La seconda giornata di
Motodays 2012, prosegue con tanto spettacolo e grandi piloti impegnati sul palco di
Radio Globo. A rispondere ai microfoni di
Fabrizio “Pippo” Calia è stato oggi il pilota della
Kawasaki WSBK, Tom Sykes.
Al termine dell’intervista sul Palco,
Sykes è passato anche allo Stand di
OmniMoto.it per scambiare due battute, accompagnato dal suo telemetrista
Paolo Marchetti.
Tom, nel Circus della Superbike sei soprannominato “The Griner” perché?
“
Probabilmente perché nella mia vita mi ritengo una persona fortunata, quindi mi piace sorridere e fin da quando ero bambino ho cercato di trovare i lati positivi in tutto e affrontare la vita con il sorriso”.
Tom, sei reduce da una Pole position a Phillip Island, come è andata?
”
Io sono davvero felice perché la Kawasaki ha fatto un gran lavoro durante l’inverno. Nel nostro Team è cambiato quasi tutto e il risultato è stato subito evidente. Adesso abbiamo un team poliglotta e non più fatto solo da inglesi, abbiamo tecnici giapponesi, inglesi, catalani e - e indica Paolo Marchetti -
ovviamente Italiani. Comunichiamo comunque tutti in inglese e ci troviamo alla grande, nel Team regna una grande armonia".
Adesso la Casa madre vi segue con più attenzione. Come ti trovi?
”
Molto bene, devo dire che ci stanno aiutando molto, ci mandano tanto materiale da testare e la differenza si è vista. Soprattutto abbiamo visto subito una diverso rapporto tra moto e gomme”.
Pensi che le nuove Pirelli del 2012 vadano meglio con le moto quattro cilindri?
”
No, io penso che il grosso passo avanti lo abbia fatto la Kawasaki. Le gomme vanno meglio in generale, ma soprattutto per noi è stato importante l’ausilio del ride by wire che ci ha aiutato a migliorare molto il rapporto tra ciclistica e gomme. Adesso che la moto è migliorata, io sono più tranquillo e concentrato sulla guida”.
Sappiamo che sei uno specialista sul bagnato e al Nurburgring lo scorso anno hai vinto, come mai?
”
Si, lo scorso anno al Nurburgring è stata davvero dura, e quando abbiamo visto che pioveva abbiamo capito che era il momento giusto per attaccare e provare a vincere. Io penso che quando piove, il risultato è per lo più dovuto alla capacità del pilota. Io in generale mi trovo molto bene sul bagnato, perché avendo fatto tanta esperienza nel campionato britannico mi sono trovato spesso a correre sotto l’acqua".
Si dice che tu sia molto affezionato al tuo numero, il 66...
”
Si, da sempre corro con il numero 66 perchè mi piace e non lo cambierò mai, almeno fino a quando non sarò costretto a cambiarlo con il numero 1”.
Hai mai guidato una bicilindrica?
”
No, non ne ho mai avuto l’opportunità. Qualcuno dice che è più facile guidare una bicilindrica, ma a me non interessa. Ho sempre corso con i quattro cilindri e ora con la Kawasaki sono davvero felice”.
Quest’anno c’è spazio per tantissimi sul podio. E tu?
”
Beh, si ci sono tante moto che possono andare a podio, in Australia abbiamo visto che le V2 e le V4 andavano più forte. Poi ho visto anche un Marco Melandri fortissimo e sono sicuro che sarà sempre tra i primi. Anche per quanto riguarda me sono sicuro che ci sarà la possibilità di frequentare assiduamente le prime posizioni sul podio”.
Sulle differenze tra MotoGP e SBK cosa puoi dirci?
”
La MotoGP è bella e molto veloce, ma la Superbike è davvero eccitante, perché alla fine di una gara, come successe lo scorso anno ad Assen, puoi vedere sei diverse moto nelle prime sei posizioni. E poi adesso ci sono un sacco di campioni del mondo e quindi è bellissimo correre con loro”.
Ora arriva Imola, sei pronto?
"
Si, lo scorso anno sono rimasto abbastanza male perché ho perso il podio all’ultimo giro per soli tre decimi di secondo, però fu bellissimo portare a casa la Pole Position e stare in testa per alcuni giri. Per poter essere al 100% abbiamo solamente bisogno di ridurre un po’ il consumo della gomma posteriore. In Australia abbiamo sofferto a fine gara perché dobbiamo usare una gomma morbida per avere prestazioni buone, e a Imola dovrebbe andare meglio perché è meno critica per il consumo delle gomme. Io sono pronto!”.
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