Prosegue a vele spiegate il weekend di
Motorland Aragon del
Mondiale Superbike per
Jonathan Rea, che ha confermato la sua
Honda CBR1000RR davanti a tutti anche nel secondo turno di prove libere, dimostrando di aver per ora trovato un'ottima messa a punto della sua moto.
Con il suo 1'58"180, il britannico si è migliorato di circa tre decimi rispetto a questa mattina e praticamente a tempo scaduto è saltato davanti alla
Kawasaki ZX-10R del campione del mondo in carica
Tom Sykes, che ha chiuso distanziato di poco più di due decimi.
Attenzione però anche alla crescita mostrata dalle due
Ducati ufficiali di
Chaz Davies e Davide Giugliano, che hanno chiuso rispettivamente in terza e quinta posizione, con il britannico che quindi ha dimostrato ancora una volta di avere un feeling particolare con il tracciato spagnolo, sul quale aveva fatto doppietta un anno fa.
Tra le due
1199 Panigale c'è l'altra
ZX-10R del francese Loris Baz, mentre per trovare le due
Aprilia RSV4 ufficiali bisogna scorrere la classifica fino alla sesta e settima posizione, occupate rispettivamente dal leader del Mondiale
Sylvain Guintoli e da
Marco Melandri, che in questa sessione hanno pagato un distacco importante, precedendo di poco la
Suzuki GSX-R1000 di Eugene Laverty.
Tra le
EVO si conferma in vetta la
Ducati 1199 Panigale di Niccolò Canepa, che si è resto anche autore di una caduta senza particolari conseguenze alla curva 16. La sua comunque è stata una grande performance, perchè ha messo oltre 1" tra sé e la seconda delle EVO, che è la
BMW S1000RR di Leon Camier, che occupa la 14esima posizione.
Davanti al nuovo arrivato in casa
BMW Motorrad Italia merita una citazione anche
Claudio Corti, perchè l'italiano ha portato la sua
MV Agusta al 13esimo posto, ma soprattutto si è migliorato di ben 1"3 rispetto alle Libere 1. Scivola in 17esima piazza invece la
Bimota BB3 di Ayrton Badovini, che però è solo a mezzo secondo da
Camier.
Da segnalare, infine, anche l'altra caduta che ha caratterizzato il turno, che è stata quella
Alessandro Andreozzi con la
Kawasaki del Team Pedercini, avvenuta alla curva 12. Anche per lui comunque non dovrebbero esserci state particolari conseguenze.
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