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Muller: "100 giri non bastano per imparare bene il Nordschleife"

Nonostante la vittoria del 2015, il francese della Citroën non si ritiene ancora uno specialista del terribile Nürburgring.

Yvan Muller, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC

Citroën Communication

Yvan Muller è convinto che per diventare uno specialista del Nürburgring Nordschleife gli allenamenti non saranno mai abbastanza.

Il quattro volte Campione WTCC lo scorso anno vinse sullo storico tracciato tedesco, soprannominato "Inferno Verde" da Sir Jackie Stewart.

Nonostante sia già tornato sui monti Eifel per allenarsi (con una vettura stradale), il pilota della Citroën ha detto che la strada per imparare bene tutti i 25,278km è ancora lunga.

"E' un circuito fantastico e durissimo, nonché unico. Lo scorso anno per me fu la prima volta e debbo ammettere che faticai un po'! Non vedo l'ora di tornarci, anche se quando corri lì perdi qualche anno di vita viste le emozioni!"

"Il grande rettilineo del Nürburgring è lungo come il circuito di Marrakech di due settimane fa. Si dice che servano un centinaio di giri per conoscere il Nordschleife ma io non ne sono tanto convinto perché non si impara mai davvero un circuito del genere. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra correre un rischio e il tempo che si può guadagnare. Ci si deve concentrare soprattutto sulle grandi curve che precedono i lunghi rettilinei. Se si lascia leggermente l’acceleratore quando si dovrebbe andare al massimo, si perdono secondi".

Il problema è che la varietà di curve e rettilinei creano difficoltà non solo dal punto di vista mentale (ricordarsi ogni singola variante è un'impresa), ma anche tecnico, dato che le auto richiederanno un assetto pieno di compromessi.

"Il set-up è molto diverso rispetto a quello utilizzato sugli altri circuiti. Questo è molto lungo, con curve diverse e asfalti che hanno grip differente, per cui è impossibile trovare l'assetto ideale. Bisogna scegliere il miglior compromesso possibile".

Nel 2015 Muller vinse in volata davanti alla Citroën del suo compagno di squadra José María López, battuto per pochissimi decimi; per quest'anno il target è sempre il medesimo.

"Un anno fa riuscii a battere "Pechito". Lui è uno dei migliori al mondo, ma il mio obiettivo è sempre vincere e anche in questo caso non cambierò certamente idea!"

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