La rottura del motore della
Buell di Geoff May ha portato ad una conclusione anticipata la prima gara del weekend di
Assen del
Mondiale Superbike, proprio quando questa sembrava pronta a regalare un finale infuocato: a cinque giri dal termine la bandiera rossa ha incoronato vincitore
Sylvain Guintoli, che avrà tirato un bel sospiro di sollievo, visto che dietro di lui la sagoma della
Kawasaki di Tom Sykes si stava facendo sempre più incombente.
Il francese dell'
Aprilia quindi è stato premiato per la sua bellissima partenza: nella prima fase è stato il più bravo a trovare il limite sulla pista asciutta, ma resa ancora un po' viscida dalla pioggia caduta nelle prime ore della mattina.
"Guinters" quindi è scappato subito, mentre dietro di lui si davano grande battaglia le due
Kawasaki di Sykes e Loris Baz, ma anche la
Honda di Jonathan Rea.
"The Grinner" ha perso anche un po' di tempo con un drittone, ma alla lunga è riuscito a portarsi in seconda posizione e a staccare i suoi due avversari. Poi ha iniziato a recuperare tre-quattro decimi in ogni giro anche su
Guintoli, ma quando era arrivato a poco più di un secondo la bandiera rossa ha spento le sue speranze.
Una bandiera rossa che ha in un certo senso fregato anche l'altra
Kawasaki di Baz: il francese stava un po' prendendo le misure a
Rea per capire quale fosse il momento ideale per attaccare la
Honda del britannico. Chiaramente l'interruzione però ha favorito
"Johnny", che si è portato a casa il terzo podio in due gare, risultato che certifica la crescita della sua
CBR1000RR.
Ottimo poi il quinto posto di
Toni Elias, che si è tolto la bella soddisfazione di mettersi dietro l'
Aprilia RSV4 di Marco Melandri. Il ravennate forse avrebbe sperato nella pioggia, perchè sull'asciutto sono riemersi i problemi che ieri lo avevano escluso dalla Superpole 2 al termine delle libere, e stamattina ha dovuto faticare per tenersi dietro la
Ducati di Chaz Davies e la
Honda di Leon Haslam.
Nono posto poi per la
Suzuki di Alex Lowes, che ha preceduto
Niccolò Canepa che con la sua
Ducati 1199 Panigale è stato quindi il vincitore della classifica riservata alle
EVO, precedendo a sorpresa uno strepitoso
Luca Scassa(in realtà in mezzo ci sarebbe stata la
Bimota BB3 di Ayrton Badovini, che però è trasparente per la classifica): nonostante sia ancora convalescente dall'infortunio al bacino rimediato in Australia, il pilota del
Team Pedercini ha messo la sua
ZX-10R EVO davanti a quella ufficiale di
David Salom.
Punti anche per
Claudio Corti, che ha piazzato la sua
MV Agusta al 14esimo posto, alle spalle anche della
BMW EVO di Leon Camier. Come avrete notato, non abbiamo ancora citato invece
Davide Giugliano ed Eugene Laverty ed il motivo è semplice: entrambi sono caduti nelle prime fasi della gara, quindi saranno sicuramente molto vogliosi di rifarsi oggi pomeriggio.
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