La seconda gara del weekend di
Monza del
Mondiale Superbike è stata in un certo senso la fotocopia di quella di questa mattina, con il quartetto composto dalle due
Aprilia ufficiali di
Eugene Laverty e Sylvain Guintoli, dalla
Kawasaki di Tom Sykes e dalla
BMW di Marco Melandri in fuga fin dalle primissime fasi.
Ad essere stata decisamente differente è stato però il risultato finale, con
Eugene Laverty che è riuscito a rifarsi dopo l'errore commesso alla Parabolica in gara 1, riuscendo questa volta ad avere la meglio su
Melandri e su
Sykes, con
Guintoli che invece si è dovuto accontentare nuovamente della "medaglia di legno", cedendo ancora qualche punticino in classifica agli inseguitori.
Per buona parte della gara è stato proprio il leader della classifica iridata a comandare questo gruppetto, ma ha sempre dato la sensazione di essere decisamente più "impiccato" rispetto agli inseguitori. E infatti, ad un paio di giri dal termine
Laverty lo ha scavalcato, tirandosi nella sua scia anche
Melandri.
Questa volta
Eugene però non ha lasciato il minimo spiraglio aperto per il ravennate e si è involato convinto verso una meritata vittoria, che gli ha consentito di riportarsi al secondo posto nel
Mondiale, distanziato di 13 lunghezze dal compagno di squadra.
Se davanti questa volta il finale è stato piuttosto lineare, dietro ci sono state scintille tra
Sykes e Guintoli. Il pilota della
Kawasaki si è preso la terza posizione con una staccatona alla
Roggia, ma poi è andato lungo alla variante, rientrando davanti al francese e decidendo di non cedergli la posizione.
Una volta tornati ai box, il pilota dell'
Aprilia ha protestato e per qualche istante c'è stato qualche dubbio su chi sarebbe salito sul podio, anche se alla fine la direzione gara ha dato ragione a
"The Grinner", considerando che il britannico avesse già completato il sorpasso prima di andare lungo. C'è da scommettere però che le polemiche continueranno, anche perchè così pure lui ha recuperato punti, riportandosi a -18.
Più indietro in quinta e sesta posizione si sono piazzate le due
Aprilia di
Michel Fabrizio e Davide Giugliano, che hanno battagliato piuttosto a lungo per la quinta posizione. Di questo gruppetto facevano parte anche
Chaz Davies e Jonathan Rea, ma entrambi poi sono stati costretti al ritiro: il primo per una caduta, il secondo per un guasto alla frizione della sua
Honda.
Seguono poi
Leon Camier e Loriz Baz, mentre per trovare la prima delle
Ducati bisogna scorrere la classifica fino al nono posto, dove troviamo la
1199 Panigale R di Ayrton Badovini, che ha preceduto la moto satellite del tedesco
Max Neukirchner.
World Superbike - Monza - Gara 2
World Superbike - Classifica campionato
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