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Gabriele Tarquini... tra semafori e bandiere gialle

In Marocco solo 6 i giri "veri" di gara

Gara 1 decisamente inusuale quella del Mondiale Turismo in Marocco. Problemi al semaforo costringono i piloti a due giri di lancio in più, che contano però come validi per la gara, poi all'ottava tornata il testacoda con conseguente picchiata nel muretto di Romanov portano in pista la safety car (che tra l'altro esce in ritardo, costringendo i piloti ad un intero giro per potersi accodare) che resta in pista fino alla bandiera a scacchi, nonostante vengano aggiunti altri due giri al totale come da regolamento. Non molte le emozioni, quindi, anche eprché nel budello nordafricano non sono tantissime le opportunità. Al terzo giro il via reale, dato con la bandiera verde, e Tarquini dalla pole tiene dietro Huff di esperienza tra la prima e la seconda curva, mentre subito dietro le due Seat di Gene e Monteiro (terzo e quarto in griglia) vanno al contatto, con il primo che crolla in dicianniovesima posizione. Al terzo posto si inserisce quindi il rookie Fredy Barth, autore di un grandissimo start dall'ottava posizione, che non contento cerca anche di battagliare con Huff per la seconda. Al quinto giro Stefano D'Aste è costretto al ritiro per problemi meccanici, mentre in fondo al primo lungo rettilineo Huff arriva scomposto in staccata e, complice anche un probabile "aiuto" della Seat biancorossa che lo insegue, quasi si gira. L'inglese è bravo a tenere la macchina e soprattutto a non farsi superare da nessuno (anche perché la sua Chevrolet di traverso non è che lascisse molta pista libera per un attacco), ma questo va soprattutto a creare un'opportunità per Tiago Monteiro, che riesce ad affiancarsi al compagno di marca Barth ed a passarlo all'interno del curvone a sinistra nel punto più lontano dai box. Questo permette a Tarquini di allungare sugli inseguitori e di poter controllare senza particolarmi preoccupazioni la corsa. Poco più indietro si battaglia per l'ottava posizione (e soprattutto la pole position per gara 2), con Andy Priaulx che riesce ad avere la meglio su Alain Menu. Poi, come detto, all'ottavo giro il testacoda di Romanov (e il testacoda di Ismail Sbai pochi secondi dopo alla prima variante, che lascia sull'asflato molto olio e costringe i commissari a gettare il filler) manda in pista la safety car che accompagnerà Gabriele Tarquini fino alla bandiera a scacchi.

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