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Magny-Cours, Gara 1: Rea non fa regali a Sykes

Johnny brucia Tom nel finale sul bagnato, negandogli punti pesanti nella lotta con Davies. Guintoli ritrova il podio

Jonathan Rea, Kawasaki

Jonathan Rea, Kawasaki

La moto di Sylvain Guintoli, Pata Honda
Sylvain Guintoli, Pata Honda
Jonathan Rea, Kawasaki
Jonathan Rea, Kawasaki
Jonathan Rea, Kawasaki
Luca Scassa, Ducati Team
Sylvain Guintoli, Pata Honda
Jonathan Rea, Kawasaki
Jonathan Rea, Kawasaki

La Kawasaki vuole la doppietta nel Mondiale Superbike 2015, ma non è disposta a ricorrere agli ordini di scuderia per raggiungere il suo obiettivo. E' questo ciò che ha dimostrato la prima delle due gare del penultimo atto di Magny-Cours, che ha visto la doppietta delle ZX-10R, ma con la 13esima vittoria stagionale del campione del mondo in carica Jonathan Rea davanti ad un Tom Sykes più bisognoso di punti.

Una corsa disputata in condizioni davvero critiche, con la pista ancora bagnata, ma senza la presenza di pioggia, quindi con la pista che andava via via asciugando, distruggendo letteralmente le gomme rain che tutti quanti sono stati obbligati a montare al via.

Nonostante prendesse il via solamente dalla nona posizione, Sykes ci ha messo appena lo spazio di un paio di giri per portarsi al comando delle operazioni. Una volta in testa, Tom ha impostato un gran ritmo ed ha staccato anche la moto gemella di Rea, che a sua volta è uscito abbastanza perentoriamente dal gruppo.

L'ex iridato però probabilmente ha chiesto un po' troppo alle sue gomme e nella parte conclusiva ha dovuto fari i conti con il ritorno rabbioso di "Johnny", che lo ha agganciato a tre giri dalla bandiera a scacchi. Tra i due c'è stata una battaglia piuttosto "maschia", che ha ricordato un po' quella già vista a Donington: questa volta non c'è stata una carenata, ma il sorpasso decisivo Rea lo ha fatto mandando un po' largo Sykes, che non ha nascosto il suo disappunto.

La delusione di Tom però forse è legata soprattutto all'occasione sprecata per guadagnare punti pesanti su un Chaz Davies che era palesemente in crisi con le gomme e non è andato oltre al sesto posto con la sua Ducati, con il dubbio che all'ultimo giro Matteo Baiocco gli abbia anche ceduto una posizione, permettendogli di mantenere 12 punti di margine nella lotta per la piazza d'onore nel Mondiale.

C'è una notizia importante legata però al gradino più basso del podio, perché finalmente Sylvain Guintoli è riuscito a togliersi una bella soddisfazione prima di lasciare la Honda. Il campione del mondo uscente è venuto fuori alla distanza, premiato dal suo noto talento sul bagnato, involandosi verso un terzo posto solitario che finalmente gli ha permesso di salire sul podio. Per lui poi è importante essere riuscito a vincere la battaglia interna alla squadra con Michael van der Mark, pure lui ottimo quarto, visto che finora solo l'olandese si era guadagnato la top 3 in questa stagione.

Completa la top 5 un ottimo Leon Camier, che per buona parte della corsa è stato addirittura a battagliare per il podio con una MV Agusta ancora acerba. Il britannico però ha fatto valere le sue capacità sul fondo viscido. Detto del sesto e settimo posto delle due Ducati, in ottava c'è la Suzuki di Alex Lowes, davanti all'argentino Leandro Mercado e ad un Niccolò Canepa dal quale ci si aspettava sicuramente di più dopo la prima fila conquistata ieri. Buono invece l'11esimo posto di Gianluca Vizziello, con Luca Scassa ed Ayrton Badovini rispettivamente 13esimo e 14esimo.

Come avrete notato, fino a questo momento non abbiamo citato le Aprilia e bisogna dire che per le RSV4 RF è stata una gara davvero negativa: Jordi Torres, che notoriamente non ama il bagnato, non ha mai avuto il ritmo dei migliori ed ha chiuso 12esimo, mentre Leon Haslam ha azzardato il cambio gomme nel finale, passando sulle intermedie, ma la sua scelta si è rivelata davvero disastrosa.

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