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Sykes: "Non ho ancora realizzato di essere campione"

Il pilota della Kawasaki racconta le emozioni del primo titolo iridato SBK della sua carriera

Sykes:
Oggi Eugene Laverty ha vinto entrambe le gare disputate sul tracciato di Jerez de la Frontera del Mondiale Superbike, ma la scena gli è stata completamente rubata da Tom Sykes, che con il terzo posto di gara 1 ha chiuso matematicamente i giochi laureandosi campione del mondo per la prima volta in carriera. Un risultato doppiamente importante se si pensa che questo è arrivato in sella ad una Kawasaki e che la Casa giapponese non vinceva il titolo da ben 20 anni. L'ultimo a riuscire in questa impresa era stato Scott Russell nel 1993, ma l'anno prossimo ci sarà il numero 1 anche sul cupolino della ZX-10R di "The Grinner", sempre che quest'ultimo non decida di continuare con il suo 66. Non bisogna dimenticare poi che Tom ci era già andato molto vicino anche nel 2012, uscendo sconfitto contro Max Biaggi per appena mezzo punto. "Non ci sono parole per descrivere come mi sento in questo momento. Ho cercato di rimanere sempre molto concentrato dopo la gara di Magny-Cours, ma spesso la mia mente ha iniziato a sognare questo trionfo. Devo dire che però quei sogni mi facevano sentire bene solo il 2% di quanto mi sto godendo la vittoria di questo titolo" ha detto il britannico per raccontare le sensazioni del suo trionfo. Gli sarebbe piaciuto festeggiare il titolo vincendo la seconda manche di oggi, ma Tom ha ammesso che la tensione ormai era svanita dopo gara 1 e che quindi non è stato facile completare tutti i 21 giri: "In gara 2 volevo provare a vincere, ma sapevo che non sarebbe stato facile, perchè subito dopo la fine di gara 1 ho avuto una grande scarica di adrenalina e si è dispersa molta della mia energia. La mia ZX-10R era veloce su questa pista, ma credo che in ogni caso sarebbe stata la domenica di Laverty". Il bilancio del weekend chiaramente può solo essere positivo: "Oggi comunque devo solo essere molto felice: sono campione del mondo, sono salito sul podio in entrambe le gare ed è stato un piacere farlo insieme ai ragazzi con cui mi sono giocato il campionato fino alla fine. Per la serie è importante che il titolo si sia deciso solo qui, perchè questo circuito meritava l'arrivo di un grande pubblico. Inoltre la mia squadra è spagnola, quindi giocava quasi in casa. Forse non ho ancora realizzato fino in fondo di essere campione, ma credo che lo farò presto".

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