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L'Australia vuole il WTCR, si va a Bathurst?

I promoter locali stanno parlando con WSC, Eurosport e FIA per portare la massima serie turismo in Oceania sul Mount Panorama, meta amata da parecchi piloti che però andrebbe inserita nel giusto modo in calendario.

#74 Audi Sport Customer Racing Audi R8 LMS: Christopher Mies, Christopher Haase, Markus Winkelhock

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Audi AG

Il calendario del FIA WTCR potrebbe arricchirsi di una data fissata a Bathurst nella prossima stagione.

Non è infatti un mistero che in Australia si stia facendo parecchio per avere una serie turismo di livello mondiale sul fantastico circuito del Mount Panorama, tant'è che già da alcuni mesi la CAMS (Confederation of Australian Motor Sport) ha avviato dialoghi con WSC Ltd di Marcello Lotti (detentore e fondatore del TCR) per poter giungere ad un accordo fra le parti.

Chiaramente nella partita sono coinvolti anche i vertici di Eurosport Events, promoter del WTCR, e la FIA, che dopo l'aggiunta della pista spagnola di Aragón vorrebbe dare una rinfrescata ad un calendario che si sta, per così dire, tirando dietro tracciati del vecchio WTCC, con cui i contratti erano già stati firmati in passato e andavano onorati dopo la morte del Mondiale Turismo e la successiva rinascita con il concetto TCR.

A tal proposito, gli eventi resterebbero una decina, almeno secondo quanto aveva già detto il capo di Eurosport, François Ribeiro, tempo addietro, al fine di contenere i costi e dare modo a team e piloti di organizzare bene ogni trasferta nel mondo senza essere costretti a girovagare per il pianeta con ritmi forsennati e a spese folli per team privati che godono del supporto delle Case.

L'aggiunta di Bathurst sarebbe anche molto gradita ai concorrenti, che non hanno fatto mistero di gradire particolarmente un tracciato che è considerato un misto tra Nürburgring Nordschleife e Macao. Norbert Michelisz, Nicky Catsburg, Yvan Muller, Gordon Shedden, Yann Ehrlacher, Benjamin Leuchter, Rob Huff, Andy Priaulx e Johan Kristoffersson sono fra quelli che, senza tanti giri di parole, hanno recentemente già detto di sognare una gara sui saliscendi del Mount Panorama.

"Il nostro obiettivo è avere in Australia una gara internazionale, sarebbe di grande lustro anche per i piloti locali dato che con il TCR abbiamo visto che si può correre sia a livello nazionale che in tutto il resto del mondo - aveva detto poco tempo fa l'AD della CAMS, Eugene Arocca - Al giorno d'oggi sarebbe importantissimo sia per l'Australia che per la categoria. Con Marcello Lotti c'è un ottimo legame, ci siamo già incontrati e si è detto felicissimo di quello che stiamo facendo in Australia. Penso che se continueremo così, saremo sulla giusta strada, bisogna cavalcare l'onda e mi aspetto di avere il giusto supporto per questo".

Nel complesso, quello che si sta cercando di fare comunque è portare il WTCR in Oceania, dunque non solo Bathurst è candidata ad ospitarlo.

"Dobbiamo rispettare tempi e riserve su chi vuole correre a Bathurst, ma è chiaro che qui sarebbe grande avere il WTCR e in Australia abbiamo diverse piste stupende. Mi viene da dire il Tailem Bend, uno dei più belli del nostro emisfero del sud, per non dire del mondo, ma anche Phillip Island. Continuiamo a parlarne e vediamo, si tratta del futuro più imminente".

Fra l'altro c'è da sottolineare che in Australia stanno veramente facendo un grandissimo lavoro per promuovere la nuova serie TCR locale, che nel giro di pochi mesi ha raccolto un grande numero di concorrenti e quasi tutti i marchi del rango.

L'unico problema - se così si può definire - è capire quando inserire nel calendario l'evento, sia per dare maggior risalto ad esso, che garantendo uno spostamento "facile" per i concorrenti. Presumibilmente, si potrebbe pensare che sia fra quelli conclusivi della prossima stagione, sfruttando il trasferimento di auto e materiali in Asia per la conclusione della stagione.

Inoltre bisognerà capire chi farà posto a Bathurst, considerando che già avremo la novità di Aragón. Al momento il calendario annovera Marocco, Ungheria, Slovacchia, Olanda, Germania, Portogallo, Cina, Giappone, Macao e Malesia. Per motivi economici è difficile che salti Marrakech, mentre per fattori legati al mercato dell'auto e visibilità Ningbo, Suzuka e lo storico Circuito da Guia dovrebbero restare nell'elenco degli eventi. C'è da capire se si vuole ripetere per il quarto anno l'esperienza al Nordschleife, non a tutti i piloti gradita particolarmente, mentre l'Hungaroring ha sempre garantito un pubblico numerosissimo.

A questo punto i più in bilico restano Slovacchia (che a livello di seguito se la gioca con l'Ungheria), Vila Real (unico tracciato che garantisce l'utilizzo del "Joker Lap" in stile RallyCross) e Sepang, quest'anno inserita come conclusione della stagione a metà dicembre, in compartecipazione con il Mondiale Endurance di moto.

"Bathurst sta diventando una meta di livello mondiale, un po' come Spa e Macao, per cui dobbiamo pensare bene al suo calendario e dare un senso a tutto - ha aggiunto James Warburton, direttore non-esecutivo del promoter Australian Racing Group - Mi ha sempre appassionato quello che fanno in Asia e credo che faremo bene a seguirne le orme".

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