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Sykes, ma cosa combini? Riapre il mondiale, poi butta via tutto!

Sykes ha prima riaperto il Mondiale portandosi a -26 da Rea dopo il guasto alla Ninja numero 1 in Gara 1 del Lausitzring, poi ha vanificato tutto il giorno dopo cadendo al primo giro dopo aver subito il sorpasso di Johnny.

Tom Sykes, Kawasaki Racing

Foto di: Kawasaki Racing Team

Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing Team
Tom Sykes, Kawasaki Racing Team
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Superpole winner Tom Sykes, Kawasaki Racing Team
Tom Sykes, Kawasaki Racing Team
Tom Sykes, Kawasaki Racing
Tom Sykes, Kawasaki Racing

24 ore possono bastare per passare da un'estremità all'altra di una situazione, dal bianco al nero, da tutto a niente? Sì, si può e nel fine settimana appena trascorso ne abbiamo avuto conferma da uno dei piloti più prestigiosi della World Superbike: Tom Sykes.

Il britannico della Kawasaki era arrivato al Lausitzring, quartultima prova del Mondiale 2016, dopo aver ridotto sensibilmente il suo divario dal compagno di squadra Jonathan Rea nella seconda manche di Laguna Seca. Il campione del mondo in carica era stato vittima di un guasto sulla sua Ninja numero 1 ed era stato costretto al ritiro dopo aver vinto con autorità Gara 1.

-26 dopo Gara 1, poi...

In questo modo Sykes era riuscito a riaprire i giochi per il titolo, che fino alla tappa californiana sembravano sigillati dalla stagione strepitosa - la seconda - di un Rea bulimico di vittorie. Gara 1 del Lausitzring sembrava essere stata scritta dal medesimo sceneggiatore di Gara 2 di Laguna Seca: guasto alla trasmissione per Rea, che è finito a terra, mentre Sykes ha chiuso al secondo posto, dietro un imprendibile Chaz Davies su Ducati. -26 e giochi riaperti, con buona pace del nord irlandese, arrabbiato e imbronciato all'interno del suo box.

A Sykes non è parso vero. Tutto sembrava volgere a proprio favore: un grande feeling con la Ninja, unita alle difficoltà di Rea e ai guasti della sua "verdona", l'inerzia a favore del campione 2013, una maggiore decisione nelle ultime gare e un Johnny completamente diverso per atteggiamento e ottimismo.

Domenica si è riscritta la storia

Tra sabato notte e domenica mattina qualcosa è cambiato. Anzi, è cambiato tutto. Prima le modifiche fatte da Rea e il suo team sulla Kawasaki numero 1 e l'ottimo warm up, poi la pioggia che ha iniziato a bagnare l'asfalto del Lausitzring proprio pochi secondi prima del via di Gara 2. Questo ha incentivato l'irlandese ad adottare un assetto completamente da bagnato, già usato con estremo successo nelle Libere 3 di sabato mattina ed ecco una sceneggiatura diversa, ma anche un Jonathan splendente.

Sykes aveva inteso che sarebbe stato più difficile recuperare altri punti e ha subito attaccato sin dalla partenza. Rea però ha voluto dare il colpo di grazia al campionato: sorpasso al compagno di squadra al primo giro - duro ma pulitissimo - mentre Sykes ha perso il controllo della situazione, dei suoi nervi e, infine, della moto. Tom è finito a terra durante una violenta staccata prima di una curva sinistrorsa. L'anteriore della sua Ninja si è chiuso, spendendolo a terra, mentre Rea si involava verso "il successo più importante della vita", così come ha affermato lui stesso al termine della gara.

In un attimo Sykes ha vanificato il grande lavoro suo e del team fatto nel corso degli ultimi due mesi, che lo avevano portato prima a superare Davies in classifica generale e poi a recuperare punti su punti al compagno di squadra, sino al -26 al termine di Gara 1. -26 che si è trasformato in uno sconfortante -47 in appena 16 giri.

Ora al termine del Mondiale mancano tre appuntamenti e sei manche in totale. Dunque 150 punti totali in palio, ma Tom dovrà sperare in almeno due passi falsi di un Rea mai finito a terra per un errore suo. Davvero clamoroso cadere al primo giro di Gara 2, specialmente date le difficili condizioni della pista, che avrebbe potuto trarre in inganno lo stesso Rea e avvicinarlo ancora di più a quello che sarebbe stato il titolo più importante della carriera .

La differenza tra Rea e Sykes

E' in episodi come questi che si vede la differenza tra i due centauri Kawasaki. Rea non si è mai fatto prendere dal panico, nonostante clamorosi guasti alla frizione e un sistema di cambiata che proprio non riesce a digerire, mentre Sykes, con l'inerzia tutta a proprio favore, ha commesso un errore non accettabile da un pilota della sua esperienza e del suo palmarès.

Quanto avvenuto in Germania potrebbe non solo decidere il Mondiale 2016 in favore di Rea, ma potrebbe anche indurre gli ingegneri Kawasaki a improntare lo sviluppo delle prossime moto da competizione sulle indicazioni del nord-irlandese, mentre, Ninja 2016 compresa, sino a ora era stato Tom l'incaricato di fornire indicazioni e richieste al reparto progettazione della casa nipponica.

Insomma, una caduta amara. Che potrebbe avere ripercussioni anche nel prossimo futuro e non solo nell'immediato.

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