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López, un signor "nessuno" sul tetto del mondo

L'argentino si è preso il Titolo ieri a Suzuka. Entrando in punta di piedi ha subito messo in riga i grandi.

López, un signor

Quando la Citroën annunciò i suoi piloti per il debutto nel WTCC, tutti si affrettarono a sprecare disquisizioni della possibile lotta interna tra Yvan Muller e Sébastien Loeb. Due Re a confronto: quello del WRC che prova a spodestare il sovrano del WTCC.

Sì, ma le C-Elysée saranno tre, a volte quattro. A chi daranno le altre? Risposta: al cinese Ma Qing Hua per gli eventi asiatici (importante schierare un pilota locale in azione, soprattutto se si vuole avere un buon impatto mediatico sul mercato dell'auto più importante al mondo) e José María López.

Sì, proprio lui, "Pechito". Ma chi, il vincitore di Gara 2 a Termas de Río Hondo 2013? Sì, esatto. Il ragazzo di Río Tercero, 31 anni, che salì sulla BMW 320 TC della Wiechers-Sport (non proprio il missile che tutti avrebbero voluto guidare) e, partendo dalla Pole Position della griglia invertita, scappò via allo spegnimento dei semafori, facendo mangiare la polvere a Muller, Huff, Tarquini e colleghi.

"Sarà forte, ma avrà vinto perché conosce la pista...", la frase più gettonata. Può essere, ma chi è veramente il pilota José María "Pechito" López?

Cresciuto motoristicamente nel Bel Paese, in carriera si è costruito una buona fama con le monoposto in Europa, vincendo il campionato italiano di Formula Renault 2000 (nel 2002) e la Formula Renault V6 Eurocup l'anno dopo, portandosi a casa anche un successo in GP2. Questo gli ha spalancato le porte del programma Renault Driver Development, diventando collaudatore di F1.

Il sogno di López di entrare nella F1 si materializzò nell'inverno antecedente la stagione 2010, quando firmò per la neonata squadra US F1; tutto purtroppo svanì per problemi economici, prima ancora di scendere in pista. Questa è stata, in pratica, la fine della carriera internazionale di "Pechito". Il ragazzo è poi tornato in Argentina, dove ha iniziato a competere nel Turismo, vincendo il Titolo TC2000 nel 2012, aggiunto a quelli precedentemente vinti nel 2008-09 e al successo del 2009 nel Top Race V6.

Fino al 2013, quando fu invitato a presenziare nella gara di debutto del WTCC in Argentina, dove venne notato dagli uomini della Citroën Total Racing WTCC, che gli misero fra le mani il contratto per la stagione 2014.

"Pechito" entra in punta di piedi in questo mondo, col suo carattere semplice, senza parlare a sproposito e fare proclami inutili. "E' un passo avanti importantissimo per la mia carriera, spero di poter aiutare la squadra nello sviluppo della vettura e di ottenere buoni risultati in pista."

Detto, fatto. Pole e una vittoria a Marrakech, pole (poi annullata per irregolarità tecniche) e vittoria al Paul Ricard, pole allo Slovakia Ring, vittoria al Salzburgring, pole e vittoria al Moscow Raceway, vittoria a Spa, pole e vittoria in Argentina, pole e vittoria a Shanghai. E quando non ha vinto è comunque salito sul podio. Se vi pare poco...

Il resto è storia attuale, con l'ultimo capitolo scritto ieri in Giappone (casa Honda) e un Mondiale conquistato meritatamente grazie alla sesta pole position stagionale e alla nona sinfonia in Gara 1 (che va ad eguagliare il record - ancora battibilissimo - di Muller del 2012).

Al traguardo è stato accolto da magliette della nazionale "albiceleste" con il suo nome sulle spalle e note in sottofondo di una tipica canzone argentina. La festa è proseguita nel pomeriggio, con il fuoriprogramma delle torte in faccia.

Insomma, emozioni a non finire per "Pechito", già visibilmente contento dopo le Qualifiche di sabato, che ha completato l'opera con la fuga solitaria del primo dei due round di Suzuka: "Come mi sento? Bella domanda... In questo momento ho tanti pensieri per la testa e nel mio cuore, quindi la prima cosa che dico è un bel "grazie". Alla mia famiglia, alla mia ragazza e ai miei amici prima di tutto, per il loro supporto in questi anni. Alla Citroën, ai miei meccanici, ai miei compagni di squadra e ad ogni membro del team; senza di loro non sarei qui."

Dopo i ringraziamenti di rito, ecco una breve analisi del suo capolavoro: "Oggi, nonostante la pressione, ero piuttosto rilassato e mi sono veramente divertito a guidare, ero felicissimo. Mi sarebbe bastato un quarto posto per vincere il Titolo, ma volevo fare del mio meglio e sono partito davvero bene in Gara 1, restando davanti ad Yvan. La sua foratura mi ha consentito di calmarmi definitivamente e pensare a non fare errori stupidi."

Ciliegina finale, López ricorda i grandi del motorsport: "Vincere qui a Suzuka significa molto per me, è il circuito dove il mio idolo Ayrton Senna vinse due volte il Mondiale di F1. Se mi avessero chiesto quale posto preferivo, avrei sicuramente detto questo qui. Alla fine ce l'ho fatta, posso immaginare tutta la gente che in Argentina festeggerà. E' il primo Titolo fin dai tempi di Fangio. Lui è stato uno dei più grandi nel mondo dei motori, quindi è un onore succedergli e rendere i miei connazionali felici."

Non c'è alcun dubbio. E l'ottimo "Pechito" lo può dire forte, fortissimo. Perché è fortissimanente Campione del Mondo WTCC 2014.

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