Per fortuna che ieri
Tom Sykes aveva detto che la mano infortunata a Sepang lo debilitava ancora un po', perché senò viene da chiedersi cosa sarebbe stato in grado di fare in
gara 1 del Mondiale Superbike a Misano. Il pilota della
Kawasaki, infatti, è stato l'assoluto dominatore della corsa, rifilando dei distacchi pesanti a tutti, compreso il suo compagno di squadra
Loris Baz, che ha regalato una bellissima doppietta alle "Verdone".
Il leader della classifica iridata ha concesso solo una breve parentesi al comando a
Toni Elias, che si è reso autore di una grande partenza, ma già dal secondo giro
"The Grinner" ha portato la sua
ZX-10R al comando.
Baz ha provato a stargli vicino per una buona metà di gara, rimanendo a circa un secondo, ma poi
Sykes ha cambiato marcia e si è involato solitario verso la sua 19esima vittoria in carriera in
SBK, riportando a 27 punti il suo margine nei confronti di
Sylvain Guintoli, stamani solo quinto e mai in grado di battagliare per il podio con la sua
Aprilia.
Sul gradino più basso del podio è salito
Marco Melandri, che quindi ha dato almeno seguito al trend positivo iniziato con la doppietta di
Sepang. Il pilota dell'
Aprilia ha commesso qualche errore di troppo nella prima parte della gara, permettendo alle due
Kawasaki di scappare, ma poi si è costruito un buon passo, che gli ha consentito se non altro di reagire ai tentativi di attacco di
Chaz Davies, che nel finale è parso davvero competitivo con la sua
1199 Panigale.
In casa
Ducati devono forse interrogarsi sulla continua altalena che si vede in ogni weekend tra il britannico e
Davide Giugliano: l'italiano è sempre velocissimo, ma poi fatica in gara, come certificato dal suo ottavo posto di gara 1. A
Chaz invece manca qualcosa per riuscire a stare con i migliori in Superpole, ma poi riesce sempre a tirare fuori un buon passo in gara.
Detto del quinto posto di
Guintoli, a cavallo tra le due
Ducati ci sono anche l'
Aprilia di Elias, via via arretrata dopo l'ottima partenza, e la
Honda di Jonathan Rea, che quindi ha perso tanti punti pesanti in ottica campionato. Dietro a
Giugliano poi il quadro delle "Full SBK" si completa con
Eugene Laverty e Leon Haslam, mentre l'altra
Suzuki di Alex Lowes è stata costretta al ritiro dopo 13 giri.
Per quanto riguarda le
EVO, ad imporsi è stato ancora una volta lo spagnolo
David Salom, venuto fuori alla distanza con la sua
Kawasaki. Alle sue spalle c'era la
Bimota di Ayrton Badovini, che però continua ad essere trasparente per la classifica non avendo ancora ottenuto l'omologazione. Segue quindi il terzetto di italiani composto da
Niccolò Canepa, Claudio Corti e dalla wild card
Ivan Goi. Fa piacere poi rivedere subito a punti il rientrante
Sylvain Barrier, 15esimo con la sua
BMW S1000RR.
17esimo posto all'esordio in
SBK per
Riccardo Russo sulla
Kawasaki del Team Pedercini, mentre sono stati costretti al ritiro
Alessandro Andreozzi e l'altra wild card
Matteo Baiocco.
Top Comments