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SBK | Bautista e Ducati, il binomio è tornato. Ora possono davvero fare paura?

Alvaro Bautista e la Ducati sono tornati a vincere, conquistando due delle tre gare disputate ad Aragon. Il binomio non ha dominato come nel 2019, ma si è mostrato decisamente più solido. Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea hanno trovato il terzo incomodo nella lotta mondiale?

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati

Gold and Goose / Motorsport Images

Il round di Aragon, appuntamento inaugurale della stagione 2022, sta confermando le forze in campo viste nei test invernali, con Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea pronti a darsi di nuovo battaglia dopo un 2021 esplosivo. Nella lotta però si è inserito Alvaro Bautista, che non solo è entrato di diritto tra i contendenti, ma al termine del primo weekend di gara è diventato il favorito. Già, perché l’alba della stagione 2022 del mondiale Superbike è rossa...rossa Ducati.

Pronti, via, si riparte da Jonathan Rea, che regola tutti in Gara 1. Ma il pilota Kawasaki si deve piegare al ritorno del binomio che tre anni fa aveva fatto vacillare la sua egemonia. Bautista e la Ducati sono tornati insieme e sembra che siano più forti del 2019, quando l’esordio dello spagnolo e della quattro cilindri avevano preoccupato i rivali con 11 vittorie consecutive e un dominio che sembrava indistruttibile. All’epoca però mancava la giusta esperienza sia tecnica sia umana: moto e pilota erano al debutto e qualche passo falso di troppo aveva permesso a Rea di riconfermarsi in quello che era il suo quinto mondiale.

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WSBK

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WSBK

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Oggi però la situazione è diversa: il pilota di Talavera de la Reina non ha dominato il primo round, cedendo anche il passo agli avversari in più di un’occasione. Ma al momento decisivo ha sferrato l’attacco, conquistando due delle tre gare disputate e issandosi al comando della classifica generale. In generale, Bautista appare meno dominatore ma più solido. Questo binomio rinnovato può davvero fare paura stavolta?

È ancora presto per dirlo, è facile fare congetture e lanciarsi in proclami. Abbiamo messo in archivio solo il primo round e c’è un’intera stagione da vivere ancora, ma al momento le premesse sembrano più che buone. Certo, la pista del Motorland ha sicuramente favorito il grande motore della Ducati, che sul lungo rettilineo prima del traguardo ha mostrato tutta la sua potenza, bruciando gli avversari. Per Rea è stato difficile rispondere con una Kawasaki che in termini di velocità di punta paga un dazio importante rispetto alla Panigale V4R.

Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WSBK, Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati, Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha WorldSBK

Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WSBK, Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati, Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha WorldSBK

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Per una moto favorita però, ce n’è una che soffre: ad Aragon è mancato Razgatlioglu, che ha indubbiamente fatto la differenza su tutto il resto del gruppo ma ha faticato a tenere il passo di Rea e Bautista. Il campione del mondo in carica non è stato in grado di difendere la propria posizione, lottando contro una Yamaha tecnicamente inferiore rispetto a Ducati e Kawasaki. Il lungo rettilineo ha mostrato in maniera evidente il gap tra la R1 e le due rivali, lasciando il sei volte campione del mondo e lo spagnolo soli a combattere e diventando spettatore d’eccezione del duello fra i due avversari.

Al netto delle difficoltà di Razgatlioglu, Aragon potrebbe già aver mostrato i valori che potremmo aspettarci in questo 2022. Uno scenario diverso dal 2019, in cui sembrava non ce ne fosse per nessuno a inizio stagione: a Phillip Island il campionato era iniziato nel segno di Bautista, che aveva però vinto tutte e tre le manche, mostrando una differenza netta sugli altri. Quest’anno c’è molto più equilibrio, e lo hanno dimostrato anche le battaglie nelle gare disputate.

Vedendo il ritorno in auge del binomio Bautista-Ducati, è inevitabile pensare al 2019. “All’epoca era il primo anno per Ducati con la Panigale V4 R”, ha detto il leader del mondiale al termine del weekend del Motorland. “Avevano bisogno di più esperienza, più dati, e abbiamo iniziato a provare cose diverse per vedere quale direzione prendere per migliorare. La mia sensazione è che sono veloce come tre anni fa, ma a quel tempo ero molto, molto vicino al limite ed era molto facile oltrepassarlo”.

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

“Ora sento di avere più ritmo per raggiungere il limite. Questo è molto importante, andare veloce ma essere sicuri. In questi due anni hanno migliorato la moto ma anche io, lavorando con un altro costruttore ho cercato di ottenere sempre il massimo in tutte le condizioni. Quindi sto crescendo come pilota, ho più esperienza e sinceramente mi sento meglio che mai in tutta la mia carriera, fisicamente ma anche mentalmente”.

Il pilota spagnolo è dunque indubbiamente più centrato e più consapevole delle proprie potenzialità in questo campionato, in cui non ha la stessa esperienza di un veterano come Rea. Però un fattore importante è rappresentato anche dalle due stagioni in Honda, in cui si è confrontato con numerose difficoltà, che ha dovuto imparare a superare e che hanno portato inevitabilmente a una crescita personale e professionale. Ad oggi Bautista, che era già arrivato nel mondiale delle derivate di serie nel 2019 come un pilota di grande esperienza, ha raggiunto la maturità e la conoscenza giusta per poter dare battaglia, stavolta fino alla fine.  

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati

Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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