Girolami: "Al titolo si arriva facendo un passo per volta"

Il 2017 sarà una stagione importantissima per Néstor Girolami, che si troverà ad affrontare la prima annata completa nel FIA World Touring Car Championship da pilota ufficiale della Polestar Cyan Racing.

La squadra svedese ha deciso di puntare sull'argentino, il quale guiderà quella Volvo S60 TC1 già conosciuta lo scorso anno a Motegi, ma molto diversa per via della crescita avvenuta quest'inverno grazie ad una marea di test di sviluppo.

A 28 anni il simpatico "Bebu" ha quindi l'occasione della vita per mettersi in luce a livello mondiale, dopo aver corso in patria per diverso tempo.

Lo abbiamo incontrato a Monza, dove si sono svolti i test ufficiali del WTCC: ecco le sue dichiarazioni rilasciate in esclusiva in una bella chiacchierata con Motorsport.com.

"Bebu", finalmente puoi correre una stagione intera nel WTCC, ma stavolta da pilota ufficiale!
"E' vero, per me è tutta un'altra storia. Ho grande piacere di essere in un Mondiale, sarà una sfida immensa per me che ho corso in Argentina a lungo e sognavo questa opportunità. Cercherò di sfruttarla al meglio lavorando duramente assieme ai miei compagni di squadra. L'obiettivo è crescere e ottenere bei risultati, ma raggiungendo quello finale che è il titolo mondiale".

Un obiettivo non da poco...
"Sì, lo so. Per me è la prima volta con questa squadra e questa macchina., dunque so che servirà pazienza e non sento pressioni particolari. Durante l'inverno è stato svolto un programma intensissimo di test per essere pronti a vincere. So che non è semplice perché ci sono tantissimi avversari molto duri da battere, come Huff con la Citroën o le tre Honda ufficiali. Ma noi siamo forti e so quanto potenziale abbiamo, dunque sarà una stagione difficile e interessante dove daremo tutto per vincere il campionato".

Tu avevi già guidato la Volvo a Motegi lo scorso anno; quanto è cresciuta durante l'inverno la S60 TC1?
"E' difficile parlare dei progressi perché chiaramente bisogna confrontare le prestazioni con le altre vetture. Marrakech è una pista particolare, quindi non so quanto potrà contare. Poi torneremo qui a Monza, credo che al termine delle gare in Italia avremo un'idea più chiara della situazione, tenendo conto che probabilmente arriveranno anche le zavorre".

In passato hai guidato anche la Honda nel 2015, quali differenze hai trovato fra le due auto?
"Ho anche provato la LADA, quindi posso dire che sono tre macchine molto diverse fra loro che necessitano un approccio diverso. La Civic l'ho guidata due anni fa, penso che oggi sia cresciuta tantissimo rispetto a quella stagione. Però è difficile fare una comparazione, bisognerebbe guidarle tutte nello stesso momento e con le stesse condizioni per dire quale di queste è la migliore".

Con Volvo che risultati speri di ottenere?
"Sicuramente darò il massimo per vincere il campionato, che è l'obiettivo dichiarato in primis dalla squadra, ma vorrei sottolineare che la cosa importante sarà crescere facendo un passo alla volta. Il primo è guadagnare punti in ogni gara ottenendo prestazioni costanti, in modo da arrivare all'ultimo evento in grado di essere lì a giocarcela. In un campionato così competitivo perdere punti potrebbe essere fatale".

In squadra è arrivato un collaudatore d'eccezione, Yvan Muller: quanto vi sta aiutando?
"Prima di tutto dico che è una grande persona. Non ci aiuta solamente a migliorare l'auto, ma anche noi stessi come piloti. Ci spiega le differenze della vettura e degli stili di guida. Lui ha una capacità di capire e sentire sua la macchina che è incredibile. Sta mettendo tutta la sua esperienza a disposizione e per me è fantastico averlo con noi".

Con lui come ti trovi? Stai cercando di rubargli qualche segreto?
"Certamente. Ogni giorno parliamo e ci confrontiamo, ma in generale sta aiutando tutta la squadra".

Tu dove pensi di dover migliorare come pilota?
"E' difficile dirlo. Ad ogni test cerco di migliorare, di trovare il limite per superarlo o spostarlo più avanti. Sto guidando una macchina nuova e avrò da affrontare alcune piste che non conosco, però passi avanti ne sto facendo parecchi anche aiutato dai miei compagni di squadra, Thed Björk e Nicky Catsburg. Cerco di trarre vantaggio da questa situazione in ogni modo".

Il WTCC è sempre stata una grande famiglia, con una atmosfera bellissima. Come ti trovi?
"E' fantastico, con tutti i piloti ho un ottimo rapporto, quello con cui ho stretto amicizia di più è Norbert Michelisz, ma in generale mi trovo benissimo".

Però in pista avrai avversari temibili...
"E' vero! Adesso le cose vanno benissimo, ma quando inizierà la battaglia cambierà tutto. Penso che da metà stagione in avanti ci sarà qualcuno che vorrei non vedere più".

Un argentino che si trasferisce in Svezia: ci racconti com'è?
"E' una vita totalmente diversa, soprattutto per via del meteo. Mi hanno detto che d'estate è bellissima, ma con il mio lavoro sarò molto impegnato e spesso in giro. Il freddo lo combatto semplicemente vestendomi di più!"