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SBK | Bautista: "Mi sento più forte di tre anni fa anche nella lotta"

Alvaro Bautista firma il successo anche in Gara 2 e incrementa il vantaggio nella classifica generale. Il pilota Ducati si sente più sicuro di sé e afferma di sentirsi più forte rispetto a quando ha debuttato in Superbike nel 2019.

Claudio Domenicali, Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Arrivava a Misano da leader e chiude il round di casa per Ducati con un vantaggio incrementato: il weekend di Alvaro Bautista è stato quasi perfetto. Autore di due prestazioni magistrali nelle gare lunghe, ha mancato il trionfo solo nella Superpole Race, mostrandosi però incredibilmente solido. Con la doppietta do Gara 1 e Gara 2, il portacolori Aruba arriva a quota 200 punti, ben 22 in più di Jonathan Rea, che è sempre stato costretto a inseguire. 

La soddisfazione maggiore del pilota Ducati non è solo quella di essere salito sul gradino più alto del podio in due occasioni di fronte al pubblico di casa per la quattro cilindri, ma anche di aver migliorato sensibilmente le sensazioni in sella alla Panigale V4R. Questo gli permette di sentirsi più sicuro sulla moto: "Sono molto felice, perché ogni cambiamento che facciamo sulla moto lo sento molto. Anche se non è enorme, ma lo sento. Questa mattina, pensando alla Superpole Race, abbiamo pensato che forse potevamo spingere di più con meno benzina. Abbiamo fatto dei piccoli aggiustamenti sulle sospensioni, giusto per essere più sicuro se volevo spingere di più. Ma mi sono sentito peggio, ho perso il feeling che avevo il sabato. Così nel pomeriggio siamo tornati al vecchio setup e ho avuto di nuovo feeling. Sono felice di questo e anche del fatto che mi sento forte e sicuro sulla moto. Sono sicuro di me, al netto del risultato sento di aver migliorato il mio feeling". 

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Bautista conferma così anche quanto affermato nel sabato di Misano. Lì aveva fatto un passo indietro tornando al setup dei test, che lo aveva fatto sentire decisamente meglio. A volte è difficile replicare le buone sensazioni in gara, ma a Misano Bautista ci è riuscito: "Non sempre ho il passo per stare davanti, ma in Gara 1 e in Gara 2 ho sentito di averlo. Se ne avessi di più preferirei stare davanti in modo da avere il mio riferimento. Il mio punto forte è l'accelerazione, ma non posso frenare allo stesso modo se ho vicino un altro pilota. Stando dietro a un altro non posso sfruttare pienamente il potenziale della moto. Quindi preferisco stare davanti, ma mi sono reso conto anche di poter lottare. Mi sento più forte di tre anni fa, per esempio, in cui avevo più difficoltà a lottare con gli altri piloti". 

"I due giorni di test che avevamo fatto qui mi hanno dato l'opportunità di confrontare come era la moto all'epoca e i cambiamenti che abbiamo fatto fino ad ora", prosegue. "Per me è stato importante capire la differenza tra quella moto e questa attuale, anche per capire dove sbagliavamo. Avevamo fatto delle modifiche che non ci piacevano, quindi siamo tornati al setup dei test e mi sono reso conto che adesso mi sento meglio, così come durante l'inverno. Non so cosa renda le Ducati così forti a Misano, più o meno vado come nelle altre gare. E' vero anche che su questa pista con il setup mi sono sentito meglio, ma non credo dipenda dal circuito, è più generale. Però anche Rinaldi è andato forte qui, anche l'anno scorso ha vinto. Semplicemente è una pista Ducati". 

Tuttavia Bautista è consapevole del fatto che non sarà sempre tutto rose e fiori: "Dobbiamo anche essere preparati, perché arriverà un momento in cui dovremo soffrire. Ora tutto sta andando bene, ma ovviamente arriveranno dei momenti complicati e dovremo essere pronti per poter mantenere la calma e continuare ad essere forti. Quando tutto va bene è facile, ma quando le cose si complicano, si vede se un pilota è buono o no. Toprak per esempio ha faticato tanto per vincere, ma spingendo sempre alla fine ci è riuscito. Penso che questa sia la differenza tra un buon pilota e un campione. Vedremo quando sarà il nostro turno, perché prima o poi arriverà. Non dovremo entrare in panico. Per esempio Donington tre anni fa è stata difficile per noi, ora non lo so perché la moto è cambiata un po'. Vedremo, ma molto probabilmente il prossimo round sarà difficile per noi". 

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