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SBK | Stoccata Rea sulle concessioni: “Trovi moto da 40 a 17mila euro"

Ancora una volta, Jonathan Rea conclude un round a digiuno di vittorie e vede assottigliarsi sempre di più le possibilità di restare nella lotta mondiale, pur essendo ancora matematicamente in corsa. Il pilota Kawasaki però non nasconde un certo disappunto verso le novità tecniche volte a equilibrare il campionato Superbike.

Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WSBK

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il round di San Juan El Villicum ha delineato i valori in campo di questa stagione, che sta andando sempre di più nella direzione di Alvaro Bautista. Un Jonathan Rea così in difficoltà non si vedeva da tempo e chiude anche questo weekend con l’amaro in bocca per non essere riuscito a interrompere il digiuno di vittorie. Il nordirlandese sembra non poter nulla contro lo strapotere Ducati e anche quello di Toprak Razgatlioglu con la sua Yamaha.

Prima che con i suoi avversari, Rea in questo momento sta combattendo con una Kawasaki di cui lamenta sempre una mancanza di potenza per via del taglio dei giri motore imposto dal regolamento. È una situazione che non va giù al sei volte campione del mondo, che ora arriva a Mandalika, penultimo appuntamento con 98 punti di distacco dal leader Bautista. Resta matematicamente in lotta per il mondiale per soli 2 punti, ma le possibilità si fanno sempre meno concrete.

Rea è soddisfatto a metà di un weekend in cui è sembrato poter essere finalmente in grado di mettere le ruote della sua ZX-10RR davanti a tutti, ma si è poi dovuto accontentare di due terzi posti e di una seconda posizione. Chiude il round argentino con tre podi su tre gare, ma questo non basta per poter far sorridere pienamente il britannico: “In Superpole Race sono rimasto sorpreso dal ritmo, dal grip e dal feeling che avevo sulla moto, infatti non sono stato troppo lontano da Toprak e Alvaro nonostante mi sia saltata una marcia”.

La domenica pomeriggio però è stata tutt’altro che positiva per il pilota Kawasaki: “In Gara 2 però Razgatlioglu e Bautista ne avevano di più, mentre noi avevamo zero aderenza fin dall'inizio e di questo sono abbastanza frustrato. Non riuscivo a frenare alla curva 10, poi ho visto che Alex Lowes stava imponendo un ritmo buono e ho provato a restare con lui, poi l’ho sorpassato e ho allungato. L'unico cosa che potevo fare era salire sul podio e trarre il massimo. Dobbiamo cercare di prendere il positivo da questo fine settimana, mentre a Mandalika ci aspettiamo di essere più forti”.

Mancano ora due round al termine della stagione e il mondiale sembra sempre più lontano per Rea, che mostra una certa delusione facendo un bilancio del weekend appena concluso: “Sappiamo di non essere sufficientemente competitivi e ovviamente sono deluso. Sia Ducati che Yamaha stanno facendo un lavoro eccezionale, mentre noi non siamo più un punto di riferimento. Questo però non ci deve abbattere e non dobbiamo mollare, sappiamo quali sono le aree sulle quali dobbiamo lavorare di più. Io sto guidando bene, con la squadra stiamo lavorando nella giusta direzione e tutto il team sta facendo del suo meglio”.

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati, Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha WorldSBK, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WSBK

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati, Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha WorldSBK, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WSBK

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Rea e Kawasaki sono stati un binomio vincente per sei stagioni consecutive, ma ora sembra finita l’era del nordirlandese. La sua ZX-10RR è entrata in difficoltà e nonostante il lavoro svolto dagli organizzatori del mondiale per rendere il campionato più equilibrato, Rea sente che non si stia andando nella giusta direzione.

Il pluricampione si concentra maggiormente sulle super concessioni, che sulla linea della MotoGP dovrebbero aiutare i marchi più in difficoltà. Tuttavia questo non livella le prestazioni, considerando che le moto del mondiale sono in realtà delle stradali che vengono poi  vendute sul mercato: “Avere il materiale migliore in assoluto è bellissimo, anche se in un campionato come quello delle derivate di serie è il costruttore che decide cosa vuole portare in pista. Sicuramente con le prestazioni bilanciate si ha una varietà maggiore, ma non è quello che vogliono tutti. Capisco la scelta delle super concessioni, ma mi piacerebbe vedere un campionato dove viene costruita la miglior moto stando nei limiti di omologazione e del regolamento. Così chiunque sarebbe invogliato a comprare quella moto. Il problema è che vai in una concessionaria e trovi una moto da 40mila euro e una da 17mila. Non è la stessa cosa”.

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