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Haslam si gode il suo primo podio con la Honda

Dopo due stagioni complicate, finalmente Leon è giunto terzo in gara 2 a Magny-Cours

Leon Haslam ha conquistato il gradino più basso del podio nella seconda gara del Mondiale Superbike svoltasi due giorni fa a Magny-Cours, conquistando per la prima volta la top3 da quando è entrato a far parte del team Pata Honda.

Il trentunenne inglese, sesto in gara 1, ha deciso insieme alla squadra di compiere qualche modifica a livello di set-up per la successiva. I cambiamenti si sono rivelati positivi, con Haslam che ha ingaggiato un lungo e spettacolare duello con il capo classifica Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) per il podio.

Dopo aver raggiunto Sykes a sette giri dalla fine, Haslam ha provato in ogni modo a passare il campione in carica, riuscendo ad avere la meglio soltanto a due giri dalla fine grazie ad una spettacolare manovra all’esterno della curva 7.

Quello di Haslam è stato il secondo podio della giornata, dopo quello conquistato da Jonathan Rea in gara 1. Il pilota nordirlandese aveva preso il comando delle operazioni ad inizio gara ma ha successivamente faticato a sfruttare la potenza della sua CBR a causa del tracciato scivoloso. Rea è comunque riuscito a tener dietro Sykes, chiudendo terzo dietro al vincitore Guintoli ed al secondo classificato Melandri.

Anche la prima parte di gara 2 ha visto Rea al comando e decisamente più a suo agio in termini di passo, prima della caduta alla curva 7 che ha messo fine alle sue speranze di successo.

Leon Haslam: "Sono state due stagioni difficili, a causa della frattura alla gamba dello scorso anno e ad altri problemi, quindi voglio ringraziare la squadra, Pata e Honda per avermi supportato in questo periodo. Sono riuscito a ripagarli con un podio e per questo sono al settimo cielo. Abbiamo avuto i nostri problemi durante il fine settimana, prima in Superpole e poi nella seconda parte di gara 2, nella quale ho perso tutta l’aderenza sul rettilineo. I ragazzi hanno fatto dei cambiamenti per gara 2 e le cose sono migliorate notevolmente anche se il problema era ancora presente, sebbene in forma minore. La partenza dalla quarta fila mi ha inoltre reso difficile la vita, perché nei primi giri non riuscivo a vedere praticamente niente. Una volta che ho avuto la meglio su qualche rivale mi sono reso conto che i primi erano già scappati via, sono stato felice di aver raggiunto almeno Tom, anche se sorpassarlo non è stato semplice. L’ho passato in frenata al primo tentativo, ma la gomma posteriore ha cominciato a scivolare ed ho perso tutta la trazione in uscita. Sono quasi caduto successivamente, nel tentativo di passarlo alla curva tre all’esterno, poi ho riprovato di nuovo al tornantino e sono andato lungo. I giri stavano finendo quindi ho dovuto provare il tutto per tutto, l’ho superato e sono riuscito a scappare via. Ora possiamo andare a Doha, tra un mese, un po’ più felici".

Jonathan Rea: "E’ stata una giornata ad emozioni contrastanti. Gara 1 è andata bene, anche se ho fatto fatica con il comportamento della moto quanto a potenza. Sembra che Magny-Cours sia diventato un tracciato molto scivoloso, e le condizioni di domenica hanno ulteriormente sottolineato questa caratteristica. E’ stato bello salire sul podio ma avrei voluto provare a vincere. In gara 2 la squadra ha fatto delle buone modifiche, ma il problema non si è comunque risolto. Faticavo in alcune aree ma sono comunque riuscito a piazzarmi in testa ed avere un buon ritmo. Purtroppo nel tratto delle curve 5-6 sono passato con il gas chiuso, invece che parzialmente aperto, e per questo motivo si è attivato il freno motore ed ho perso il posteriore. E’ successo tutto così velocemente che non ho potuto tentare di salvare la situazione. E’ un peccato perché è stato il primo passaggio a vuoto in stagione. Uno degli obiettivi principali della stagione era quello di concludere tutte le gare della stagione ma, parlando con il coordinatore tecnico del team ed il mio capo tecnico, l’obiettivo era quello di stare davanti e provare a vincere. Sono caduto mentre ero in testa e tentavo di vincere, quindi non devo essere troppo duro con me stesso per la caduta".

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