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Van Der Mark: "Dovevo cambiare aria, sono carichissimo"

Intervista esclusiva con l'olandese, neoarrivato al Team Pata Yamaha con grandissime motivazioni dopo anni che lo avevano un po' abbattuto moralmente.

Michael Van Der Mark

Foto di: Davide Cavazza

Alex Lowes, Michael van der Mark, Pata Yamaha Racing
Alex Lowes, Michael van der Mark, Pata Yamaha Racing
Michael van der Mark, Pata Yamaha
Michael van der Mark, Pata Yamaha
Michael van der Mark, Pata Yamaha
Michael van der Mark, Pata Yamaha
Alex Lowes, Michael van der Mark, Pata Yamaha Racing
Alex Lowes, Michael van der Mark, Pata Yamaha Racing
Alex Lowes, Michael van der Mark, Pata Yamaha Racing
Alex Lowes, Michael van der Mark, Pata Yamaha Racing
Alex Lowes, Michael van der Mark, Pata Yamaha Racing
La moto di Michael van der Mark, Pata Yamaha Racing
La moto di Michael van der Mark, Pata Yamaha Racing
La moto di Michael van der Mark, Pata Yamaha Racing
La moto di Michael van der Mark, Pata Yamaha Racing

Michael Van Der Mark stava pensando da tempo di cambiare aria, dunque non dobbiamo sorprenderci nel vederlo motivatissimo all'alba della stagione 2017 del Mondiale Superbike.

L'olandese, dopo tanti anni in sella alla Honda, ha cambiato casacca e salirà ora sulla R1 del Team Pata Yamaha. Una scelta dettata non solo dalla voglia di puntare a qualcosa di importante, ma soprattutto dal cuore e dalla testa.

Il 24enne nativo di Gouda sentiva l'esigenza di trovare nuovi stimoli, dunque l'offerta arrivata dalla Casa dei Tre Diapason non poteva essere ignorata, come lui stesso ha ammesso parlando con Motorsport.com in occasione della presentazione ufficiale del team, avvenuta oggi nella sede Yamaha di Gerno di Lesmo.

Dopo diversi anni con una vecchia squadra, ora hai davanti a te una moto nuova, un team nuovo e una sfida molto interessante, non trovi?
"Sì, in effetti è così! Dopo sei stagioni con la Honda sentivo che era venuto il momento di cambiare qualcosa. Era l'anno giusto per guardare altrove e ho colto l'occasione al volo, dato che Yamaha si è subito dimostrata molto interessata a me.

Cos'è che non andava prima?
"Avevo bisogno di motivazioni nuove e sapevo che questa moto me le avrebbe date tutte perché era già da un po' di tempo che la osservavo attentamente e avevo capito che ha un bel potenziale. Era da un sacco che non provavo certe emozioni, come ho detto prima, questo era il momento giusto per cambiare e sono felicissimo di averlo fatto scegliendo Yamaha".

Dunque una scelta fatta con ferma convizione...
"A novembre abbiamo svolto il primo test con la R1 e mi sono reso subito conto di aver fatto la scelta giusta. Sono consapevole che ci sarà ancora parecchio da lavorare per crescere, ma le motivazioni non mancano e durante l'inverno abbiamo fatto tanto, grazie al supporto della casa, per crescere. Questo mi rende molto fiducioso per la stagione".

Dopo i primi test, quanto pensi che possa migliorare questa moto e quanto credi di poterlo fare tu?
"Questa è una bella domanda alla quale è anche difficile rispondere! Penso che la cosa positiva sia che ogni volta che ci sono salito sopra sono stati fatti passi avanti. Questa moto ha come pregio una grande maneggevolezza, mentre ci manca ancora qualcosa per poter scaricare a terra tutta la potenza del motore. Nelle prime prove abbiamo raccolto tanti dati e sappiamo cosa fare ora".

Rispetto alla moto che guidavi lo scorso anno, che differenze hai trovato?
"Questa è molto diversa dalla Honda in termini di guidabilità, ma soprattutto nel disegno e nella potenza del motore. Sono le cose che mi hanno colpito maggiormente della R1 e penso sia stato un bel passo avanti per me".

Qual è il tuo obiettivo per questa stagione? Pensi di poter conquistare podi e vittorie?
"Chiaramente si va sempre in pista per vincere, inizialmente vorrei sempre essere in Top5 ad ogni gara e lottare per il podio, però l'obiettivo finale è il successo".

In quali piste pensi di poter essere protagonista?
"Sicuramente Phillip Island, mi piace molto e penso che possa fare bene. Ma ovviamente il mio sogno è ottenere qualcosa di veramente importante ad Assen, visto che corro in casa davanti alla mia gente".

C'è invece qualche tracciato che temi di più?
"Sinceramente no, su tutti i circuiti mi sono sempre trovato bene. Fra quelli che preferisco cito Phillip Island, Portimao, Assen e Suzuka, è su questi che spero di fare meglio".

Dei tuoi avversari chi temi di più?
"Secondo me il più forte è Jonathan Rea, senza ombra di dubbio, anche perché ha una costanza e una consistenza incredibile. Se debbo dirne proprio uno, cito lui".

E Alex Lowes, il tuo nuovo compagno di squadra?
"Lui è il mio primo avversario e voglio assolutamente batterlo!"

 

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