importi in una serie di livello mondiale, dire stop non ha molto senso.

Gabriele Tarquini, BRC Hyundai N LUKOIL Squadra Corse Hyundai Elantra N TCR

Gabriele Tarquini, BRC Hyundai N LUKOIL Squadra Corse Hyundai Elantra N TCR

Photo by: WTCR

Ogni anno un'impresa

Tarquini nel 2018 ha conquistato il titolo piloti del FIA WTCR, diventando a 56 primavere il concorrente più anziano a riuscirci in una massima serie motoristica internazionale. Eravamo a Macao, uno dei tracciati più difficili del pianeta.

Quello dove nel 2009 lo stesso ragazzo (perché ancora lo è, solo da più tempo rispetto ad altri...) di Giulianova si era aggiudicato il Mondiale del FIA WTCC con la Seat, rischiando veramente di dire basta. Poi, nel tragitto che lo portava dal Parco Chiuso alla sala stampa, la coscienza gli ha fatto notare che il divertimento e i risultati c'erano, dunque perché piantare tutto lì, sul più bello?

Da quel momento titoli non ne sono più arrivati, ma di lavoro per provare a prenderne ne è stato fatto, eccome. Prima proseguendo con Seat per altre tre stagioni, poi l'ingaggio da parte di Honda-JAS, l'avventura assieme a Lada Sport nel 2016 e arrivando al marzo del 2017 alla firma con Hyundai Motorsport per svolgere il ruolo di collaudatore e sviluppo della nuovissima i30 N TCR, assieme agli uomini della BRC.

In tutto questo tempo, i successi non sono mancati, pur passando le stagioni e dovendo sudare parecchio con auto come la Civic WTCC, potente ma penalizzata aerodinamicamente rispetto alle rivali, o come la Vesta TC1, oggettivamente trovata messa insieme col fil di ferro e portata ad trionfi epocali in Russia e Qatar, oltre che sul podio in altre due occasioni e tante volte a punti.

Chiusa forzatamente l'avventura coi russi, fattisi di nebbia al termine del 2016, senza nemmeno proporre qualcosa per l'anno successivo, la telefonata dell'amico ingengere Andrea Adamo, di recente chiamato in Hyundai per rimettere in ordine un reparto corse allo sbando, ha messo Tarquini davanti all'ennesimo piatto da preparare e cucinare con le sue mani.

Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta

Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta

Photo by: FIA WTCC

La nuova "figlia" della numerosa famiglia

Sono tantissime le macchine che il "Cinghiale" ha dovuto prendere e far crescere come fossero figlie sue. La Hyundai i30 N TCR è solo l'ultima di una lunghissima lista, ma i risultati si sono immediatamente visti. Debutto con vittoria (seppur da 'trasparente' in classifica poiché ancora priva di omologazione) a fine 2017 e altra pagina di sport, con l'iscrizione al nuovo FIA WTCR nel 2018, pronta per essere pubblicata.

La doppia vittoria a Marrakech ha subito detto che era lui il candidato numero 1 per la Coppa del Mondo, ribadendolo coi successi in Ungheria, Slovacchia e Giappone. In mezzo anche dolori, bisogna ammetterlo, ma trofeo finale alzato meritatamente a Macao, come dicevamo prima.

Allora le candeline erano 56 e la storia ha detto che 'Gabi' - come è soprannominato nel paddock dagli anglofoni - non era ancora pronto per la pensione perché il 2019 è partito con altre affermazioni in Marocco ed Ungheria, prima che la sfortuna e alcuni errori lo privassero della possibilità di difendere il titolo, andato al suo compagno Norbert Michelisz per il quale si è messo a totale disposizione una volta capito che era tagliato fuori dai giochi.

Podio: il Campione Gabriele Tarquini, BRC Racing Team Hyundai i30 N TCR, il secondo classificato Yvan Muller, YMR Hyundai i30 N TCR, il terzo classificato Esteban Guerrieri, ALL-INKL.COM Münnich Motorsport Honda Civic Type R TCR

Podio: il Campione Gabriele Tarquini, BRC Racing Team Hyundai i30 N TCR, il secondo classificato Yvan Muller, YMR Hyundai i30 N TCR, il terzo classificato Esteban Guerrieri, ALL-INKL.COM Münnich Motorsport Honda Civic Type R TCR

Photo by: Fabian Werner

2 anni e una pandemia d'attesa

L'Hungaroring ha registrato l'ultima volta che Tarquini era riuscito a calcare il rimo gradino del podio. Dopo di che, come detto, tutto il lavoro è stato il gregariato al fine di mantenere la Coppa del Mondo piloti in casa Hyundai-BRC con Michelisz, in vista di un 2020 nel quale riprovarci.

Purtroppo l'anno scorso non è andato come tutti speravano. Oltre alla terribile pandemia che ha costretto il WTCR a ripartire pianificando 16 gare europee in 3 mesi, quindi senza dare modo e tempo di prepararsi al meglio o recuperare fra un evento e l'altro, ci si sono messe pure le magagne politiche.

La Hyundai per l'ennesima volta si è trovata davanti a Balance of Performance negativi per la sua i30 N e le discussioni nelle sedi dedicate hanno portato alla mossa estrema di ritirare le vetture dall'evento in Germania. Gesto molto coraggioso da parte del Capo dei coreani, Adamo, che ha preferito rinunciare di fatto al titolo per fare valere un principio di sportività, che più o meno a denti stretti è stato accettato e condiviso da tutti, Tarquini compreso.

In tutto ciò, per la i30 N è stato il canto del cigno nel FIA WTCR, senza gloria purtroppo. La neonata Hyundai Elantra N TCR ha cominciato a girare in estate e Tarquini per un'altra volta ha dovuto fare il papà, prendendola per mano e accumulando km e km per farla crescere.

Stavolta aiutato anche dagli altri piloti ufficiali di Hyundai Motorsport, ma comunque pronti a seguire il Capitano. Che dall'alto della sua esperienza ha dispensato indicazioni e consigli come sempre a tutti e per tutti.

Gabriele Tarquini, BRC Hyundai N LUKOIL Squadra Corse Hyundai i30 N TCR in the gravel

Gabriele Tarquini, BRC Hyundai N LUKOIL Squadra Corse Hyundai i30 N TCR in the gravel

Photo by: WTCR

Non la prima, non la seconda... buona la terza

L'esordio della Elantra N è stato fantastico, con vittoria conseguita alla prima gara. Purtroppo dal pilota... sbagliato! Ad imporsi sul Nordschleife ci è riuscito Jean-Karl Vernay davanti al suo compagno Luca Engstler, anch'esso candidato al successo.

E Tarquini? Un doppio errore commesso appena era passato al comando sull'Inferno Verde (che poco sopporta per sua stessa ammissione) ha mandato alle ortiche quello che poteva e doveva essere il nuovo capitolo di questa storia vincente. Rimandato all'Estoril.

In Portogallo le Qualifiche hanno detto che il nostro eroe probabilmente non è più quel missile per ambire alla Pole Position, ma il 10° crono ottenuto in Q2 gli è valso la partenza al palo nella Top10 invertita di Gara 1. Anche qui non tutto è andato secondo i piani perché allo spegnimento dei semafori, Yann Ehrlacher lo ha infilato alla curva 1 sfruttando la traiettoria interna.

Tarquini ha cercato di dirgli "No!" appoggiandosi a lui, ma il francese della Lynk & Co è saltato davanti ugualmente, resistendo ai suoi attacchi per una manciata di giri. A negare la possibile festa questa volta è stata una maledettissima gomma, che si è afflosciata proprio quando tutto sembrava pronto per un avvicendamento al vertice. Rimandato alla Spagna.

Al MotorLand Aragón lo stesso copione della Qualifica ha avuto l'epilogo tanto agognato nella prima gara di domenica. Partenza perfetta e Hyundai-BRC #3 che si è involata verso il meritatissimo primo posto, anche dopo un breve periodo di Safety Car che poteva rimettere tutto in discussione.

Oltre due anni di attesa per ribadire che il "Cinghiale" è ancora pronto ad attaccare e a mordere, non solo la ringhiera del podio, ma anche le gomme e i paraurti dei rivali. Con un quinto posto in classifica che attualmente vede un 59enne essere in matematica lizza per il titolo, assolutamente alla portata.

Gabriele Tarquini, BRC Hyundai N LUKOIL Squadra Corse Hyundai Elantra N TCR

Gabriele Tarquini, BRC Hyundai N LUKOIL Squadra Corse Hyundai Elantra N TCR

Photo by: WTCR

La storia continua... con saggezza!

Cosa porta un ragazzino di 59 anni a continuare a vincere a livelli così alti? Sicuramente lo spirito e il carattere, perché il motorsport è fatto specialmente di motivazioni che in un qualche modo vanno trovate e alimentate.

Da anni Tarquini dice che il fuoco della passione gli brucia ancora dentro e questo è ben visibile non solo nei risultati, ma anche dall'impegno che mette nel prepararsi al meglio, sia tecnicamente che fisicamente.

Ama correre a piedi, difatti la forma è invidiabile per uno della sua età, così tirato a lucido. Ama correre in macchina e questo lo si capisce da come approccia ogni weekend di gara, sempre concentrato e carico per togliersi soddisfazioni.

La bravura gioca ovviamente un ruolo fondamentale in tutto ciò e per uno che di titoli Mondiali ne ha vinti due, sfiorandone almeno altrettanti, oltre una marea di ulteriori successi incamerati in carriera in serie internazionali e nazionali, non si può certamente dire che si tratta di casi o fortune.

L'esperienza conta, come dicevamo prima. Hugo Valente, suo compagno in Lada Sport, rimase a bocca aperta nel parlare con lui dopo i primi test: "In un pilota come Gabriele ci sono tre ingegneri! E' incredibile la marea di informazioni e segreti che ha. Mi sono dotato di quaderno per prendere appunti, in ogni sessione ho tante di quelle cose da scrivere che è difficile tenerle a mente tutte!"

Non per nulla, Honda-JAS, Lada appunto e ora Hyundai gli hanno affidato i rispettivi modelli da sviluppare e rendere vincenti. Cosa puntualmente riuscita.

Ma c'è un altro aspetto che è fondamentale in tutto questo: l'intelligenza. Non tanto nel fare scelte determinanti in pista, quando nell'aver capito che ruolo ricoprire in un mondo che un giorno ti incorona Re e in quello successivo ti decapita in pubblica piazza solo per un dritto in chicane.

Tarquini ha toccato con mano la Formula 1 dal 1987 al 1992, ma come tanti non è riuscito a restarci stabilmente per vari motivi che non stiamo ad elencare. E qui scatta l'intelligenza del pilota, aiutata anche dal ricco menù che il panorama delle quattro ruote offre. Puntare su qualcosa che renda merito alle tue qualità, dandoti quelle soddisfazioni e voglie per proseguire.

Per fortuna il mondo dell'automobilismo non è solo la Formula 1, anche se non tutti se ne rendono conto, purtroppo. Abbiamo prototipi, GT, turismo, rally, monomarca e tante altre categorie che non sempre meritano di essere definite minori. E che spesso sono molto, ma molto più belle della Formula 1 stessa.

Il "Cinghiale" ha trovato il suo habitat naturale nel Touring Car già dal 1994 e da lì non si è praticamente più mosso. Si è ritagliato il suo spazio e ha sempre accettato con grinta e coraggio sfide più o meno facili e difficili, a volte anche assurde, ma sempre facendo affidamento su una cosa: la passione.

Questa gli ha dato gli input per capire quale era la cosa che più lo divertiva in quel momento, o quella che avrebbe potuto farlo. Di conseguenza non è mai mancato l'impegno e con il duro lavoro i successi sono arrivati. E siamo certi che altri ne arriveranno perché il livello è ancora alto e quando giungeremo all'ultimo capitolo di questa meravigliosa storia, non sarà mai troppo tardi. E il finale non potrà che essere glorioso.

Gabriele Tarquini, BRC Hyundai N LUKOIL Squadra Corse Hyundai Elantra N TCR, Tom Coronel, Comtoyou DHL Team Audi Sport Audi RS 3 LMS

Gabriele Tarquini, BRC Hyundai N LUKOIL Squadra Corse Hyundai Elantra N TCR, Tom Coronel, Comtoyou DHL Team Audi Sport Audi RS 3 LMS

Photo by: WTCR

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