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Domenicali: "Troy Bayliss? E' istinto puro, emozione!"

Il direttore generale della Ducati scommette sul successo in MotoGp e crede nel ritorno dell'australiano in SBK

Domenicali:

Claudio Domenicali, Direttore Generale e membro del Consiglio di Amministrazione di Ducati, oggi era presente alla Conferenza di Bilancio dell'Audi Group: l’italiano rappresentava il marchio di Borgo Panigale, l’unico delle due ruote che fa parte della famiglia tedesca.

Qual è l’obiettivo della Ducati in MotoGp?
“Siamo un Costruttore impegnato su due fronti, abbiamo un team ufficiale sia in MotoGP che in SBK, per cui in questo momento forse siamo gli unici impegnati in modo così importante e diretto. In MotoGp abbiamo ristrutturato in modo importante la squadra: l’ingegner Dall’Igna fa parte della squadra solo da 1 anno 4 mesi e stiamo cominciando a vedere i primi risultati importanti, dopo tre stagioni difficili rispetto alla nostra storia ricca di affermazioni. Ricordo che nel 2009 avevamo vinto la metà delle ultime sei gare. Ma ora ci stiamo riprendendo. Alla fine dello scorso anno abbiamo raggiunto l’obiettivo di ridurre il gap a 10 secondi dal primo. Quest’anno vogliamo limare ulteriormente questo distacco e l’intenzione è di vincere il primo Gp dal 2009. Quest’anno abbiamo messo in pista una moto completamente nuova che ha girato nei test Sepang: speriamo di dare una risposta alle aspettative dei nostri piloti che rappresentano la nostra squadra ideale. Dovizioso è il pilota con più esperienza e sensibilità, mentre Iannone, in quanto giovane, ha un potenziale di crescita molto grande”.

Ha senso schierare due piloti italiani in MotoGp?
“Non hanno altra logica se non quella di rappresentare la coppia migliore sotto il profilo internazionale. Le scelte commerciali, invero, avrebbero spinto in altre direzioni, ma per noi le competizioni non possono essere condizionate da esigenze di marketing o commerciali. Non abbiamo mai fatto questo ragionamento…”.

Non è un rischio riproporre Bayliss in SBK dopo il ritorno di Phillip Island al posto dell’infortunato Giuliano?
“Troy è Troy: istinto puro, emozione. Ha quel modo di intendere le corse che abbiamo anche noi. Ci sono tante cose che potrebbero andare storte e altre che potrebbe andare bene. Noi facciamo una scommessa su di lui e vedremo come andrà…”.

Vista l’esperienza di Audi nella gare Endurance, ci avete pensato anche voi?
“Entrare nelle gare endurance potrebbe essere interessante, ma ci basta il carico di lavoro che già abbiamo. Semmai potrebbero far parte di un ciclo diverso. Ma bisogna saper scegliere cosa fare…”.

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