Dopo
oltre due ore di ritardo, a causa di un violento temporale che ha colpito
Assen, finalmente i protagonisti del
Mondiale Superbike sono potuti tornare in pista per disputare la seconda gara del weekend, la cui distanza è stata ridotta da 21 a soli 10 giri.
In condizioni molto critiche, con la pista ancora molto bagnata e scivolosa, gli specialisti dell'asfalto viscido hanno fatto una gran differenza e non è un caso che ad imporsi sia stato
Jonathan Rea, riportando la
Honda sul gradino più alto del podio. Un risultato che mancava dalla tappa di
Silverstone dello scorso anno.
Il britannico ha costruito il suo successo nelle prime fasi, sfilando il gruppo all'esterno della prima curva e poi prendendo subito il largo. L'unico a provare a reggere il suo ritmo è stato
Sylvain Guintoli, ma le speranze del francese dell'
Aprilia sono andate in fumo al secondo giro, quando è caduto alla chicane che immette sul traguardo.
Chissà cosa deve essere passato per la testa di
Sylvain, che alla prima partenza, avvenuta un paio di ore fa, aveva suggerito l'esposizione della bandiera rossa quando stava dominando. In ogni caso,
"Guinters" è riuscito poi a risalire sulla sua
RSV4 e a rimontare fino al nono posto.
Una volta fuori
Guintoli, alle spalle di
Rea è venuto fuori a sorpresa
Alex Lowes. Nella parte centrale della corsa il britannico della
Suzuki aveva dato la sensazione di poter andare a prendere
"Johnny", ma poi ha usato la testa ed è andato a prendersi il suo primo podio nel Mondiale Superbike dopo un avvio di stagione in cui era caduto un po' troppo spesso.
Ma l'altra notizia di oggi è il ritorno sul podio della
Ducati, con
Davide Giugliano che nel finale è riuscito a portare la sua
1199 Panigale in terza posizione, spuntandola in un bel duello con
Marco Melandri. L'italiano quindi ritrova il podio dove conquistò il primo della sua carriera in SBK nel 2012, mentre non è andata altrettanto bene al ravennate dell'
Aprilia, che ha commesso un errore nel duello, uscendo di pista e chiudendo solo sesto.
Davanti a
Marco si sono issati anche
Tom Sykes e Leon Haslam. Un risultato comunque importante per il campione del mondo in carica, che ha badato soprattutto a portare la sua
Kawasaki al traguardo, conquistando punti pesanti per la classifica del campionato, che lo vede sempre al comando con 12 punti di vantaggio su
Guintoli.
La delusione di giornata è stata però senza dubbio
Loris Baz, solo settimo dopo aver preso il via dalla pole position. Evidentemente il giovane francese non ha trovato lo stesso feeling con la
ZX-10R sul bagnato e si è dovuto accontentare di mettersi dietro l'altra
Ducati di Chaz Davies. La consolazione è il terzo posto in campionato con cui lascia l'Olanda, a soli 15 punti da
Sykes.
Detto del nono posto di
Guintoli, la top ten si completa poi con
Niccolò Canepa, che con la sua
Ducati si è imposto nella classifica riservata alle
EVO, precedendo la wild card
Kervin Bos ed un ottimo
Luca Scassa, nuovamente a punti, così come
Michel Fabrizio, 14esimo con la
Kawasaki EVO del Team Grillini.
Tante le cadute che hanno animato la corsa e tra tutte dispiace soprattutto per quella di
Claudio Corti, finito ruote all'aria quando occupava la nona posizione con la sua
MV Agusta. Tra i big, infine, out anche
Eugene Laverty e Toni Elias.
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