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Follia Aegerter: Most determinante per il futuro in SBK?

Dominique Aegerter ricorre a ogni mezzo per vincere, ma a Most raccoglie solo critiche. Simulando un trauma cranico per far esporre bandiera rossa in Gara 1, lo svizzero ha messo un freno alla sua promozione al Mondiale Superbike?

Dominique Aegerter, Ten Kate Racing Yamaha

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Nel sesto fine settimana della stagione, il mondiale Superbike continua a entusiasmare con gare emozionanti, lotte senza sconti e grande spettacolo. Non sempre però questo show regala momenti edificanti, anzi. Il grande dominatore della Supersport di questi ultimi due anni, Dominique Aegerter, è stato uno dei protagonisti del weekend, che però segnerà una macchia sulla sua carriera.

Da vittima a imputato: Aegerter si condanna da solo

Andiamo per ordine: pronti, via, scatta Gara 1 ed ecco subito un incidente di gruppo alla prima variante innescato da Can Öncü, poi penalizzato per guida irresponsabile. Dominique Aegerter è stato uno dei piloti coinvolti (insieme a Raffaele De Rosa, Yari Montella, Andy Verdoia e Federico Caricasulo).

Nella ghiaia è sfumato il sogno dello svizzero di vincere la decima gara consecutiva e battere il record di Andrea Locatelli del 2020. Mai prima d'ora un pilota è stato in grado di vincere dieci gare di fila nel Mondiale Supersport. Aegerter aveva questo obiettivo per la manche del sabato, ma la caduta alla prima curva gli ha fatto pensare a un gesto folle: simulare un infortunio. In questo modo, la gara sarebbe stata fermata e il pilota Ten Kate poteva schierarsi di nuovo in griglia di partenza.

Dominique Aegerter, Ten Kate Racing Yamaha

Dominique Aegerter, Ten Kate Racing Yamaha

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Così “Domi” è rimasto fermo sulla ghiaia. Difficile capire come mai la gara non sia stata interrotta anche se un pilota era sdraiato. Tuttavia, il piano di Aegerter è fallito e il sogno della decima vittoria di fila è sfumato. Sembrava fosse svanita anche la possibilità di prendere parte a Gara 2, perché dopo una prima visita medica era stato dichiarato unfit a causa di una commozione cerebrale.

Harakiri Aegerter: confessa e viene punito

Un unfit però avrebbe sconvolto i piani di Aegerter, che così sarebbe stato costretto a saltare la seconda manche. Per poter ancora prendere parte a Gara 2, sembra che lo svizzero abbia fatto una confessione: ha ammesso di aver simulato un infortunio per costringere la gara all'arresto. Questo gesto non è stato ben accolto dai commissari, che hanno preso immediatamente dei provvedimenti, sospendendolo in vista di Gara 2. Dominique Aegerter quindi è stato il grande assente della domenica.

L'azione ha causato molti scuotimenti all’interno del paddock. Il leader del mondiale non ha trovato nessuno dalla sua parte. C’è stato chi si è limitato a un semplice “no comment”, mentre altri si sono espressi in maniera più decisa. Fra questi Lorenzo Baldassarri, che ha dichiarato: “Penso sia ora di farla finita con queste finte. È pericoloso per se stessi e per gli altri. Facendo questa mossa è come se avesse cercato di rubare. La caduta dà fastidio, ma fa parte delle gare e bisogna accettarla”.

Scott Redding, rispondendo alla domanda sull'azione di Aegerter, ha sottolineato quanto questa mossa abbia messo in pericolo i marshal impegnati a “soccorrerlo”. Non ha voluto immaginare cosa sarebbe successo se uno dei piloti fosse caduto in quella stessa curva all'inizio del giro successivo.

Dominique Aegerter, Ten Kate Racing Yamaha

Dominique Aegerter, Ten Kate Racing Yamaha

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Arrivano le scuse, ma basteranno?

Dominique Aegerter si è scusato per il suo comportamento: “Ho commesso un errore, non volevo mettere in pericolo altre persone. Era una situazione molto concitata, non ho agito correttamente. Dentro di me avevo tanta adrenalina, emozione e pressione. Il campionato non è ancora finito e non mi arrenderò mai”. Sorge ora spontanea la domanda. Questa azione avrà delle ripercussioni in ottica futuro? Finora, Aegerter è sempre stato considerato un pilota pulito. A Most, lo svizzero ha dimostrato di essere un pilota molto tosto, pronto a ricorrere a qualsiasi mezzo pur di raggiungere il suo obiettivo. È però anche giusto restare nei limiti. A che prezzo dimostrare davvero di essere tosti? Simulando un infortunio e mettere a repentaglio la sicurezza degli altri?

Bisognerà ora capire come Yamaha gestirà questa situazione. Aegerter vuole essere promosso in Superbike e non lo nasconde da mesi, quando ha conquistato il suo primo titolo in Supersport. Gli piacerebbe farlo con una Yamaha R1, restando così nell’orbita di Iwata. Tuttavia, Andrea Dosoli era tutt'altro che contento dell’azione di Aegerter con conseguente sospensione da Gara 2. Ma la situazione probabilmente si allenterà un po' prima del prossimo evento. Le persone coinvolte hanno cinque settimane per elaborare ciò che è accaduto prima di Magny-Cours.

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