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Lopez: "A Mosca le gomme non sono andate in temperatura"

José Maria Lopez per la prima volta in tre anni nel WTCC non è entrato in Q3 e non è salito sul podio: il pilota della Citroen però è tornato a casa da Mosca con un vantaggio accresciuto sul suo inseguitore.

José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC

José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC

Citroën Communication

José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
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José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC
José María López, Citroën World Touring Car Team, Citroën C-Elysée WTCC

Amici di Motorsport.com,credo che questa volta sarà dura convincervi che il Moscow Raceway non è la mia bestia nera e che alla fine considero positivo il weekend russo appena trascorso. Alla vigilia vi avevo spiegato come su questa pista, in passato, avevo vissuto qualche episodio spiacevole. Il caso ha voluto che i miei unici ritiri o errori si fossero verificati proprio qui a Mosca. Normale quindi che all’esterno sia stato considerato un circuito a me ostico. Una sorta di concentrato di negatività. Non credo assolutamente a queste cose e, ripeto, penso che la cosa sia casuale.

Con Mosca non c’è proprio feeling

Certo che quest’anno le mie convinzioni sono state messe a dura prova perché per la prima volta da quando corro nel WTCC (questo è il terzo anno) non sono entrato nella Q3 e non sono salito sul podio. Non era mai accaduto e il fatto che sia successo proprio sulla pista russa mi fa pensare che fra noi proprio non ci sia feeling. In realtà le spiegazioni ci sono e rientrano in una sfera decisamente più tecnica. Se di feeling si deve parlare allora quello che è mancato è stato fra me e la macchina.

Per tutto il fine settimana non mi sono mai sentito a mio agio con la C-Elysée e credo che questo sia a dovuto a diversi fattori che si sono combinati. La pista, le basse temperature, la pioggia e la zavorra, secondo me sono le ragioni di questa debacle. In merito alla pista, va detto che è uno di quei circuiti dove, in passato, i nostri avversari ci sono sempre stati più vicini. Quindi il nostro vantaggio sicuramente minore prima ancora che le ruote cominciassero a girare. In più le basse temperature si sono rilevate determinanti per il funzionamento delle gomme. Probabilmente la nostra Citroen non è aggressiva con gli pneumatici e in queste condizioni ambientali non siamo riusciti a farli lavorare nei corretti range di utilizzo.

Le gomme non sono andate in temperatura

Non ne sappiamo esattamente le ragioni e stiamo ancora analizzando tutti i dati per comprendere realmente il motivo di questa performance, ma siamo convinti che gran parte dei nostri risultati sia dipeso da questo. Con le gomme che non lavorano con le giuste temperature non si va molto lontano, penso lo si sappia molto bene vedendo anche altre categorie.

Chiaramente poi la zavorra ha avuto il suo ruolo, ma di questo ne eravamo consapevoli. Ci dovremo convivere per tutto l’anno e lavoriamo molto per far si che l’effetto sia minore. La verità è che per tutto il fine settimana abbiamo brancolato nel buio. Ogni strada tecnica intrapresa non ha dato i frutti che speravamo e dovremo capirne il perché.

Sono stato il più veloce delle Citroen

Ciononostante gli aspetti positivi non sono mancati. Sono sempre stato il più veloce delle Citroen tenendole dietro tutte in qualifica, Yvan compreso. In gara non ho potuto fare più di quello che ho fatto perché semplicemente mancava la performance. Ho effettuato un soprasso ed ho tenuto dietro Monteiro in gara uno, ma di più non sono proprio riuscito ad ottenere. Il punto veramente positivo però riguarda il campionato. Sono arrivato che avevo novantaquattro punti di vantaggio e alla fine delle due gare ne ho guadagnati altri ed il totale ora dice centocinque. Un bel malloppo non c’è che dire.

Le prestazioni del Moscow Raceway alla fine non mi preoccupano più di tanto. So che si è trattato di un episodio. In sessanta gare con la Citroen abbiamo fatto tantissimi punti e sono sempre salito sul podio in almeno una delle due gare. Certamente da fuori è stata una sorpresa sulla quale tutti si sono soffermati e posso capirlo. Io però non mi lascio distrarre. Nella mia preparazione alle gare tengo bene a mente che prima o poi il fine settimana storto può arrivare. Arrivo alle gare tenendo sempre i piedi per terra, sapendo che i nostri avversari lavorano e che non tutto può sempre filare per il verso giusto. Poi se mi chiedete se l’ho trovato strano, vi rispondo di sì. Vedere gli altri sfidarsi per la Q3 è stata una cosa inedita per me. Però ripeto non sono preoccupato. Nella prossima gara le condizioni saranno decisamente diverse e credo che torneremo alla normalità.

Non ho mai avuto questo vantaggio

Inoltre sono in una posizione di campionato davvero comoda. In tre anni, dopo sei gare, non ho mai avuto un vantaggio così grande. Lo scorso anno ne avevo trentacinque e l’anno prima venticinque. Diciamo che le cose stanno andando davvero bene e sono sicuro che la squadra stia lavorando a fondo per capire il problema che si è palesato in Russia e reagirà come ha sempre fatto. Di sicuro nonostante tutto questo vantaggio non mi rilasserò. Siamo solamente a metà campionato e l’errore più grande sarebbe quello di considerarlo finito. Avete visto tutti che basta poco per fare zero punti e rimettere tutto in discussione. Non cambierò atteggiamento, anzi dovrò cercare di essere ancora più intelligente, concentrato e non tralasciare nulla. A partire dal prossimo tracciato di Vila Real in Portogallo dove sbagliare è davvero facile. Ci lavorerò al simulatore e farò di tutto per arrivarci pronto a riprendere le posizioni che più competono alla Citroen.

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