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Loeb: "Pronto per imparare ancora dando il massimo"

Quest'anno l'ex rallysta correrà anche contro il proprio team, ma sa che con la Citroën il lavoro sarà molto duro.

Loeb:

La stagione 2015 del WTCC riserverà a Sébastien Loeb una situazione molto particolare. Il francese si ritroverà a combattere contro... sè stesso!

L'ex rallysta, oltre a proseguire l'avventura con la Citroën Total Racing, ha deciso di schierare una C-Elysée (guidata da Mehdi Bennani) preparata dal suo team, la Sébastien Loeb Racing.

Dopo un anno di apprendistato, Loeb si ripresenta al via consapevole che tanto è stato fatto, ma tantissimo c'è ancora da fare per migliorare in una serie dove la freddezza nei corpo a corpo lo ha messo un po' in difficoltà.

Com'è passare da una vettura da rally ad una di queste dove lo stile di guida deve essere molto pulito e preciso?
"Non è facile e debbo ancora imparare tanto nei vari stili da adottare. Nei rally l'approccio è diverso perché sei solo contro te stesso e analizzi i dati per cercare di migliorare su uno stile piuttosto rude. Qui sei in mezzo al traffico, devi preoccuparti anche di ciò che fanno gli altri...è tutto molto diverso."

Correndo su varie superfici si pensa che i rallysti siano i piloti perfetti perché conoscono come guidare in varie condizioni. Nel WTCC la cosa ti è tornata utile?
"In realtà è una situazione diversa, nel WTCC le condizioni sono sempre simili tranne quando piove, giro dopo giro i tempi sul cronometro sono visibili anche agli altri e tutti sanno quel che stai facendo quindi diventa anche difficile improvvisare una strategia."

Pensi che le battaglie in pista con gli altri piloti siano state il reale problema per te?
"Sicuramente sì perché rispetto agli altri non ho esperienza in quest'ambito. Lo si è visto dagli errori che ho commesso, certmante non è facile."

Quale è la tua pista preferita?
"Macao mi è sempre piaciuta molto perché è un mix di parti veloci e larghe con curve strette e sezioni tortuose. Ci sono i punti più veloci e lenti del mondiale. Anche Spa mi è piaciuta, curvoni veloci e tratti divertenti."

Quest'anno si va al Nurburgring, una pista molto impegnativa; come ti stai preparando?
"Sì, è certamente un circuito lungo molto diverso dai soliti. Sarà una gara "mitica" dove l'approccio differente conterà parecchio. Ero già stato lì nel 2001, provo a ricordarmelo utilizzando la Play Station!"

A proposito, che effetto ti fa vederti in un videogame?
"Beh, è particolare...Che pilota scelgo? Me stesso ovviamente!"

Hai mai pensato di passare anche ad altre serie come Le Mans o Dakar?
"Sono stato alla 24h, molto bella soprattutto nella parte notturna, però preferisco le gare sprint a quelle endurance. Oggi se vuoi lottare per la vittoria devi guidare una Porsche, un'Audi o una Toyota, io sono in Citroën... La Dakar potrebbe essere un'esperienza nuova e interessante, ma non c'è nulla in programma e mi concentrerò al massimo sul WTCC."

L'obiettivo è vincere...
"Certo, mi piacerebbe, ma so che sarà molto difficile perché i miei compagni di squadra sono molto forti e più esperti. Siamo un grande team, io ho imparato dallo scorso anno e proverò a dare il massimo, sono motivato."

Che rapporto hai coi tuoi compagni di squadra?
"E' buono, cerco di imparare da loro perché in queste corse condividiamo i dati, cosa fondamentale per imparare per uno come me che parte da zero. Pechito e Yvan mi hanno dato una mano."

Cosa ti ha attratto del WTCC?
"E' una serie nuova per me, ci sono molte lotte in pista e ho ancora tante cose da imparare. Ho scoperto diversi modi di guidare, cosa che nei rally di solito viene più naturale in base al fondo sul quale ti trovi. Sulle piste e sull'asfalto devi sempre tenere giù il piede del gas, è molto diverso rispetto ai rally."

Nei rally devi sempre avere il controllo della situazione...
"Certamente, il minimo errore potrebbe essere fatale. E' chiaro che non sempre si può essere perfetti, io ci ho sempre provato comunque, ma le condizioni variano spesso."

Nella messa a punto della vettura cosa hai trovato di diverso?
"E' un concetto completamente differente. Nei rally molto si basa sulle sensazioni del pilota in base al fondo su cui corri, mentre in pista gli ingegneri analizzano i dati per sistemarti il carico aerodinamico. E' un modo di lavorare diverso. Sono convinto che il pilota sia sempre fondamentale in queste cose, ma nei rally è colui che può fare la differenza."

Peccato per il problema al Montecarlo nella gara WRC...
"Sì, purtroppo sono cose che capitano. Ero in testa, ma comunque stavo cercando di spingere. Un errorino da poco è risultato fatale, pazienza. La cosa importante era divertirsi e divertire la gente, non essendo un pilota che correrà nel WRC."

Ti rivedremo a qualche evento, tipo il Tour de Corse?
"Sinceramente non lo so, ma non credo."

Quest'anno sei in una situazione particolare: corri come pilota ufficiale Citroën e allo stesso tempo metterai in pista anche una vettura con la tua squadra, la Sébastien Loeb Racing. Come la vivi?
"Per me sono due cose diverse. Ho fondato il mio team da alcuni anni per correre in varie categorie come Porsche Cup, GT e Le Mans. Quest'anno ci è stata proposta questa nuova sfida e l'abbiamo accettata con entusiasmo perché pensiamo di poter fare bene. Di tutto se ne occuperà il mio team manager, io non potrò essere attivo con loro sempre, anche se contribuirò allo sviluppo del progetto. In pista saremo avversari."

E se vedrai Bennani negli specchietti...?
"Spero resti dietro!"

Correrete solo con Mehdi o prenderete un altro pilota?
"Avremo solo Bennani."

 

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