SBK | Laverty torna a casa dopo l’incidente
Eugene Laverty è stato dimesso dall’ospedale dopo l’incidente di Phillip Island e torna finalmente a casa dopo quasi un mese di convalescenza.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Eugene Laverty torna a casa: la trasferta australiana si è finalmente conclusa per il pilota irlandese, che è stato costretto a restare in ospedale più a lungo del previsto. L’incidente in cui è stato coinvolto a Phillip Island ha segnato la fine della sua carriera in maniera negativa, ma tutto si è concluso per il meglio.
La convalescenza è durata quasi un mese per l’ormai ex pilota BMW. Caduto in Gara 2 a Phillip Island, ha costretto i commissari a esporre bandiera rossa concludendo così in anticipo la stagione e la carriera. Trasportato immediatamente al vicino ospedale, è stato dimesso pochi giorni dopo.
Sono però sorte delle complicazioni che hanno portato Laverty a essere nuovamente ricoverato, ma finalmente la disavventura si è conclusa nel migliore dei modi. L’irlandese è tornato a casa per poter recuperare al 100% dall’infortunio al bacino rimediato nella caduta in cui è stato coinvolto anche Xavi Fores, senza conseguenze per lo spagnolo.
“Mi sono sentito più pronto a lasciare l'ospedale la seconda volta, perché ci è voluto un po' di tempo perché tutto si sistemasse dopo un trauma del genere”, spiega Laverty. “Sono stato molto fortunato ad avere mia moglie Pippa al mio fianco per tutto il tempo e siamo entrambi molto felici di tornare a casa dopo un lungo periodo in Australia. Non era il modo in cui volevo concludere la mia carriera nel WorldSBK, ma stavo dando il massimo ed è così che deve essere".
Laverty coglie l’occasione per ringraziare chi si è occupato della sua salute dall’incidente all’uscita dall’ospedale: "Voglio ringraziare la direzione di gara del mondiale Superbike per aver segnalato immediatamente la gara e tutto lo staff medico di Phillip Island per essersi preso cura di me nel periodo immediatamente successivo all'incidente. C'è un ottimo sistema per garantire che i piloti caduti vengano assistiti e devo molto a loro".
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