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Muller: "Con Loeb non ci saranno gerarchie"

Il campione del mondo rivela come ha convinto Sebastien a puntare sul turismo. Yvan scommette sulla Citroen

Muller:
Alla Citroen Racing è l’unico volto noto del WTCC. È attorniato solo da grandi personaggi che hanno scritto pagine di storia del mondiale rally, ma che sanno poco o niente di pista. Yvan Muller, quattro volte campione del mondo turismo, a 44 anni è l’uomo intorno al quale si sta costruendo un programma molto ambizioso che vuole portare un marchio francese a vincere con dei piloti transalpini, anzi alsaziani. Sulle portiere della C-Elysée gli spetterà il numero 1 di campione in carica, ma Yvan sa che avrà il principale avversario in squadra, visto che si tratta di un certo Sebastien Loeb, il “cannibale” dei rally. La Citroen ti ha preso non solo perché sei il pilota più forte della categoria, ma anche per sfruttare il tuo bagaglio di conoscenze? ”Citroen è la squadra più forte nei rally, ma nel turismo non ha alcuna esperienza. L’unico che conosce la categoria sono io. Questa nuova sfida mi piace molto, vediamo se c’è abbastanza tempo per imparare tutto quello che serve per vincere. Sono stato coinvolto nello sviluppo del progetto e non dialogo solo con i tecnici”. Quando avete cominciato a parlare di questa nuova avventura? ”Tre anni fa. È una storia abbastanza lunga, sebbene inizi ufficialmente solo ora. La genesi risale alla premiazione FIA di Montecarlo del 2010 quando mi sono incontrato con Sebastien: lui mi aveva manifestato l’intenzione di chiudere con i rally e stava cercando una serie alternativa nella quale coinvolgere la Citroen”. E come sei riuscito a convincerlo a scegliere il WTCC? ”In effetti all’inizio Loeb era molto scettico all’idea di passare al mondiale turismo. Allora gli ho proposto di fare un test sulla mia macchina: le parole non avevano alcun senso, era molto meglio che si rendesse conto di persona. Ho chiesto a Eric Neve, team principal della Chevrolet, se era possibile organizzare una giornata di prove in Gran Bretagna: era il giugno 2011. Abbiamo girato per tutto il giorno: ci siamo divertiti molto e alla fine dell’esperienza Seb si è convinto che il WTCC potesse essere una valida alternativa ai rally. Ovviamente ha proseguito nel WRC finché il programma nel turismo non è stato approvato dalla Citroen e il piano non ha preso forma”. Allora sono vere le voci secondo le quali sarebbe stato Loeb a spingere la Citroen a passare al WTCC? ”Sebastian ci ha messo del suo nel convincere la Casa francese, ma la Citroen stava cercando seriamente un’alternativa ai rally dove aveva già vinto tutto e non aveva più niente da dimostrare. Nel Reparto Corse servono nuove motivazioni e il marchio cerca un’affermazione in nuovi mercati dove il WTCC andrà”. La favola della squadra tutta francese è cominciata tre anni fa, ma tu quando hai allacciato dei contatti seri con la Citroen? ”Ho dato delle indicazioni tecniche su come realizzare la macchina già un anno fa: all’epoca era un consulente della FIA, mi era stato chiesto di dare un contributo di idee nella definizione del nuovo regolamento del WTCC e alle riunioni partecipavano anche i responsabili di Citroen ai quali ho dato dei suggerimenti che, poi, ho visto che sono stati ascoltati. Mi ero reso disponibile senza avere alcuna certezza di poter diventare un loro pilota”. E secondo quella che è la tua esperienza la C-Elysée nasce come una macchina competitiva? ”E’ difficile da dire, perché debutta in un campionato con le nuove regole. Non siamo nemmeno in grado di dire se le nuove vetture saranno cinque decimi o cinque secondi più veloci di quelle dello scorso anno. Cambia tutto, per cui è difficile avere dei parametri oggettivi di confronto. Posso dire che il progetto mi sembra molto curato, ma la squadra non ha alcuna esperienza di mondiale turismo, per cui ci vorrà un periodo di apprendimento. Spero il più breve possibile…” Conti di vincere delle gare nel 2014 ”Non subito, ma lo spero. Non sarà facile, perché noi arriveremo alla prima gara dopo otto sessioni di test che non sono niente in comparazione con l’esperienza di anni che hanno accumulato Jas e RML. E poco importa che ci sia un cambiamento delle regole proprio quest’anno, perché le strategie per vincere nel WTCC saranno sempre le stesse”. Quale sarà il punto forte e quello debole della squadra e della C-Elysée? ”Della macchina non sono in grado di esprimere dei giudizi. Riguardo alla squadra il punto debole è la mancanza di esperienza, mentre la sua forza sta nella disponibilità di ascoltare qualsiasi consiglio utile per migliorare in fretta, molto in fretta…”. Sei il re del turismo con quattro titoli mondiale conquistati, ma Loeb, forte dei nove campionati del mondo rally, non verrà a fare il comprimario nel WTCC: vi darete le sportellate? ”Prima di parlare di sportellate, bisognerà vedere se riusciremo a stare davanti alle Honda e alle Chevrolet. Se riusciremo ad arrivare in cima, vedremo… Un fatto è certo, non ci saranno strategie fra di noi: ognuno farà la sua gara liberamente. E ci divertiremo…”. I contatti porta a porta con le nuove WTCC saranno un po’ più difficili: ne risentirà lo spettacolo? ”Non credo, anche se noi piloti dovremo stare più attenti: fino all’anno scorso le toccate erano fra le carrozzerie e la macchina non ne subiva grandi conseguenze. Ora, con le carreggiate allargate, si rischia di danneggiare le sospensioni nei contatti. E dovremo stare molto accorti anche a non “bussare” con l’anteriore: davanti c’è un’aerodinamica molto più sofisticata grazie allo splitter e rovinare il fondo significherebbe perdere molto carico…”. Più leggere e con circa 50 cavalli in più, carreggiate allargate e un’aerodinamica molto più aggressiva: le nuove WTCC saranno molto più affascinanti e “muscolose”… ”Saranno anche più divertenti da guidare: credo che vedrete un campionato molto combattuto e spettacolare...”. E se lo dice lui…

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