La sindrome compartimentale affligge anche Haslam
Il pilota ufficiale del team Aprilia Superbike ha guidato sopra il dolore in Gara 1 e Gara 2 a Donington Park
Dopo Daniel Pedrosa, che ha dovuto saltare qualche Gran Premio del Motomondiale a causa della sindrome compartimentale, di recente anche Pol Espargaro è finito sotto i ferri per il medesimo problema. L'arm pump - così è chiamata la sindrome - non ha risparmiato nemmeno la Superbike: a riscontrare il problema avuto dai due spagnoli è stato Leon Haslam.
Il pilota del team ufficiale Aprilia ha dovuto lottare contro dolore e fastidio soprattutto in Gara 1, quando dovendo compensare con le braccia, ha iniziato ad avvertire i primi sintomi, divenuti sempre più espliciti sino al termine delle ostilità. Il problema si è poi ripetuto nella seconda manche di gara, seppur in maniera decisamente minore rispetto alla gara della mattina.
“È stata più dura di quanto mi aspettassi” ha commentato il pilota dell’Aprilia Racing Team – Red Devils dopo il paddock show di domenica scorsa. “Nella mia mente mi immaginavo due terzi posti. Le Kawasaki erano super competitive di nuovo questo fin settimana”.
“Abbiamo avuto sì dei problemi ma, onestamente, i maggiori li ho avuti io. Parlo della sindrome compartimentale di gara 1, causata dal dover compensare con le braccia, che si è ripetuta sebbene in forma minore anche in gara 2. Nei cambi di direzione delle ultime due frenate perdevo davvero tanto. Ora abbiamo un paio di settimane prima di Portimao e spero che saremo molto più competitivi”.
Nonostante la sindrome compartimentale si sia verificata durante le gare a Donington, Haslam dovrebbe essere regolarmente in pista nel prossimo appuntamento della World Superbike, che si terrà in Portogallo. Il pilota inglese rimane secondo nella classifica generale piloti, ma a 101 punti da Jonathan Rea e con una sola lunghezza di vantaggio su Thomas Sykes.
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