Il weekend di
Imola del
Mondiale Superbike ci ha finalmente restituito un
Noriyuki Haga in versione
"Nitronori". Il veterano giapponese si è reso protagonista di due gare straordinarie, cosa che non gli riusciva da parecchio tempo, salendo in entrambe le manche sul secondo gradino del podio.
Un risultato che sarebbe potuto essere anche migliore se il portacolori del
Team Pata fosse riuscito ad azzaccare due partenze migliori. Stentando al via invece
Haga è stato costretto a sfoderare due poderose rimonte, che però non sono bastate per ritrovare la vittoria.
Tuttavia, vedendo il modo in cui attaccava le curve del tracciato sulle rive del Santerno, in molti si sono domandati cosa avesse improvvisamente acceso la scintilla tra lui e quell'
Aprilia RSV4 che ha mal digerito per buona parte della stagione, fatta eccezione per il Nurburgring, dove però erano state le condizioni climatiche particolari a fare la differenza.
Nel dopo gara è arrivata un'indiscrezione che effettivamente darebbe una spiegazione a quanto visto ad Imola: pare infatti che
Noriyuki non fosse in sella alla sua abituale
RSV4, ma alla numero 1 lasciata libera da
Max Biaggi, cui sono state semplicemente sostituite le carene.
La voce non è stata confermata o smentita, ma la cosa sarebbe assolutamente sensata, in quanto il doppio podio del giapponese ha permesso alla Casa di Noale di riconquistare il secondo posto nel campionato costruttori, scavalcando nuovamente la
Yamaha.
L'assenza forzata del "Corsaro", ancora alle prese con la frattura del metatarso del piede sinistro rimediata al Nurburgring, gli avrebbe già precluso la speranza di continuare a lottare per difendere il titolo piloti, quindi in casa
Aprilia non potevano permettersi di chiamarsi fuori anche dal costruttori.
Ecco quindi che sarebbe venuta l'idea di dare questa chance importante ad
Haga, anche perchè ormai
Leon Camier ha ampiamente dimostrato di non essere all'altezza di portare sulle sue spalle il peso di una squadra ufficiale. E' anche vero però che, con 100 punti in palio, i 65 che li dividono dalla
Ducati sono ancora un vero e proprio abisso.
Top Comments