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Lopez: "Ho vinto al Ring dopo Fangio e Reutemann!"

L'argentino della Citroen non si aspettava di incrementare il vantaggio su Loeb a 50 punti

Lopez:

Amici di Omnicorse, so cosa starete pensando. Probabilmente non crederete più alla prudenza che di solito mi caratterizza prima di una gara. Penserete che la mia sia una cautela di facciata. Non è così, ve lo posso assicurare. Se c’era una pista tagliata su misura per Sébastien Loeb, era proprio il vecchio Nurburgring. Un circuito atipico dove l’essere più rapidi ad improvvisare e adattarsi in fretta alle nuove situazioni, poteva realmente costituire un vantaggio. Chi meglio di lui allora? Invece non è stato così perché, ancora una volta, sono riuscito a vincere ed incrementare ulteriormente il vantaggio in classifica che ora è di cinquanta punti su Loeb e cinquantuno su Muller. Ma debbo ammetterlo. Fra e me e il Nordschleife è stato un colpo di fulmine fin dalla prima volta che ci ho girato. Una storia d’amore coronata nel miglior modo possibile.

SUL NORDSCHLEIFE COME SU UN TRACCIATO CITTADINO
Dopo i test e le prove libere ho approcciato la pista come fosse un circuito cittadino. Quindi non ho cercato subito il limite, ma ho voluto fissare un tempo che mi mettesse al sicuro da eventuali sorprese. Al secondo tentativo ho forzato di più, anche perché dopo un po’ che ci giri inizi a ricordare le curve. Ovviamente non puoi fissare dei riferimenti per la frenata come in altri circuiti, però dopo un po’ ce l’hai in testa. Al terzo tentativo ho dato tutto ed è arrivata una bella pole position. Quello è stato il momento in cui mi sono reso conto per davvero che ero molto, molto veloce.

UNA POLE POSITION DETERMINANTE
La qualifica, infatti, è il momento della verità. Tutti mettono le gomme nuove e tirano fuori il massimo di quello che hanno. Non si può più bluffare. Prima di allora io non sapevo se i miei compagni si stavano risparmiando o altro. Può succedere che sei convinto di essere il più forte, poi qualcuno trova la giusta soluzione e si rivela più veloce di te. Non è successo e a quel punto sapevo di essere forte e che l’unico punto che avrei dovuto temere era la partenza. Prima del via ero quindi po’ nervoso. Partire bene era la priorità. Dovevo per forza entrare nel Nordschleife per primo. In quel caso avrei potuto fare il mio ritmo che sapevo essere più veloce di quello degli altri.

DURANTE IL SECONDO GIRO E’ ANCHE PIOVUTO!
Sono partito bene, ho fatto un po’ di curve ed ho visto che prendevo vantaggio. Questo mi ha trasmesso una certa tranquillità, anche se questa può essere un’arma a doppio taglio perché quando ci si rilassa poi si sbaglia. In ogni caso ho sempre controllato senza mai forzare, anche perché quando lo facevo vedevo che prendevo subito vantaggio. Nel secondo giro è arrivata un po’ di pioggia ed ho badato a non commettere errori e sono arrivato al traguardo in totale controllo. E’ stata una bella vittoria, fortemente voluta. Ci tenevo a scrivere il mio nome in questo evento speciale.

IN CITROEN GIOCHIAMO TUTTI AD ARMI PARI
In gara 2 le cose sono state un po’ movimentate. È stata una corsa dura. Mi riferisco a quanto successo con Ma Quing Hua che mi si è girato davanti. Mi spiace per lui, ma proprio quella sua uscita mi ha spianato la strada verso la rimonta. In Citroen giochiamo tutti alla pari. Su questo non c’è alcun dubbio, altrimenti io non avrei potuto vincere l’anno scorso. Quando la gara è partita ho recuperato delle posizioni e sono arrivato dietro al mio comapgno di squadra. Ho visto subito che stavamo perdendo terreno nei confronti degli avversari. Faceva due o tre curve bene, poi sbagliava, e gli altri se ne andavano. Passare non era possibile e allora ho avvisato la squadra che la mia corsa sarebbe finita al sesto posto se le cose non fossero cambiate.

SONO RIUSCITO A EVITARE L’USCITA DI MA
Alla fine del secondo giro abbiamo passato Bennani e mi sono messo il cuore in pace, convinto di portare a casa il quinto posto. L’estrema correttezza della Citroen infatti non prevedeva che io potessi passare se non in pista. E avendo Ma, una C-Elysée uguale alla mia era quasi impossibile farlo. Ho visto però che era sempre al limite. In quella curva è entrato ad una velocità molto più alta ed ho capito subito che sarebbe finita in quel modo. Ha perso il posteriore ed io ho cominciato a frenare ed ho scalato due marce sapendo dove sarebbe finito. Ho rallentato, ma mi sono ripreso subito e a quel punto è cominciata la seconda parte della gara.

IL QUARTO POSTO DI GARA 2 NON MI STAVA BENE
Ero quarto e staccato dagli altri. Quello è stato il momento di decidere. Spingo o resto qui? Rischio o il quarto posto mi sta bene? Ho fatto mente locale e sapevo che il mio ritmo era più veloce di circa quattro secondi rispetto a quello di Yvan Muller. Allora ho deciso di provarci ed ho spinto.

ERO CON UN ASSETTO PIU’ SCARICO DI TARQUINI E MONTEIRO
Dopo metà giro ero dietro a Tarquini. Il mio assetto prevedeva inoltre poca ala e quindi un carico aerodinamico inferiore. Sapevo che l’ultima curva che immetteva nel lungo rettifilo sarebbe stata importantissima. Allora sono rimasto all’interno per non perdere il carico e sono riuscito a restare incollato a Gabriele. Ho preso la scia e l’ho passato per via di una velocità di punta più elevata. Subito dopo ho preso quella di Monteiro che probabilmente era in difficoltà anche perché c’era vento contrario e lui, che si era staccato da Yvan, lo stava prendendo tutto. Con maggiore velocità gli sono arrivato dietro e sono riuscito a passare che eravamo praticamente in curva. Secondo me lui non se lo aspettava perché non si è difeso tanto. Ho preso il secondo posto, ma mi sarebbe piaciuto vedere cosa sarebbe successo se ci fosse stata qualche curva in più.

PRIMO ARGENTINO A VINCERE AL RING DOPO FANGIO E REUTEMANN
La gioia comunque è stata tanta perché sono il primo argentino a vincere su questo circuito dopo Juan Manuel Fangio e Carlos Reutemann. Ho aumentato il mio vantaggio in classifica e tutto si è svolto in maniera molto positiva. Archivio quindi un altro fine settimana da ricordare e la famiglia si è allargata ancora di più con l’arrivo di altri due trofei. Vediamo fino a quando proseguirà questo momento. Adesso però non voglio pensarci. Mi riposo e poi cominceremo a preparare la gara in Russia. Il cammino da fare è ancora molto lungo.

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