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Morbidelli a Marrakech senza troppa pressione

Dopo aver saltato i test invernali, l'italiano è convinto di non poter far parte del gruppo dei favoriti in Marocco

Ad otto anni di distanza dalla sua ultima apparizione nel WTCC, Gianni Morbidelli fa il suo rientro nella categoria turismo che più ha sapore internazionale. Anzi: Mondiale. Il pesarese è abbastanza fortunato da rientrare nella serie proprio quando arriva la seconda generazione di vtture di vetture tipo WTCC: dal punto di vista della potenza e del pacchetto aerodinamico un balzo in avanti. Un progresso che renderà la grande esperienza tecnica di Morbidelli una preziosa materia prima per la squadra tedesca che si è assicurata due delle sei Chevrolet Cruze costruite non lontano da Silverstone dalla inglese RML. La Münnich Motorsport ha lavorato giorno e notte per essere in tempo in Marocco insieme agli altri pretendenti al titolo WTCC e con le vetture appena consegnate i camion della squadra già sulla via del Marocco si sono fermati in Algarve per dar modo a Morbidelli ed al ptoprietario/compagno di team dell'italiano René Münnich di effettuare il primo test della stagione. Entrambi sono riparti da Portimao con impressioni iniziali positive. Gianni Morbidelli: "Con la prima corsa dietro l'angolo sono senza parole a ripensare a tutti quelli che si sono adoperati per permettere al mio progetto WTCC di diventare realtà: mi propongo di ripagarli col massimo impegno giorno per giorno. Per fortuna nonostante sia stata snervante l'attesa della consegna delle macchine al team mentre gli altri erano in pista a girare, una volta che la Cruze è stata messa in moto a Portimao si è rivelata una piacevole scoperta. Ho messo in fila circa seicento chilometri in due giorni senza patire alcun problema importante, ma nemmeno quei piccoli fastidiosi inconvenienti che sono quasi la norma quando una vettura è stata terminata. Ho alcune cose da mettere a punto ovviamente, soprattutto i dettagli che aiutano un pilota ad adattare la vettura al proprio stile di guida. La Cruze TC1 mi ha colpito: è molto diversa dalle vecchie Super2000 con cui avevo corso grazie a maggiore potenza, miglior aerodinamica e più grip grazie alle gomme larghe. E' una macchina da corsa con tutto quello che comporta. Sono tranquillo per Marrakech: aver saltato la stagione di test invernali ci pone fuori dal novero degli immediati favoriti per la gara di apertura, quindi possiamo iniziare senza troppa pressione. Ma appena prese le misure conto di divertirmi il più possibile in questa stagione col team Münnich".

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