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Bennani: "Con la Citroën rivivo le emozioni d'un tempo"

Il marocchino della Sébastien Loeb Racing è pronto per le gare di casa sua a Marrakech.

Bennani:

Il marocchino Mehdi Bennani è stato il primo africano a vincere una gara nel WTCC. Oggi il pilota della Sébastien Loeb Racing ha la grande possibilità di puntare al successo con la sua Citroën C-Elysée nell’evento di Marrakech (17-19 aprile).

In Marocco si svolgerà l’appuntamento di casa tua, quanto lo ritieni importante?
“Molto, in questa stagione Marocco e Qatar saranno quelli di punta per me. La gente si aspetterà molto da me, spero siano quelli dove riuscirò a dare il meglio.”

In Argentina sei andato molto forte, pensi di poter vincere a Marrakech?
“Non ci penso, mi concentrerò nel dare il meglio, guidando al 100% per prendere il massimo; la Top5 sarebbe soddisfacente, ma non è cosa facile perché corro contro i migliori piloti del mondo. Poi ci saranno diverse cose da tenere in considerazione. Il risultato delle qualifiche sarà determinante, in Argentina ho fatto un errore, a Marrakech se sbagli rischi di finire fuori gioco. Non è facile guidare al limite su questa pista.”

In Argentina ti abbiamo visto contento della tua Citroën C-Elysée; dopo la prima gara cosa ne pensi di questa vettura?
“Parto dicendo che sono sorpreso perché la mia carriera era iniziata con le monoposto e l’obiettivo era la F1. Mi sono fermato alla Formula 3000, poi ho corso la prima gara del WTCC a Marrakech come pilota ospite, ma non ero molto contento perché continuavo a pensare alle monoposto. Con la Citroën ho ritrovato le sensazioni di quei tempi, cosa piuttosto strana visto che siamo nel turismo, ecco perché ero molto contento dopo la prima gara. Questo non tanto per i risultati, ma proprio per il feeling con la vettura, molto veloce e aggressiva. Mi piace.”

In Argentina sei venuto a contatto con Rob Huff ed Yvan Muller. Vi siete chiariti?
“Abbiamo parlato durante il weekend, ma non troppo. Fa parte delle corse. Il WTCC è diverso dalla F1, quelle sono gare di durata, mentre le nostre sono sprint e hai solo 12 o 13 giri per provare a vincere. E’ un modo diverso di guidare, devi tentare i sorpassi stando attento a non rovinare l’auto e la tua gara, poi chiaramente possono capitare incidenti anche al via e tutto cambia. Con Rob ero all’interno, in molti pensano che fossi lì solo per buttarlo fuori; ma se guardi l’incidente è lui che mi ha chiuso la porta, io avevo le ruote bloccate e non potevo certo evitare l’impatto. E’ successo quel che è successo, nessuno di noi ha vinto, non è stato bello, ma pazienza. Con Yvan è stato diverso, ma comunque deludente. A fine gara è venuto da me per scusarsi dicendo che aveva provato a frenare, ma non ce l’aveva fatta e mi ha colpito. Gli errori possono capitare nelle gare, bisogna accettarli, sennò non sarebbero gare vere. In Marocco molti ritengono che la F1 sia noiosa proprio perché non ci sono sorpassi, mentre adorano il WTCC per le sue battaglie.”

Si sta discutendo se rendere permanente il circuito di Marrakech. Pensi che possa giovare al motorsport del Marocco? Tu che opinione hai in merito questa scelta?
“Per me sarebbe bello, così come per il motorsport marocchino. Collaboro con una scuola di 25 kartisti, credo che avere un circuito permanente li possa aiutare a crescere e costruirsi un futuro.”

Cosa possiamo trovare di bello in Marocco e come verremo accolti?
“Tutto è bello da noi! Il meteo, il cibo, la gente e l’accoglienza. Gli sport più seguiti sono calcio e atletica, ma in molti si interessano al motosport e al WTCC.”

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