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Due sviluppi sul motore 1.6 turbo Chevrolet

Per il 2012 sono stati cambiati i pistoni e la gestione elettronica della turbina per avere una potenza più fluida

La Cruze ha dominato la stagione Wtcc cogliendo 21 successi su 24 gare: la sfida tecnica del 2011 è stata l'introduzione del motore 1.6 turbo, fortissimamente voluto dalla FIA. L'importante variazione regolamentare non ha messo in crisi la supremazia della Chevrolet Motorsport che, anzi, ha allargato il divario tecnico dagli avversari. L'idea della Federazione Internazionale era quella di abbassare I costi nel mondiale turismo. Dopo l'esperienza di un anno vale la pena di fare un punto della situazione con Eric Néve, responsabile della Chevrolet Motorsport. Jean Todt auspicava un sensibile risparmio nel costo dei motori, visto che si è potuta usare solo un'unità 4 cilindri turbo nel corso di tutto il campionato. È stato davvero così? “Un motore turbo a iniezione diretta è un propulsore molto più complicato di uno aspirato. Rispetto allo scorso anno è cambiato il modo di lavorare sul propulsore: in passato era possibile aprirlo e sostituire le parti logore, ripristinandolo con dei rialzi programmati, mentre adesso le scelte vanno fatte a monte. Diciamo allora che i costi di sviluppo in questo primo anno sono cresciuti sensibilmente, mentre sono calate le spese di gestione. Un fatto è certo: alla resa dei conti abbiamo speso di più rispetto a prima”. Auguri e complimenti alla FIA! Se non altro siete stati bravi a calibrare la durata del motore in modo da arrivare alla fine della stagione senza rotture: almeno quella è stata una bella soddisfazione? “Non c'è dubbio, però dopo le due gare di Macao, che chiudono una stagione molto impegnativa, bisogna buttare via tutto, non si può riutilizzare niente. In passato si potevano revisionare i motori che potevano essere riutilizzati anche l'anno successivo. Adesso, invece, siamo arrivati proprio all'usura dei materiali e bisogna ricominciare con roba tutta nuova. Nessuno si prenderebbe un rischio così grande....”. Nel corso dell'anno avete svolto degli sviluppi sul propulsore? “Sì, abbiamo portato avanti due sviluppi per il 2012: abbiamo lavorato sui pistoni e sulla gestione del turbo per migliorare la sua prontezza di risposta. I piloti ci hanno chiesto un motore più docile ma anche più pronto ai giri più bassi. All'inizio era molto brusco e metteva in crisi le gomme e l'anno prossimo sarà più progressivo”. A che punto siete arrivati? “Lo sviluppo per il 2012 è già stato completato. Siccome il motore deve durare una stagione, non è pensabile iniziare il lavoro adesso, perché bisogna essere certi di avere l'affidabilità. La ricerca l'abbiamo completata in agosto e da allora ad oggi abbiamo fatto tutti i test di durata coprendo senza guai 6000 km”. Ci sono delle differenze di potenza fra i 4 cilindri turbo dei vari costruttori? “Penso che più o meno si sia raggiunto lo stesso livello di potenza, mentre notiamo delle differenze nella gestione del turbo”. Con meno freno motore avete accusato qualche problema in più in staccata? “No, dopo che siamo intervenuti sul sistema di raffreddamento dei freni non abbiamo più avuto alcuna difficoltà”.

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