Ribeiro: "Nel WTCR voglio piloti di qualità, non tanti scarsi in griglia"
Il promoter di Eurosport ha parlato della scelta di porre un numero chiuso di 26 iscrizioni nel nuovo campionato che vedrà utilizzare i regolamenti TCR e che si augura sia sposato da team e piloti di un certo calibro.
Foto di: FIA WTCC
François Ribeiro ha le idee ben chiare su cosa vuole per il suo nuovo campionato WTCR che prenderà il via nel 2018 e proseguirà fino al 2019.
Il manager di Eurosport Events, che per una decade si è occupato della promozione del WTCC, ha raggiunto l'accordo con Marcello Lotti per l'utilizzo delle norme tecniche TCR nella massima serie turismo, mettendo (finalmente) in soffitta l'ormai inaffrontabile regolamento TC1 e dando così un futuro alla serie, che altrimenti sarebbe stata spacciata.
Per la FIA World Touring Car Cup, dunque, c'è grande attesa e curiosità, soprattutto nel vedere chi deciderà di aderire a questo campionato, che riserva un numero chiuso di iscrizioni posto dallo stesso Ribeiro, il quale ha spiegato le motivazioni della scelta.
"Ho chiesto io alla Touring Car Commission della FIA di mettere un tetto di 26 vetture iscritte più le 2 wild card da assegnare ad ogni evento perché a me interessa più la qualità della quantità - ha dichiarato il transalpino a Motorsport.com - Fin dal primo momento in cui è stato chiaro che avremmo utilizzato i regolamenti TCR, grazie alla supervisione della FIA, ad Eurosport Events come promoter e alla chiusura della TCR International Series da parte di Marcello Lotti, ho capito che non dovevamo andare oltre le 26 iscrizioni".
Un ragionamento che trova fondamento nel livello da Coppa del Mondo FIA che Ribeiro auspica di raggiungere.
"Preferisco dare visibilità a 10-12 squadre in questi due anni e regalare un grande campionato con ottimi team, supporti tecnici da parte dei costruttori e concorrenti di WTCC e TCR. Affiancare a loro gente delle categorie nazionali e lasciando aperta la porta a chiunque per arrivare ad oltre 30 macchine in griglia sarebbe stato molto difficile da gestire dal punto di vista sportivo, con una differenza di livello enorme e il rischio di vedere gare continuamente interrotte da bandiere rosse e incidenti".
In questi anni si è inoltre parlato moltissimo della rivalità fra WTCC e TCR, in primis per via della porta sbattuta dallo stesso Lotti nel corso del 2013, quando decise di abbandonare il gruppo Eurosport per dedicarsi alla sua idea TCR che, di fatto, si è rivelata vincente e il vero futuro delle corse turismo.
"Da quando è stato annunciato il TCR io non mai parlato male di questo campionato, nè loro hanno sparlato di come era il nostro lavoro di promozione del WTCC - si affretta però a dire Ribeiro - La gente e il mercato chiaramente ci hanno messo in competizione, ma credo che lui abbia sempre rispettato le posizioni da quando se ne andò, come io ho rispettato ciò che ha fatto per sviluppare il concetto TCR partendo da zero".
"Chiaramente lavorare rimanendo fuori dalla FIA e senza costruttori coinvolti direttamente non è facile. Lotti probabilmente è stato l'unico a riuscirci".
Informazioni aggiuntive di Jack Cozens
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