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Laguna Seca, Gara 1: Melandri vince con autorità

Il pilota dell'Aprilia scappa nella seconda parte di gara e precede Guintoli e Sykes: ora il francese è a -39

Tutti si aspettavano un Tom Sykes incontenibile, invece il grande protagonista delle prima gara del weekend di Laguna Seca del Mondiale Superbike è stato Marco Melandri, che è andato a conquistare la sua terza affermazione stagionale (la 16esima nella sua carriera in SBK) con una corsa gestita davvero bene dal punto di vista strategico.

Al via è stato proprio il poleman Sykes a prendere il comando delle operazioni, ma poi è andato dritto al Cavatappi, lasciando strada alle due Aprilia RSV4 ufficiali, con Melandri che si è messo davanti a Sylvain Guintoli. Per una quindicina di giri i piloti della Casa di Noale sono stati uno nella scia dell'altro, con la ZX-10R del leader del Mondiale che invece andava via via staccandosi.

Poi però il ravennate ha letteralmente cambiato marcia, iniziando a guadagnare decimi su decimi nei confronti della moto gemella ed involandosi solitario verso una meritatissima, ma non particolarmente spettacolare, vittoria. Un successo che in un certo senso è una sorta di autogoal per l'Aprilia, perché, proprio come nelle due gare in Malesia, Guintoli ha perso per strada 5 punti preziosi chiudendo secondo dietro al compagno, che sicuramente a meno velleità in ottica campionato.

Il francese comunque è riuscito a recuperare 4 punti nei confronti di un Sykes abbastanza arrendevole. Del resto il campione del mondo in carica arrivava negli States con 43 punti di margine, quindi gliene rimangono la bellezza di 39 da amministrare.

Quarto posto poi per Davide Giugliano in una prima manche che non è stata particolarmente fortunata per la Ducati: l'italiano aveva dato la sensazione di poter reggere il ritmo dei primi tre, ma poi ha fatto un "dritto" al Cavatappi, perdendo secondi preziosi e dovendosi accontentare di amministrare la "medaglia di legno". E' andata anche peggio a Chaz Davies, caduto rovinosamente dopo appena un paio di giri ed è parso anche piuttosto stordito. Un peccato, perché il suo passo era davvero interessante.

La top five si completa con Toni Elias, che nel finale ha anche provato ad andare a riprendere Giugliano con la sua Aprilia RSV4, attaccandolo all'ultima curva. Ad un certo punto lo spagnolo sembrava doversi difendere dal ritorno di Jonathan Rea, rallentato da un'escursione di pista alla curva 2 nella prima fase di gara, ma poi lo ha contenuto bene, relegando il pilota della Honda al sesto posto.

Dopo essere stato piuttosto a lungo in quinta piazza, Leon Haslam si è dovuto accontentare del settimo posto finale con l'altra CBR1000RR, precedendo la Suzuki di Alex Lowes e la Kawasaki di un deludentissimo Loris Baz: il francese non è riuscito a trovare il ritmo giusto sul saliscendi californiano ed ha chiuso con appena 3" di vantaggio sulla ZX-10R EVO di Luis Salom, vincitore nel suo raggruppamento davanti alla Ducati di Niccolò Canepa ed alla BMW di Sylvain Barrier.

Per quanto riguarda gli altri italiani, Alessandro Andreozzi è rimasto di poco fuori dalla zona punti con la Kawasaki di Pedercini, mentre Ayrton Badovini è stato costretto al ritiro quasi subito con la Bimota BB3. Bisogna ricordare, infine, le assenze di Luca Scassa e Claudio Corti, entrambi dichiarati "unfit for race".

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