Dopo aver mostrato un buon passo nella giornata di ieri,
Leon Camier è stato decisamente il mattatore della seconda, conclusiva, giornata dei test privati delle squadre del
Mondiale Superbike a Phillip Island. Il portacolori della
Suzuki ha infatti polverizzato il precedente primato ufficiale del tracciato australiano, realizzando un crono di 1'31"2 con gomma da gara (prima era di 1'31"7).
Bisogna ricordare però che ora la pista è stata riasfaltata completamente rispetto a quando la
SBK corse qui un anno fa e che inoltre hanno fatto la loro comparsa le nuove gomme
Pirelli da 17". Purtroppo poi la sessione non si è chiusa nel migliore dei modi per il pilota britannico, scivolato all'ultima curva nel tentativo di migliorarsi ulteriormente con la gomma nuova: la cosa peggiore per i ragazzi del
Team Crescent è che la sua
GSX-R1000 è andata letteralmente distrutta nell'incidente finendo addirittura al di là della barriere.
Anche il passo di gara di
Camier però è stato molto interessante, quindi la
Suzuki rischia seriamente di dover diventare una delle realtà da tenere d'occhio, anche se oggi ha potuto contare su un solo pilota, visto che
Jules Cluzel ha preferito rimanere ai box per non affaticare il gomito infortunato nella giornata di ieri.
Anche in casa
Aprilia però arrivano conferme sul buon potenziale della versione 2013 della
RSV4: dopo il migior tempo di ieri di
Laverty, oggi è toccato a
Sylvain Guintoli scalare la classifica con il secondo tempo a solo un decimo da
Camier. Il compagno di squadra invece ha lavorato soprattutto sulla messa a punto e quindi si è dovuto accontentare dell'ottavo tempo, risultando più lento di sé stesso di circa mezzo secondo.
Segnali incoraggianti anche in casa
Honda, con la nuova elettronica sviluppata dalla
HRC che sembra giovare non poco alla
CBR1000RR. Jonathan Rea, infatti, si è piazzato al terzo posto in 1'31"4, ma anche lui poi ha perso un po' di tempo a causa di una caduta avvenuta nel pomeriggio alla curva 2. Più indietro invece
Leon Haslam, settimo ed accreditato di un tempo di 1'31"8.
In quarta posizione
Marco Melandri completa un poker composto da quattro moto differenti con la sua
BMW: il ravennate ha mostrato un passo piuttosto consistente, ma ha dovuto fare ancora i conti con il dolore che gli procura la spalla destra quando sale in sella alla sua
S1000RR.
Giornata da dimenticare invece per la
Ducati: con
Carlos Checa ancora in ospedale per il blocco intestinale di cui è stato vittima mercoledì notte (lunedì comunque dovrebbe tornare in pista), è toccato al solo
Ayrton Badovini portare avanti lo sviluppo della
1199 Panigale e non è andata benissimo. Il pilota italiano si è reso protagonista di un
brutto incidente, nel quale la sua moto ha preso anche fuoco. Lui invece ha accusato un leggero malore e dovrà passare la notte in osservazione, ma pare che tutto sommato stia bene.
Non è andata meglio alla
Kawasaki, ferma con entrambi piloti: mentre per
Loris Baz si è trattato di un riposo precauzionale, la presenza di
Tom Sykes rimane ancora in forte dubbio anche per i test di lunedì e martedì, visto che nella caduta di ieri si è procurato la
frattura del radio. Al momento appare almeno probabile che il vice-campione del mondo in carica possa decidere di tornare in sella alla sua
ZX-10R solamente venerdì prossimo, per le prove libere del primo appuntamento stagionale.
WORLD SUPERBIKE, Phillip Island, 15/02/2013
Seconda giornata di test (tempi ufficiosi)
1. Leon Camier - Suzuki - 1'31"2
2. Sylvain Guintoli - Aprilia - 1'31"3
3. Jonathan Rea - Honda - 1'31"4
4. Marco Melandri - BMW - 1'31"6
5. Michel Fabrizio - Aprilia - 1'31"7
6. Davide Giugliano - Aprilia - 1'31"8
7. Leon Haslam - Honda - 1'31"8
8. Eugene Laverty - Aprilia - 1'32"1
9. Chaz Davies - BMW - 1'32"1
10. Ayrton Badovini - Ducati - 1'32"2
11. Max Neukirchner - Ducati - 1'32"6
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