Dopo quanto accaduto all'ultima curva di gara 2 a
Donington Park,
Marco Melandri aveva
criticato piuttosto aspramente il comportamento di
Jonathan Rea, colpevole secondo lui di aver portato un attacco troppo azzardato, facendo cadere il suo compagno di squadra
Leon Haslam, che è poi franato addosso al ravennate.
Di contro, secondo
Rea, il tutto era stato innescato dalla staccata al limite forzata dallo stesso
Melandri, che ha costretto Haslam ad allargare la sua traiettoria, aprendo la porta all'attacco del pilota della
Honda. Con il compagno di box invece è già tutto chiarito: "
Leon non si è arrabbiato, perché ha rivisto le immagini e ha capito che non era colpa mia" ha detto
Marco in un'intervista rilasciata alla
Gazzetta dello Sport.
Domenica nei box della
BMW c'era anche una vecchia conoscenza del
Mondiale Superbike, l'australiano
Troy Corser. Il due volte iridato ne ha viste tante di battaglie di questo tipo e, pur senza voler attribuire colpe specifiche per quanto riguarda l'incidente, ha riservato una bella tirata d'orecchie a
Melandri su
Twitter.
Secondo il
"Coccodrillo", infatti,
Marco non ha usato particolarmente la testa in questa situazione: "
Sicuramente Marco ha provato a vincere e a fare 25 punti. Un secondo posto tranquillo però gli avrebbe dato 20 punti, un'altra doppietta per il Team BMW e ora sarebbe a 4 punti dal leader in campionato. Non è stato furbo".
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