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Intervista

Gavory: "Il WTCR è forte, ma dovrà sapersi adattare al mondo"

Motorsport.com ha parlato in una tavola rotonda con il Direttore della massima serie turismo, che ha tracciato un bilancio della stagione 2021 con tutte le difficoltà legate alla pandemia, parlando anche di quello che accadrà in futuro.

La partenza di Gara 1

Foto di: WTCR

Xavier Gavory sorride quando ormai siamo giunti al termine della stagione 2021 del FIA WTCR.

Per il secondo anno di fila, la massima serie turismo ha dovuto adeguarsi alla pandemia di Coronavirus, scegliendo di correre solamente in Europa.

Motorsport.com ha parlato in una tavola rotonda con il Direttore del campionato per conto di Discovery Sport Events, tracciando un bilancio di quello che è stato fino ad ora - ritorno in Italia compreso - e soprattutto di come si pensa di agire per garantire un solido futuro alla serie.

Che bilancio puoi fare di questa stagione?
"Il Covid ha avuto un grosso impatto anche nel 2021 sui nostri piani, per cui abbiamo dovuto rivedere il calendario. Fra le gare inserite c'era già Adria, ma la pista non era ancora pronta in estate, dunque il fatto che sia saltata la trasferta asiatica si è rivelato un episodio fortunato per reinserirla come penultima tappa".

L'Italia finalmente è tornata nel calendario del Mondiale Turismo...
"Sì, sappiamo che l'Italia ha una grande tradizione con questa serie e ci tenevamo, visto che la primissima gara del WTCC si disputò qui nel 1987, oltre a Monza che è sempre stata presente. E poi abbiamo fra noi Tarquini, che ha scritto pagine importanti per il nostro campionato, è una leggenda. Per questo abbiamo scelto l'Italia".

Avete scelto Adria, ma si sono valutate anche altre piste, dato che c'era il rischio di non avere l'omologazione?
"Volevamo venire ad Adria perché è un tracciato particolare che le corse turismo le ha già ospitate in passato. Ha un nuovissimo layout con varianti molto interessanti e si gira in senso antiorario. A luglio siamo venuti in Veneto per cercare di capire che soluzioni servissero per avere l'omologazione. Eravamo convinti di correre ad Adria, seppur ci fossero grosse problematiche. Ma la proprietà del circuito si è impegnata a fondo, dunque siamo riusciti ad organizzare la WTCR Race of Italy".

Il livello del campionato si è rivelato ancora una volta molto alto, siete contenti?
"Certamente! Fin dall'inizio della stagione abbiamo avuto lotte serratissime in pista e sulla carta almeno in 17 avrebbero potuto vincere il titolo. La conferma è arrivata dal fatto che abbiamo avuto fino ad ora 10 piloti diversi capaci di imporsi in almeno una gara, per cui la competizione è elevata. Considerando le difficoltà di gestione della serie a causa della pandemia, questo ci rende molto orgogliosi di quanto messo assieme".

Gavory Xavier

Gavory Xavier

Photo by: WTCR

Rispetto ai primi anni del nuovo WTCR, la griglia si sta ringiovanendo. Sei contento?
"Come promotori della serie, abbiamo fatto sempre tanto per supportare i giovani. Per questo si è deciso di creare il WTCR Junior Driver Title al posto del Rookie che avevamo l'anno scorso, in modo da ringiovanire la griglia. Oggi ci sono 9 piloti Under25 ed era da tantissimo che non accadeva. E' un momento di rinnovamento, se ne va una leggenda come Gabriele Tarquini, ma abbiamo ragazzi veramente bravi come Attila Tassi, Mikel Azcona e Gilles Magnus che stanno mettendo pepe alle gare. Siamo molto contenti che i giovani stiano arrivando fra noi sempre più".

In questi anni abbiamo visto che alcune Case hanno preferito prendere altre strade, come Volkswagen. Temi che ci sia una fuga di altri marchi dal campionato?
"Il mondo dell'automobile è in piena rivoluzione e ci troviamo in un periodo di transizione. Il motorsport deve adattarsi, chiaramente. Noi abbiamo il campionato parallelo con le ETCR, ma credo che nei prossimi anni vedremo anche una stabilizzazione del settore motori a combustione, che non spariranno. Abbiamo bisogno anche di questi, ma per mantenerli dobbiamo utilizzare carburanti green".

Non morirà il motore termico...
"Il WTCR è un campionato legato alle corse clienti, che le Case usano per promuovere le loro vetture a motore termico, che rimarranno. Ad oggi sono l'80% delle auto vendute, poi è chiaro che per il futuro dovremo cambiare. Come detto, il motorsport dovrà adattarsi ai cambiamenti che il mondo dell'automotive affronterà, altrimenti morirà tutto. Il futuro c'è, ma tocca ai promoter fare qualcosa per adeguarsi alle evoluzioni".

Dal punto di vista del format, il WTCR introdurrà qualcosa di nuovo?
"Dal punto di vista sportivo sì, vogliamo che i team influiscano meno sulla strategia, ma avendo più azione in pista. Ad ora è un campionato sicuramente divertente e combattuto, ma si può sempre fare meglio. Ci stiamo lavorando, non sarà una rivoluzione, però faremo di tutto per rendere ancor più entusiasmante e interessante l'azione in pista".

L'estensione dell'accordo con WSC Ltd. per utilizzare le TCR anche nei prossimi anni allontana l'ipotesi di una nuova categoria per le corse turismo?
"Il TCR, e di conseguenza il WTCR, è un concetto per il Customer Racing, quindi legato ai clienti, per tenere i costi bassi. Se entrassero le Case, tutto verrebbe distrutto, come accadde con il WTCC. Nel 2018 abbiamo fatto il cambiamento proprio per questo motivo ed è la combinazione migliore, quella attuale. Sinceramente non abbiamo pensato a nuove regole, ma la formula che ci distingue dalle serie nazionali e regionali è il livello di promozione e competizione che abbiamo. Chiaramente quelle non possono essere al nostro livello, anche per via di disponibilità economiche ed esposizione mediatica".

Oltre a questo, cosa ci puoi dire del calendario 2022?
"Negli anni scorsi, verso fine ottobre era già pronto. Chiaramente la pandemia sta ancora creando delle difficoltà, per cui siamo un po' in ritardo. Alla prossima Touring Car Commission verrà finalizzato e l'ufficialità arriverà al prossimo Consiglio Mondiale FIA, quindi entro fine anno conoscerete tutte le tappe. Se ci sarà ancora l'Italia? Adesso non posso dirvelo, quindi seguiteci per scoprirlo!"

Frédéric Vervisch, Comtoyou Team Audi Sport Audi RS 3 LMS

Frédéric Vervisch, Comtoyou Team Audi Sport Audi RS 3 LMS

Photo by: WTCR

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