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Guintoli: "Volevo attaccare Sykes all'ultimo giro"

La bandiera rossa ha beffato il pilota dell'Aprilia che ha perso la leadership per un punto

Guintoli:
Due bandiere rosse per olio in pista, entrambe al penultimo giro, hanno fermato le gare della World Superbike al Nurburgring. La rottura del motore per Sandi prima e la caduta di Smrz dopo hanno costretto la Direzione Gara a porre fine alle ostilità con un giro di anticipo. Mentre in Gara1 i giochi al momento della sospensione erano praticamente fatti, nella seconda stavano infiammando i duelli tra Davies ed Eugene Laverty per la prima posizione e tra Sylvain Guintoli e Sykes per la quarta piazza: la bandiera rossa ha, di fatto, impedito ai portacolori del Team Aprilia Racing di attaccare i diretti avversari in vista della bandiera a scacchi. Dopo una Superpole difficile, Sylvain Guintoli è scattato bene in entrambe le partenze guadagnando subito posizioni al via. La rincorsa al podio, in Gara 1, si è arrestata al quarto posto, dopo che Sylvain si è difeso con successo dagli attacchi di Giugliano e Camier. Al penultimo giro, una perdita d’olio ha causato la scivolata di Rea e Camier, purtroppo infortunatisi nell’incidente, ponendo fine alla gara e decretando la classifica finale. Copione simile, almeno nella prima parte, anche in Gara 2. Con una ottima partenza seguita da una serie di giri veloci, il pilota francese ha ricucito il divario con il gruppo di testa arrivando, nei giri finali, ad insidiare la quarta posizione di Sykes. Proprio mentre il duello stava per avere inizio, la scivolata della wild card Smrz con perdita di liquido dalla moto ha fatto finire la gara con un giro di anticipo. In virtù del quinto posto ottenuto, Sylvain si trova ora al secondo posto nella classifica piloti, ad un solo punto dal leader Sykes. Sylvain Guintoli: "E’ stato un weekend difficile, su un tracciato molto fisico. In Gara 1 non sono riuscito a trovare il mio ritmo nei primi giri, perdendo il contatto con i primi e trovandomi praticamente a guidare da solo difendendomi dagli attacchi. In Gara 2 gli interventi sulla mia RSV4 hanno funzionato davvero bene, ho spinto molto per raggiungere Sykes e, quando ci sono riuscito, il mio piano era di attaccarlo nell’ultimo giro quando la bandiera rossa ha purtroppo interrotto la gara. Mi consola il fatto che la spalla ha risposto bene, sono riuscito a spingere fino alla fine in entrambe le gare senza grossi problemi. Ora mi fa male, ma finchè sono in moto è tutto ok. Andiamo in Turchia da inseguitori, è un circuito che mi piace dove credo che potremo giocarcela alla pari con i 4-5 piloti che si stanno dimostrando costantemente veloci". Weekend a due facce per Eugene Laverty. Scattato dalla dodicesima piazza, anche il pilota nordirlandese è stato autore di due buone partenze. La sua rimonta in Gara 1 si è però interrotta al quarto giro, quando una scivolata lo ha costretto a rientrare ai box. Riparati i danni alla moto Eugene è ripartito, concludendo la gara quindicesimo e conquistando un punto. In Gara 2 Eugene ha dato fondo al suo potenziale fin dalla partenza, giungendo in pochi giri alla zona podio dove ha ingaggiato battaglia prima con Sykes e poi con Melandri, superandoli entrambi e mettendo nel mirino l’aprifila Davies. Tutto faceva pensare ad un attacco negli ultimi giri, proprio quando è sventolata la bandiera rossa che ha sancito il secondo posto finale per Eugene. Eugene Laverty: "Peccato per la bandiera rossa in Gara 2, quando stavo per attaccare la prima posizione di Chaz Davies. Non avrei avuto vita facile, questo è chiaro, ma ci avrei provato. Lo stop di Gara1 non ci voleva, io voglio lottare per il Mondiale ed errori come questo possono costarci cari. Partendo così indietro in griglia la pressione sale, e con essa anche il rischio di incappare in qualche sbavatura. Di sicuro da qui alla fine del Campionato non potremo più concederci alcun passo falso, tutto sommato rispetto alla vetta non abbiamo perso troppo terreno ma ci attende una dura battaglia". Aprilia comanda la Classifica Costruttori con 369 punti, davanti a Kawasaki (341), BMW (321), Honda (201), Suzuki (175), Ducati (144) e Yamaha (4).

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