Mancano pochi giorni e poi anche il 2012 andrà in archivio. E chi ama le corse turismo si sarà sicuramente accorto di una clamorosa anomalia in vista della prossima stagione: al momento, il campione del mondo in carica
Robert Huff è a piedi!
La crisi economica ha creato anche situazioni come quella del pilota britannico, che si è ritrovato senza una squadra proprio nel momento in cui ha toccato l'apice della sua carriera, a causa dell'improvvisa scelta della
Chevrolet di abbandonare la scena del
WTCC dopo anni e anni di successi incontrastati.
Poche settimane dopo il weekend trionfale di
Macao, Bob aveva detto di essere in trattativa piuttosto avanzata per
rimanere alla RML (squadra che gestiva le
Cruze ufficiali) e continuare a correre con una
Chevy "indipendente". Ora però lo scenario sembra essere cambiato decisamente, visto che
Huff è arrivato ad ipotizzare la possibilità di andare anche a correre nel
BTCC.
"
Mi piacerebbe difendere il mio titolo, ma probabilmente il WTCC è l'alternativa più difficile da raggiungere in questo momento. Faccio fatica a vedere un modo per trovare un volante. Come alternative mi piacerebbero il DTM o la V8 Supercars, ma non mi dispiacerebbe neanche tornare nel BTCC" ha spiegato
Huff ad
Autosport.
Robert è conscio del fatto che questo sarebbe un passo indietro, ma sarebbe comunque una soluzione migliore rispetto ad un anno sabbatico: "
Alcuni mi dicono che il BTCC sarebbe un passo indietro. Ok, sulla carta è un passo indietro, ma io sono un pilota: se qualcuno vuole pagarmi per guidare una vettura competitiva, non vedo perchè dovrei dire di no".
L'idea comunque è di prendere in considerazione solo proposte importanti: "
Non voglio accettare di guidare la prima macchina che mi propongono. Devo essere molto attento nella scelta di quello che dovrò fare. Il problema più grosso però è che ho vissuto in una sorta di bolla negli ultimi 10 anni: subito dopo aver vinto il titolo della Seat Cupra sono entrato a far parte della RML, quindi non ho grandi conoscenze al di fuori di essa".
Anche se dopo anni di "isolamento" alla
RML non è sicuramente una situazione facile da affrontare: "
Ho parlato con tante persone, che mi hanno dato tanti contatti, ma è una situazione difficile perchè negli ultimi nove anni ho vissuto una vita piuttosto isolata all'interno della mia squadra".
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