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Monteiro esclusivo: "Morale e Honda sono forti, la mia vista ancora no"

Fermato ancora una volta dai medici, il portoghese ha raccontato in questa lunghissima chiacchierata con Motorsport.com cosa gli sta succedendo e quanta sia la voglia di tornare al volante della nuova Civic della Boutsen Ginion Racing.

#18 Tiago Monteiro, Boutsen Ginion Racing Honda Civic Type R TCR

#18 Tiago Monteiro, Boutsen Ginion Racing Honda Civic Type R TCR

Tiago Monteiro, Boutsen Ginion Racing Honda Civic Type R TCR
#18 Tiago Monteiro, Boutsen Ginion Racing Honda Civic Type R TCR, #9 Tom Coronel, Boutsen Ginion Racing Honda Civic Type R TCR
#18 Tiago Monteiro, Boutsen Ginion Racing Honda Civic Type R TCR con il team
#18 Tiago Monteiro, Boutsen Ginion Racing Honda Civic Type R TCR
Tom Coronel, Tiago Monteiro, Benjamin Lessennes, Boutsen Ginion Racing
Tiago Monteiro, Benjamin Lessennes, Boutsen Ginion Racing
Tom Coronel, Tiago Monteiro, Benjamin Lessennes, Boutsen Ginion Racing
Tom Coronel, Tiago Monteiro, Benjamin Lessennes, Boutsen Ginion Racing
Tom Coronel, Tiago Monteiro, Benjamin Lessennes, Boutsen Ginion Racing
Tiago Monteiro, Honda Civic TCR
Tiago Monteiro, Honda Civic TCR
Tiago Monteiro, Honda Civic TCR
Tiago Monteiro, Honda Civic TCR
Tiago Monteiro, Honda Civic TCR
Tiago Monteiro, Honda Civic TCR
Tiago Monteiro
Tiago Monteiro ed Esteban Guerrieri, Castrol Honda World Touring Car Team
Il vincitore della gara Esteban Guerrieri, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC con Tiago Monteir
Podio: Esteban Guerrieri, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC con Tiago Monteiro, Honda Racing T
Podio: Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC e Rob Huff, All-Inkl Motorsport, Citroën C-Elysée WTCC
Esteban Guerrieri, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC, Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, H
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC, Alessandro Mariani, Team principal Honda Racing Team JAS, Esteban Guerrieri, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Rob Huff, All-Inkl Motorsport, Citroën C-Elysée WTCC, Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Podium: winner Norbert Michelisz, Honda Racing Team JAS, second place Tiago Monteiro, Honda Racing T
Norbert Michelisz, Honda Racing Team JAS, Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS
James Nash, Lukoil Craft-Bamboo Racing, SEAT León TCR with Tiago Monteiro
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Tom Coronel, Roal Motorsport, Chevrolet RML Cruze TC1
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC and Rui Santos
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Podium: Race winner Podium: second place Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC, Ra
Alessandro Mariani, Team Principal Honda Team JAS with Norbert Michelisz, Honda Racing Team JAS, Hon
Podium: Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Podium: Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Podium: Race winner Podium: second place Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC, Race winner Mehdi Bennani, Sébastien Loeb Racing, Citroën C-Elysée WTCC, third place Thed Björk, Polestar Cyan Racing, Volvo S60 Polestar TC1, second place Thed Björk, Polestar Cyan Racing, Volvo S60 Polestar TC1, third place Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC and Rob Huff, All-Inkl Motorsport, Citroën C-Elysée WTCC, Alessandro Mariani, Team Principal Honda Team JAS
Podium: Race winner Podium: second place Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC, Ra
Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC
Podium: Tiago Monteiro, Honda Racing Team JAS, Honda Civic WTCC

Tiago Monteiro è apparso tirato a lucido a Barcellona, teatro di presentazione e test del WTCR che però non ha visto il portoghese scendere in pista.

La doccia fredda (l'ennesima) per il ragazzo della Boutsen Ginion Racing è arrivata qualche giorno fa, quando gli è stato comunicato che non avrebbe potuto prendere parte alla prima gara in Marocco poiché non ancora ristabilitosi dal terribile incidente di cui era stato protagonista a settembre.

E il fato ha voluto che proprio sul Circuit de Catalunya, dove i freni della sua Honda Civic TC1 fecero cilecca spedendolo violentemente contro le barriere durante il test privato, Eurosport Events organizzasse il vernissage della stagione 2018 che vedrà il defunto WTCC risorgere grazie all'assunzione del regolamento TCR.

"Quando mi hanno detto che il media day e il test collettivo si sarebbe svolto a Barcellona mi è venuto un brivido e ho detto: "Cosa?! Non potevate scegliere pista peggiore!". Ma scherzi a parte, capisco la logistica favorevole in vista di Marrakech, per cui non mi sono ovviamente opposto", ha dichiarato Monteiro iniziando con il sorriso questa lunga chiacchierata con Motorsport.com in attesa di rimettersi casco e tuta per sportellarsi con gli avversari.

"In generale mi sento bene, per nulla arrugginito, anche se gli ultimi sette mesi sono stati particolari e, da un certo punto di vista, interessanti. E' chiaro che avrei preferito viverli diversamente perché hanno cambiato tutto di me, non solo in pista per via del campionato perso, ma anche dello stile di vivere. E' stata una lezione di vita, ho imparato a conoscermi meglio come persona e anche ad apprezzare tutto ciò che mi sta attorno, in primis la famiglia".

"Il primo passo era obbligatoriamente ritornare a fare una vita normale, cosa assolutamente non scontata per il tipo di incidente che ho patito. Per molti mesi non c'è stata sicurezza su questa cosa e mi sono dovuto impegnare parecchio anche solo per ricominciare a muovere gli arti. I cambiamenti sono comunque arrivati rapidamente e migliorando giorno dopo giorno ho capito che avrei potuto puntare a tornare in azione in pista. Questo mi ha dato una grandissima motivazione. Sono stato seguito dalle migliori persone e dai migliori dottori, non ho perso un solo giorno per svolgere il mio recupero fisico, mattina e notte".

Il problema è che le cose sembravano non essere mai a posto a fine 2017, ma anche ora che siamo pronti per una nuova stagione qualcosa ancora non funziona.

"E' stata dura accettare i continui rinvii. Prima la Cina, poi il Giappone, successivamente Macao e Losail. Non c'era sicurezza su nulla e realisticamente non sapevamo come eravamo messi. Questo però mi ha dato la forza di lavorare sempre di più e più duramente per raggiungere l'obiettivo".

Un obiettivo che, se non ci fosse stato, avrebbe steso anche il più duro dei combattenti. E il casco sarebbe potuto finire in una teca nel salotto di casa, cosa che in quella della famiglia Monteiro si è mai voluta.

"Non ho mai preso in considerazione di smettere di correre. La prima settimana è stata la più dura da superare, mi hanno imbottito di medicinali e soffrivo terribilmente i dolori cervicali. Un dramma vero e proprio, insopportabile sotto ogni aspetto. Con tutte le sostanze che prendevo mi sentivo drogato! Non riuscivo ad essere lucido e ovviamente mi è passato in testa di farla finita con le corse, ma dopo non ci ho pensato più. Tenete conto che non potevo aprire gli occhi, muovermi e parlare. Ma sono nel motorsport da 20 anni e dovevo tornare, anche superando questa sofferenza".

"Appena ho capito che ero vivo e vegeto, che avrei potuto ancora vivere normalmente, seppur con tutto il tempo necessario, ho immediatamente pensato al tornare su una macchina. Infatti in questi ultimi sette mesi non ho mai parlato di chiudere qui la mia carriera. Amo quello che faccio da tanto tempo e volevo continuare a vivere queste emozioni lottando per vincere. Forse tutti sono stati troppo ottimisti, da me stesso ai dottori, ma del resto vedevo i miglioramenti e non potevo pensare che mi avrebbero impedito di essere in pista".

"In una situazione del genere è facile cascare in un vortice negativo. Dolori insopportabili prima, sforzi e impegno che risultavano inutili e stanchezza fisica e mentale. Ma l'obiettivo di rientrare si è rafforzato maggiormente e mi sento un fortunato ad averla vissuta così positivamente".

Dopo il ricovero nei vari ospedali in Spagna e Portogallo, Tiago ha poi fatto rientro a casa e qui è cominciato un percorso durissimo che solo uno con una grande forza di volontà poteva affrontare e superare.

"Per il recupero fisico sono attualmente seguito da un osteopata e da un chiropratico. Vado in palestra, faccio nuoto e fitness in acqua. Per gli occhi ho una terapia specifica, con oggetti che si spostano velocemente, letture, visite tramite macchinari particolari e iniezioni di medicine che ti aiutano a rigenerare le cellule cerebrali per la connessione con gli occhi, vitamine, amminoacidi e altre... droghe!"

"Mi sono recato negli Stati Uniti per essere seguito da allenatori dei piloti di Nascar, visto che loro debbono sopportare sollecitazioni molto dure dato il tipo di auto che guidano. Ci tornerò anche prima di Marrakech. Ogni settimana continuo a vedere i passi avanti, tenete conto che avevo perso 7kg e ho dovuto ricostruire l'intera muscolatura. Ma ho un grande team di persone che mi seguono ogni giorno in tutte queste cose. Prima non riuscivo nemmeno a leggere i messaggi sul telefono o un libro!"

Dal punto di vista fisico è quindi tutto a posto. O quasi, dato che quell'occhio destro, tornato ormai in asse, continua ancora a traballare un pochino.

"A Monza e Zandvoort ho provato e non ho accusato problemi particolari problemi fisici, seppur i salti sui cordoli mi abbiano ovviamente indolenzito spalle e collo. Il guaio al momento è la reattività degli occhi. Ero diventato strabico e vedevo doppio, infatti mi avevano fatto indossare gli occhiali. Ora tutto ciò si è sistemato e naturalmente ho tirato un bel respiro di sollievo quando ho capito che vedevo come prima. Solo che quando guido una macchina da corsa, coordinazione e movimenti degli occhi non sono ancora perfetti, anche se migliorano. Altra cosa che mi dà ancor più fiducia per tornare al 100%. Manca ancora poco, debbo portare ancora pazienza".

Nel frattempo le cose nell'ambiente sportivo si sono evolute ed è nato il WTCR, al quale il ragazzo di Porto prenderà parte sempre come uomo Honda.

"In pratica ho dovuto fare un reset totale, ci sono tantissime novità quest'anno, ma credo che questo cambiamento sia proprio ciò che serviva. Mi dispiace molto non esserci dall'inizio, ma ho la fortuna di avere alle spalle un team come Honda che ha capito la situazione e non mi ha messo pressioni, aspettando solamente che potessi tornare al 100%. Mentre non corro, continuo a ricoprire il ruolo di ambasciatore del marchio e partecipare ad eventi".

In Marocco al suo posto correrà Benjamin Lessennes, un giovane che a 18 anni ha già un titolo TCR (Benelux) in bacheca e grandissime qualità che possono portarlo in alto.

"Ben è un pilota molto giovane, ma con una grande maturità. L'ho conosciuto due anni fa a Spa-Francorchamps e Zandvoort, ma già allora si capiva di che pasta era fatto. Non ha ovviamente grande esperienza, però è cresciuto moltissimo nel frattempo ed è veloce. E ha una grande voglia di imparare, spero che continui a chiedere tutto ciò che vuole perché è così che si fa".

In griglia vedremo più di 25 auto a darsi battaglia in una serie che si preannuncia davvero interessante, combattuta e imprevedibile.

"Il livello fra i concorrenti di WTCC e TCR è più o meno simile, chi l'anno scorso ha utilizzato le TC1 parte leggermente svantaggiato rispetto ai colleghi, ma abbiamo molti professionisti che ci metteranno poco ad adattarsi ai mezzi. Con due qualifiche e tre gare si imparerà velocemente a guidare, ma non sarà semplice capire come gestire le gomme. Secondo me gli ingredienti per avere un grande campionato ci sono tutti, fra piloti molto esperti e altri parecchio più giovani, ma con grande fame di fare bene".

"Nessuno può fare previsioni, sulla carta non c'è un favorito anche se sappiamo che Hyundai ed Honda sono forti, Volkswagen, Audi e Cupra niente male. Credo che avremo diverse sorprese, i risultati dei test non saranno così facili da analizzare. In Marocco la pista molto particolare e potrebbe essere favorevole a certi concorrenti che invece su altre saranno in difficoltà".

Questo dipenderà molto anche dal Balance of Performance, che attualmente resta ignoto e che potrebbe avere un peso (appunto!) sui risultati delle gare.

"Quando abbiamo fatto le analisi per il BoP eravamo forti, ma le Hyundai sono risultate 3" più lente e questo significa che qualcosa non era certamente realistico. E' un distacco abbastanza esagerato e tutti lo possono immaginare. La FIA sta analizzando i dati, al momento non ci ha detto nulla e il fatto che noi fossimo i più rapidi un po' mi preoccupa perché forse ci daranno un peso maggiore rispetto agli altri. Per ora non ci possiamo fare nulla, comunque vedremo. Sicuramente il BoP è una soluzione che può livellare le prestazioni nel giusto modo, anche se qualcuno può comunque nascondersi per avere meno zavorra".

La novità, squadra a parte, sarà anche vedere come si comporteranno le squadre clienti e le macchine provenienti da quella che era la TCR International Series.

"Boutsen Ginion Racing è un team esperto e con grandi risorse, ma non ha mai corso in un Mondiale e questo ovviamente lo dovranno capire. Ho l'esperienza giusta per aiutarli. Avevo già corso con la Honda Civic TCR a Spa-Francorchamps e Macao, è una macchina molto semplice e forse migliore anche per il mio stile".

La Civic a cui si riferisce Monteiro era la "vecchia" TCR, mentre ora è arrivata la FK7 nuova di zecca, che per altro è parecchio diversa dalla TC1 del WTCC che il 41enne aveva utilizzato fino allo scorso settembre.

"Sono due auto molto diverse come filosofia. La TC1 era più un prototipo e il design della carrozzeria aveva molte differenze. Era più potente, efficiente in frenata e in aerodinamica, geometrie e ammortizzatori. E tutto era un bel po' costoso da mantenere e sviluppare. La TCR è basata maggiormente su quella stradale, auto che ritengo fantastica e già predisposta per le corse, molto facile da guidare e su cui lavorare".

"E' ovvio che parliamo di un progetto nuovo e diverso, è meno veloce e più morbida come telaio, ma ottima per gareggiare. Più aggressiva e forse è un po' più nervosa. C'è meno tecnologia e questo la rende anche più economica ed accessibile a tutti, infatti in griglia ne abbiamo diverse. Il TCR è la categoria perfetta per tutti, privati e ufficiali, un regolamento perfetto per la categoria. Il costo è accettabile e ognuno le può guidare e avere".

Con la Type R FK7 in Honda e JAS Motorsport hanno cercato di avere quel mezzo in stile 3 volumi che serviva agli italo-giapponesi per essere forti in ogni situazione.

"Le Honda sono sempre state forti sulle piste più tecniche, infatti nei circuiti lenti eravamo superiori. Nel 2017 siamo riusciti a fare grandissimi passi avanti sulla resistenza all'avanzamento e sulla aerodinamica in generale, cose che ci avevano penalizzato su alcune piste".

"La nuova Type R FK7 ha ottimi cambi di direzione, accelera in modo adeguato e credo che si sia raggiunto il giusto equilibrio producendo una vettura competitiva ovunque. Sarà interessante vedere come andrà al Nordschleife. Poi chiaramente conterà anche il BoP che ci assegnerà la FIA, ma per ora ho visto che reagisce bene sui cordoli ed è veloce e potente. E anche se è più lenta come velocità di punta non credo che la gente se ne accorgerà vedendola passare".

E a proposito di Nordschleife: ecco che anche qui Tiago sente un brivido correre lungo la schiena pensando alle gomme esplose nelle ultime due stagioni...

"Avremo ancora le stesse! (ride, ndr) Battute a parte, sinceramente non ci penso perché sono cose che non dipendono da me. Tecnicamente la questione è la seguente. Un lato negativo è che all'inizio bisogna scaldarle, ma anche gestirle e non stressarle per mandarle in temperatura perché potrebbe essere pericoloso".

"Al Nordschleife il problema è che per farle durare con un grip buono serve una pressione bassa, con la spalla che inizialmente è per ovvie ragioni più morbida. Sui cordoli e nelle sbandate questa parte è molto sollecitata, scaldandosi rapidamente e consumandosi. A gomme fredde e con basse pressioni è una situazione peggiore, ma migliore per l'auto, perché si guida meglio e non è aggressiva sugli pneumatici. Bisognerà trovare il giusto bilanciamento, per ora non sono spaventato dalla cosa, anche se ovviamente spero che tutto vada bene".

E per concludere, ecco le speranze legate a quella che può essere una battaglia per il titolo che lo vedrà coinvolto.

"Non so ancora quando rientrerò e questo non è sicuramente bello. Nella sfortuna di non essere subito in pista, c'è il lato positivo di avere quelle tre gare con tanti punti in palio. Ho tempo per recuperare, spero di non perderne troppi con la mia assenza".

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