Yvan Muller vince Gara 1 sul Circuito da Guia di Macao. Il pilota della Chevrolet Cruze RML ha ottenuto quella che gli inglesi chiamano la classica vittoria "lights-to-flag", condotta dal primo all'ultimo giro senza che nessuno potesse impensierirlo.
In realtà, allo spegnimento dei semafori non è successo molto, con tutti i piloti delle posizioni di testa che hanno mantenuto la posizione e senza fortunatamente creare grovigli alla pericolosissima strettoia della curva "Lisboa".
Purtroppo in griglia non c'era
Gabriele Tarquini, dopo che il pilota di Giulianova si è dovuto arrendere per un problema al motore riscontrato prima del Warm-Up. I tecnici del team Honda Castrol stanno tutt'ora lavorando alacremente per riuscire a mandare in pista la sua Civic almeno per Gara 2.
I giapponesi però possono comunque gioire per il secondo posto di
Tiago Monteiro, che ha preceduto la Seat Leon di
Rob Huff: il portoghese si è difeso a denti stretti dagli attacchi del britannico, riuscendo a batterlo.
Quarto
Norbert Michelisz (Honda Civic-Zengo Motorsport), seguito dalla coppia delle Chevrolet Cruze-Bamboo di
Alex MacDowall e
James Nash, con quest'ultimo che diventa Campione del Trofeo Yokohama.
Bellissimo settimo posto per
Marc Basseng con l'altra Leon-Munnich Motorsport: il tedesco ha beffato proprio all'ultimo giro
Pepe Oriola (Chevrolet Cruze-Tuenti), a lungo in difficoltà dopo aver danneggiato la sua vettura nella variante "Solitude". Dietro a loro
Stefano D'Aste (BMW-PB Racing) e Tom Boardman (Seat Leon-STR), che chiude la Top10 davanti alle BMW di
Tom Coronel, Mehdi Bennani, Darryl O'Young e Franz Engstler.
Nel
Trofeo Asia vittoria di
Yukinori Taniguchi (Chevrolet Cruze-Nika Racing) che si porta a casa il titolo.
Fuori per incidente
Konstantin Calko e Tom Chilton, mentre hanno avuto problemi tecnici
Hugo Valente e James Thompson.
LA GARA. La notizia è che la Safety Car è rimasta ai box (!), anche se nel corso del secondo giro si è sudato freddo quando Pepe Oriola ha toccato il posteriore della Cruze-RML di Tom Chilton, il quale è finito violentemente contro le barriere prima della "Maternity". Per il compagno di squadra di Muller ritiro obbligato, visti gli ingenti danni con cui è rientrato ai box; l'episodio è finito sotto inchiesta e verrà giudicato dai Commissari Sportivi dopo la gara.
Anche lo spagnolo della Tuenti Racing ha però rischiato tantissimo, quando nel giro successivo ha colpito col posteriore il muretto nelle "S" Solitude, intraversandosi davanti a Basseng e D'Aste, che poi l'hanno pressato per tutta la gara.
Problemi per James Thompson già dalla seconda tornata: rientrato ai box, i tecnici della Lada Sport Lukoil l'hanno rimandato in pista, ma il britannico ha dovuto alzare bandiera bianca al termine del quarto giro.
Al giro successivo è Hugo Valente a dover fare i conti con un guasto sulla sua Leon: il francese finisce lungo alla "Lisboa", probabilmente per un problema ai freni, rientrando poi lentamente nel garage Campos. Team spagnolo che ha visto arrivare poco dopo anche Konstantin Calko, quando al settimo giro il lettone è stato protagonista di un high-side alla "Mandarin" colpendo le barriere e rimbalzando contro il guard-rail opposto. Calko, che si trovava in 14a piazza, ha provato a continuare, seminando però detriti e, soprattutto, panico, dato che dietro a lui stavano arrivando di gran carriera Muller e i gruppetti in lotta formati da Monteiro-Huff e Oriola-Basseng-D'Aste.
Il neo-Campione del Mondo è comunque riuscito a passare indenne sui rottami, vincendo in solitaria la gara, davanti a Monteiro, che ha tenuto a bada Huff, e Michelisz. Basseng, dopo aver ripetutamente pressato Oriola, è riuscito a passarlo proprio nelle ultime curve, con D'Aste che si è accodato.
WTCC MACAO - Gara 1
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