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Biaggi: "Meglio del previsto. Aprilia? Motore basso!"

Il "Corsaro" si è concesso anche ai nostri microfoni dopo gara 2 e ha ammesso sarà difficile correre in Malesia

Max Biaggi è stato certamente la grande attrazione del fine settimana della Superbike sul tracciato romagnolo di Misano Adriatico, intitolato alla memoria di Marco Simoncelli. Il "Corsaro" ha mostrato di essere ancora in grande forma, cogliendo due splendidi sesti posti in sella a un'Aprilia RSV4 RF ufficiale, gestita però dal test team della casa di Noale. 

Biaggi, al termine della seconda manche di gara, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni anche ai nostri microfoni, in cui ha parlato della sua esperienza in questo fine settimana, del suo prossimo futuro da pilota e di come Aprilia potrà modificare la moto per cercare di contrastare il dominio indiscusso messo in scena in questa stagione dalla Kawasaki.

Max, raccontaci le tue emozioni dopo questi due sesti posti al tuo rientro in una competizione ufficiale Superbike
Mi sono divertito, eccome, ma penso che per i prossimi sei mesi, magari un anno, sono a posto! E' stata veramente incredibile, con sbalzi d'umore giganteschi. Il momento prima di vestirsi, di mettersi sulla moto e di raggiungere il motorhome e i box è stato molto emozionante. E' bello averlo fatto e aver avuto il coraggio di farlo. Fantastico inoltre l'entusiasmo della gente e questo mi ha reso molto felice. Poi abbiamo anche portato per la prima volta un nuovo format, mostrando ciò che succede prima di una gara a un pilota competitivo. Di solito i piloti forti sono molto restii a mostrare certe situazioni prima di scendere in pista, oppure quando hanno l'ultimo briefing prima di entrare in pista. Non succede spesso”.

Sei soddisfatto dei tuoi risultati colti oggi?
Devo dire di essere soddisfatto dei risultati, anche se la qualifica ha avuto un certo peso nelle prestazioni ottenute oggi, questo è un circuito in cui è difficile sorpassare. Sono riuscito a farlo un paio di volte ma devi essere molto deciso e la carreggiata è stretta. Se avessi fatto una qualifica di poco migliore di quanto in realtà ho fatto, diciamo trenta millesimi di secondo, sarei partito secondo. Mancando dalle competizioni da così tanto tempo ho fatto anche bene, certamente di più di quanto mi aspettassi alla vigilia. Ho avvertito però un problema alla gomma anteriore in Gara 1: a ogni curva a destra saltellava ed era un vero fastidio. Mi ha costretto a frenare in posizione più diretta del solito per evitare di prendere troppi rischi”.

Com'è stato il duello con Torres in Gara 2?
Superare Torres è stato difficile. Oltretutto ho curato poco l'aspetto degli orari di gara di questa domenica. Solo dopo Gara 1 ho scoperto che la seconda manche sarebbe partita poco più di un'ora dopo la fine della prima. E' stato uno shock. Infatti ho manato amici a cercare integratori da assumere per via orale, cosa che non ho mai fatto, è stato un esperimento. Speravo che tutto ciò non mi arrecasse fastidi allo stomaco, sai, la tensione che c'è può giocare brutti scherzi. Però è andata bene e ho lottato fino all'ultimo. Con Torres è stato un duello difficile. Ho provato a sorpassarlo una volta ma lui mi ha ripassato poco dopo. Poi sono riuscito a passarlo al penultimo giro e se ci fosse stato un altro mezzo giro in più avrei sicuramente chiuso al quinto posto”.

Sei riuscito a capire meglio la RSV4 dopo queste due gare?
Questa esperienza è stata buona, non perfetta. Avrei avuto bisogno di più tempo e di provare cose differenti. Ad esempio, da quando guido questa RSV4 RF non sono mai caduto. E questo a volte non è sempre un bene. A volte una scivolata aiuta a capire quale sia il tuo limite e quello della moto. Se non cadi mai non puoi veramente conoscerlo. Io credo di essere andato vicino al limite, altrimenti vorrebbe dire che gli altri sono andati davvero piano, invece hanno girato come assassini. Però a volte non dico di essermela presa comoda ma non dovendo fare questo di professione ora e per i prossimi anni qualcosa nella testa scatta e un po' di margine lo tieni sempre, per sicurezza. Alla fine poi ci provi, anche se in queste occasioni avrei dovuto azzardare qualcosa un po' prima. Ma questi sono segnali inevitabili che la mia testa mi ha lanciato”.

Come giudichi Aprilia rispetto a Kawsaki e Ducati?
Le Kawasaki hanno proprio un bell'equilibrio e un buon bilanciamento. Il problema dell'Aprilia è innanzitutto questo motore abbassato di pochi millimetri, che però pregiudica la maneggevolezza e la guidabilità. Ducati invece sta lavorando molto per cercare di tornare in alto e raggiungere la vittoria il più presto possibile, però indubbiamente il regolamento ha dato loro una mano. Ha tolto ad Aprilia e Kawasaki per dare a Ducati, solo che Kawasaki è stata bravissima a mantenere un livello altissimo, con una moto equilibrata, veloce e con piloti bravissimi, però quando domini sempre certamente il mezzo ha qualcosa in più rispetto alla concorrenza".

Come giudichi da pilota quello che sta facendo in questo 2015 Jonathan Rea?
Rea è costante, preciso, pulito... Sporco nei momenti giusti. Al termine della gara ho guardato la sua gomma posteriore e sembrava praticamente nuova. Quelle di Aprilia e Ducati erano veramente finite. La loro invece ha un consumo ottimale. Inoltre, Rea ha corso in gara 1 con una gomma mai provata e secondo me è andato sin troppo forte, nonostante sia arrivato secondo. Ha tenuto il passo di 1'35”0 e non so proprio come abbia fatto. Tutti ce lo siamo chiesti alla fine della gara. La Ninja ha un bilanciamento incredibile, sfrutta bene le gomme e le gestiscono bene. Nelle gare calde la differenza si nota meno, ma con le temperature più basse la differenza è notevole”.

Qual è secondo te il segreto di questa Kawasaki Ninja?
Il segreto delle Kawasaki penso risieda nel motore, che è piccolo, compatto, e permette di avere una forcella posteriore molto lunga e quello è un bel vantaggio. Come in MotoGP, sfruttano proprio quei principi. Loro, forse, non hanno pensato di seguire quella filosofia progettuale e si sono trovati con un'arma pazzesca per le mani. Non so Ducati come sia progettata da quel punto di vista, non ho mai fatto caso, ma Kawasaki invece sì”.

Senza quel contatto con Guintoli in Gara 1 avresti potuto fare meglio?
Gara 1 è stata senza dubbio la gara più difficile per me: le gomme dopo cinque o sei giri non c'erano più. Il contatto è stato un handicap, perché ho perso un paio di secondi dovendo allargare la traiettoria, rientrare sul cordolo e tornare in corda per poi affrontare il tratto successivo della pista. Due secondi non sono pochi, ma se hai il ritmo non è un grande problema. Noi non eravamo così competitivi, evidentemente. Ad un tratto mi sono trovato davanti Haslam e avrei potuto infilarlo alla prima curva, ma ho pensato che sarebbe andato a discapito di entrambi. Non avrei guadagnato nulla a sorpassarlo in quel frangente, sarebbe stata solo una mossa pericolosa per entrambi. In altre situazioni non ci avrei pensato due volte, ora invece... Poi con Torres è stato differente. Lo avevo davanti e sapevo che quando lo avrei passato non ci sarebbe stata storia. Al momento del sorpasso gli ho poi dato un secondo in un giro. Fortunatamente non ha fatto stupidaggini”.

Sei soddisfatto di quanto hai ottenuto in queste due manche di gara?
“Devo dire che il passo non era stupendo, però, alla fine, ho terminato la gara al sesto posto e a cinque secondi dal vincitore. Dunque non è andata male. Se non fossi stato nel traffico nei primi giri sarei potuto arrivare vicino ai primi tre. Dai, è stato bello. Ho mostrato velocità e costanza”.

Dunque ti vedremo anche in Malesia?
Altre gare no di certo, direi proprio che sarà difficile ritornare in pista per le due manche in Malesia. É molto facile che questa esperienza si fermi qui, dopo queste due”.

Max, anche a corto di allenamento, hai fatto due sesti posti e molto vicino ai primi...
Certo, se uno continuasse tra gare e allenamenti, visto che in moto ci si sa andare, mi avvicinerei sempre più ai primi, però sai questa è stata una festa per la gara italiana, abbiamo movimentato parecchio il fine settimana ed è stato bellissimo. Non è un caso che sia stato fatto qui questo progetto, nonostante non fosse la pista più adatta alla nostra moto, ma lo sapevamo in partenza, però da qui a fare delle gare o un campionato non credo proprio. Non è più la mia strada”.

Dopo aver provato ancora più a fondo la RSV4, pensi che ci sia margine per ridurre il gap con Kawasaki e Ducati entro breve? Hai un idea di dove intervenire?
Innanzitutto sarà fondamentale tornare ad alzare il motore. Non so perché sia stato abbassato. Io questa moto l'ho sviluppata da zero e abbiamo fatto vari tentativi di posizionamento del motore. Ogni volta che lo abbiamo abbassato abbiamo sempre ottenuto cattivi risultati. Ci sono i cronologici e lo storico che lo dimostrano. Responso negativo. A parte questo la moto ha perso dopo l'introduzione di questo regolamento. Ma, come dicevo, gli altri non sono certo indietreggiati. E' Aprilia che ha perso. Se la casa vorrà continuare in Superbike sanno dove intervenire per migliorare la moto e tornare a lottare per la vittoria in futuro”.

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